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«L'inceneritore? Esiste un'alternativa»
La proposta di Laboratorio Civico ed Etinomia: riciclo più impianto di trattamento a freddo

 

di Claudio Rovere da Luna Nuova del 11/12/2012 – pag. 8

 

Conferire i rifiuti valsusini all'inceneritore del Gerbido? No, meglio differenziarli in loco e trattare a freddo l'indifferenziato rimasto sul modello di Vedelago, il paese in provincia di Treviso che da anni ha instaurato un circolo virtuoso in grado di produrre materia prima secondaria e anche dare lavoro. La proposta arriva dal Laboratorio civico di Almese e da Etinomia, gli imprenditori etici per i beni comuni, con il patrocinio della Comunità montana, e verrà presentata mercoledì prossimo, 19 dicembre, alle 21 presso l'auditorium Mario Magnetto. L'invito è rivolto a tutti i cittadini valsusini, agli amministratori pubblici, alle associazioni ed agli im­prenditori del territorio.

«Laboratorio civico ed Etinomia si sono impegnate in questi mesi per cercare una soluzione tecnica alternativa a quella che sembra essere l'unica strada percorribile per la gestione dei rifiuti rappresentata dall'incenerimento - spiega il presidente del Laboratorio civico Claudio Piacenza - Grazie all'analisi dei dati disponibili in materia, ese­guita in collaborazione con il Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte si è giunti ad una serie di considerazioni che hanno per­messo di individuare la strada percorribile. La tariffa attuale che i cittadini pagano per conferire i rifiuti nella discarica di Mattie è di circa 70 euro a tonnellata più i costi di tra­sporto che variano in funzione della distanza di ogni comune dalla discarica. A partire dal mese di aprile 2013 entrerà in funzione l'inceneritore del Gerbido, la valle di Susa e Sangone, grazie all'ampliamento concesso della discarica, dovranno obbligatoriamente conferirvi i rifiuti a partire dal gennaio 2014. Le società private che hanno acquistato le quote di maggioranza dell'inceneritore del Gerbido, negli altri impianti simili da loro gestiti (esempio inceneritore di Brescia) praticano tariffe che variano da 160 a 170 euro/tonnellata. Tutto lascia quindi pensare che per i cittadini ed imprenditori della valle la tariffa che si dovrà pagare dal gennaio 2014 si attesterà su quei livelli, a cui si do­vranno aggiungere: i costi di trasporto (che per comuni come Claviere, Bardonecchia o Cesana potrebbero avere impatto significa­tivo) e probabilmente il famoso 7 per cento richiestoci per il fatto che l'inceneritore viene considerato fonte di energia rinnovabile».

 

Mercoledì 19 dicembre verrà presen­tata dai massimi esperti tecnici a livello nazionale in materia di gestione rifiuti, una soluzione alternativa all'incenerito­re: un programma di riduzione, ricircolo e riutilizzo dei rifiuti affiancato da un impianto di trattamento a freddo per smaltire la parte indifferenziata residua, da intendersi come una vera e propria fabbrica di materie prime secondarie. Saranno presenti anche amministratori di altri comuni d'Italia che hanno già intrapreso quel percorso, che porteranno una testimonianza diretta. «Verrà pro­spettata ai nostri amministratori una soluzione idonea per minimizzarci costi di smaltimento a carico della collettivi­tà, nell'ottica del rispetto dell'ambiente e della salvaguardia della salute della popolazione con potenziali ricadute occupazionali sul territorio - sostiene Piacenza - Inoltre tale proposta risulta per­fettamente in linea con la normativa europea, i relativi recepimenti nazionali, nonché con il Piano provinciale dei rifiuti. L'obiettivo della serata, vista la presenza di Roberto Ronco, assessore all'ambiente della Provincia, ente competente in materia, è quello di valutare la possibilità e l'interesse di istituire un tavolo di confronto con gli amministratori della valle per ottenere l'autorizzazione a continuare a gestire i rifiuti di valle in modo autonomo, senza conferirli ali 'inceneritore».

 

L'inceneritore passa in mani private, agli enti locali solo il 20%

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 11/12/2012 – pag. 2

 

Come previsto, il Comune di Torino ha assegnato la quota dell’80% di Trm, messa in vendita, al Raggruppamento tecnico d'impresa tra F2i, Fondi italiani per le infrastrutture e Iren, per un importo di circa 126 milioni di euro. F2i e Iren avranno così il controllo di Trm tramite un veicolo societario di cui F2i avrà la maggioranza. Il restante 20 per cento rimane agli enti locali piemontesi (il Comune di Torino costituisce la parte preponderante).

 

Con questa nuova aggiudicazione si rafforza la strategia del Fondo, spiega una nota, atta ad ampliare ulteriormente le sinergie con le amministrazioni locali, come dimostrano le già importanti e attive collaborazioni con lo stesso comune di Torino (insieme ai comuni di Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia) grazie alla partecipazione in Mediterranea delle Acque (società dedita alla captazione e distribuzione idrica), con il Comune e la Provincia di Napoli, grazie alla cooperazione in Gesac (società gestore dell'Aeroporto internazionale di Napoli), di cui il Fondo detiene la maggioranza.

 

Da questo momento, l'inceneritore è di proprietà privata. Prezzi di conferimento (circa 100 euro a tonnellata), volumi e modalità di esercizio sono stabiliti dall'Ato rifiuti. Ma è chiaro che d'ora in avanti la logica del profitto entrerà di prepotenza nella gestione di questo impianto strategico.