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11 Aprile, ore 9: Ltf occuperà i terreni della Maddalena

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 09/03/2012 – pag. 2

 

I lavori nella parte di amplia­mento del cantiere non potranno iniziare prima di aprile. I proprietari sono stati, infatti, convocati per l'esecuzione dei decreti di occu­pazione e per il verbale sulla consistenza dei beni l'11 aprile alle 9. Era questa la data, con l’orario preciso, che la questura non voleva fosse rivelata ai No Tav senza, prima, avere esteso la recinzione e la vigilanza del "sito di interesse strategico".

Sono così arrivate ai destinatari solo in questi giorni le comunica­zioni di occupazione temporanea dei terreni di ampliamento del cantiere della Maddalena. La mattina stessa dell'ampliamento per decreto prefettizio (per motivi di ordine pubblico) Ltf aveva su­bito fatto sapere che erano anche “partite” le lettere ai proprietari. La spedizione delle raccomandate è dei primi giorni di marzo, e sono state ritirate dai destinatari solo questa settimana. Si tratta di 64 particelle già individuate da tempo. La richiesta dei decreti per l'occu­pazione temporanea era stata avanzata da Ltf il 16 maggio dell'anno scorso. Rfi aveva emanato i decreti il 21 luglio, quasi un mese dopo lo sgombero dell'occupazione della Maddalena. Per motivi di ordine pubblico il prefetto aveva però chiesto di attendere l'invio delle comunicazioni al momento più propizio. L'assedio al cantiere e le tensioni si sono protratti fino ad oggi. Quel "momento opportuno", tante volte dato per imminente negli ultimi mesi, è arrivato solo con l'ordinanza prefettizia che ha imposto l'ampliamento della recinzione per motivi di ordine pubblico ed eseguito lo scorso 27 febbraio.

 

Tra gli intestatari delle particelle figurano pochi No Tav. Questa parte, infatti, non è quella su cui il movimento organizzò la seconda "compra un posto in prima fila". I terreni comprati da 72 No Tav, che corrispondono, più o meno, alla vigna con la baracca in la­miera, sono stati prudentemente lasciati fuori dall'area di cantiere e non saranno più interessati da occupazioni o espropri. La parte interessata era stata presa in ca­rico un po' "di corsa" dai No Tav della zona che avevano contattato solo alcuni proprietari. In pratica è interessata solo l'area intorno alla baita. Una di questi intestatari No Tav è Marisa Meyer, un altro è Luca Abbà. Proprio Abbà, che risulta proprietario della particella catastale n. 588, attraverso i propri legali, ha spedito a Ltf una diffida «a porre in essere attività extra ordinem di lesione del diritto dominicale», cioè ad effettuare qualunque lavoro prima dell'acquisizione temporanea. Ma la stessa ordinanza del prefetto (su cui pesa proprio il ricorso dei legali dei proprietari No Tav) vieta a Ltf di eseguire qualunque operazione prima del completamento delle procedure previste dalla legge sugli espropri.

 

Intanto, però, sono ben evidenti i danni già causati alle proprietà du­rante la posa dei betafence e delle recinzioni il 27 febbraio. Ltf assi­cura che saranno computati nelle indennità da corrispondere ai pro­prietari. A proposito di indennità, per la proprietà di Marisa Meyer, intorno alla baita, che ha una su­perficie occupata di 919 metri quadrati classificata a "castagneto da frutto", Ltf corrisponde 114,88 euro l'anno per quattro anni.