vai alla home page

Bookmark and Share

 

Frejus, raddoppio al posto del tunnel di emergenza
Tir e automobili potranno viaggiare nella galleria di sicurezza.
Ora nel tunnel i veicoli devono viaggiare distanziati di 150 metri e non superare i settanta chilometri l'ora


di Roberto Travan da La stampa del 1/06/2012 – Cronaca di Torino http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/456538/

Ci siamo. Parte il progetto per aprire a Tir e automobili la galleria di emergenza del Frejus. Lo ha deciso il Comitato internazionale che sovrintende alla sicurezza dei tunnel autostradali tra Italia e Francia. Dello studio si occuperà Sitaf, la concessionaria dell’A32: «Abbiamo ricevuto l’incarico di modificare la canna di servizio per aprirla al traffico» annuncia Giuseppe Cerutti, presidente della società. L’intervento eviterà l’attuale circolazione a doppio senso nel tunnel e farà decadere il «contingentamento» che dal 2005 limita la velocità massima a 70 chilometri orari e impone 150 metri di distanza tra un veicolo e l’altro. 

 

Le restrizioni al traffico vennero decise dopo il tragico incidente che costò la vita a due persone (con decine di intossicati) rimaste intrappolate nel rogo del Frejus. La nuova galleria sarà lunga 13 chilometri, larga 8 metri e costerà 440 milioni di euro. I lavori per i sei chilometri del tratto italiano sono iniziati due mesi fa e per completarli saranno necessari cinque anni di cantieri e oltre 200 milioni di euro. In Francia si scava invece dal 2009 e la «talpa» è già avanzata di oltre 3 chilometri. Per aprire al traffico la nuova galleria sarà però necessario modificarne in corso d’opera la realizzazione. «Gli interventi riguarderanno principalmente gli impianti di illuminazione e ventilazione» spiega Sitaf. I progettisti sono già al lavoro perché la variante dovrà essere presentata entro il prossimo autunno alla Conferenza intergovernativa. Sarà infatti la Cig a valutarne la realizzabilità. «Spetterà invece ai governi di Italia e Francia decidere se procedere» precisa Cerutti. 

 

Che però non ha dubbi: «Sarebbe un controsenso spendere tutti quei soldi solo per una galleria di sicurezza: meglio aprirla a Tir e automobili». Anche se il traffico sull’AutoFrejus negli ultimi dieci anni è letteralmente caduto in picchiata. E senza contare che nel frattempo le gallerie della «linea storica» sono state allargate per far passare i Tir sui convogli ferroviari (quasi sempre vuoti) del «ferroutage». E che a Chiomonte, a gran fatica, sono anche partiti i lavori per la Tav.