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IL MOVIMENTO NO-TAV E' PACIFICO: NON C'E' GUERRA IN CORSO

 

Lettera alla rubrica Opinioni di Luna Nuova del 20/9/11 – pag. 5

 

Con semplicità e franchezza intendiamo rivolgere questa libera riflessione a tutti i cittadini, in divisa e non, a tutti gli operatori dell'informazione, a tutte le persone che amano la valle di Susa e vogliono difen­derla dallo scempio ambientale.

 

Sono passati ormai quasi tre mesi dal­l’inizio dell'occupazione militare dell'area della Maddalena, che ha posto la parola fine, per ora, alla possibilità di accedere liberamente all'importante sito archeolo­gico, che ha limitato fortemente l'accesso alle vigne per gli stessi coltivatori di Chiomonte, che ha umiliato ogni valligiano che provi nel suo cuore un minimo senso di rispetto per la sua terra.

 

In queste settimane, quasi quotidiana­mente, da parte delle forze dell' ordine sono stati sparati, spesso ad altezza d'uomo, candelotti di gas altamente tossico (CS) proibito dalle convenzioni internazionali sugli stessi scenari di guerra. La conferenza del professor Massimo Zucchetti, docente del Politecnico di Torino, esperto di fama internazionale, il 15 luglio, a Chiomonte, tenuta proprio davanti agli sbarramenti della polizia, in modo che tutti potessero documentarsi sul gravissimo impiego di queste armi chimiche, ha evidenziato in maniera precisa i danni che il loro utilizzo causa all'organismo umano e all'ambiente circostante.

 

L'analisi dei due composti chimici che sono alla base del gas CS, utilizzato dieci anni fa a Genova per il G8 e ora contro i dimostranti in valle di Susa, ci mette in grado di sapere, con raccapriccio, che queste sostanze tossiche, oltre che avere immediati effetti urticanti e bloccare la respirazione (come molti di noi hanno constatato), possono avviare processi cancerogeni e mutageni. A farne le spese - lo devono sapere tutti - sono gli stessi agenti che, eseguendo gli ordini, li sparano e poi rimangono per ore negli stessi ambienti da loro inquinati. Inoltre tutti devono sapere che il suolo rimarrà compromesso per anni e dunque quegli investimenti significativi che la Comunità montana e l'Europa ave­vano attuato per sostenere e rilanciare la viticoltura di montagna vengono insidiati. Perciò si devono pretendere controlli rigorosi sui terreni e sui loro prodotti, per poterli commercializzare con tranquillità, per poter ancora raccogliere i funghi e gli altri frutti del bosco.

 

Questa aggressione alla Maddalena è solo l'anticamera di una selvaggia distru­zione del territorio (suolo, aria, sorgenti; sparizione di interi gruppi di case e frazio­ni) che una ventennale e inutile cantierizzazione del Tav provocherebbe, proprio a partire dal tentativo di fare il tunnel sotto l'Ambin (ricco di uranio...)!

 

E tutto questo perché? Solo per far finta di avviare un cantiere, nella più totale ille­galità, con ditte già fallite prima di partire (vedi Italcoge), per scucire all'Europa, e cioè anche a noi contribuenti, qualche centinaia di milioni di euro per un'opera inutile e devastante, mentre tutti sanno - almeno in valle di Susa e in Piemonte e ora sempre più nel resto d'Italia e in Europa (vedi l'importante Forum interna­zionale sulle grandi opere inutili a Venaus e Bussoleno di fine agosto) - che la linea ferroviaria internazionale c'è già e viene utilizzata solo al 30 per cento delle sue potenzialità!

 

E allora perché questa ostinazione? Non sarebbe meglio e più necessario investire questi soldi nel miglioramento dei trasporti pendolari, nella sicurezza degli edifici sco­lastici, nel potenziamento degli ospedali e dei servizi sociali di base, nel sostegno alla ricerca e all'innovazione, nella difesa delle pensioni? La logica e il buon senso dicono questo, ma il partito trasversale degli affari, che copre tutto l'arco poco costituzionale, insiste con cinismo e arroganza per imporre con i militari un'opera inutile e dannosa che graverà sul debito pubblico e che paghere­mo per generazioni!

 

Cosa possiamo fare? Intanto aspettiamo che il presidente della Repubblica trovi il tempo di rispondere alla lettera dei 200 docenti universitari di tutta Italia che hanno sollevato dubbi e critiche documentate sul Tav, ponendo al centro del dibattito politico ed economico l'inutilità e i rischi della grande opera.

 

Come Gruppo Pace Valsusa e Gruppo di preghiera e meditazione che ogni giorno si reca al pilone No Tav di Chiomonte abbia­mo voluto denunciare questa situazione ambientale insostenibile, insostenibile per la valle di Susa ma anche per tutto il paese e per la stessa Europa, che ci guarda con apprensione. Le nostre iniziative continueranno con lo stesso stile dell'as­sedio spirituale e culturale che abbiamo praticato in questi mesi, per essere segno di ricomposizione sociale matura, per tenere in allerta le coscienze di tutti, prima che la situazione precipiti come sembrerebbero indicare le irresponsabili dichiarazioni del ministro Maroni.

 

La valle di Susa non è un problema di or­dine pubblico. Il movimento No Tav non è in guerra con le forze dell' ordine, che sono l'ultimo strumentale anello di una catena che la casta della corruzione e dell'imbro­glio ha gettato addosso a tutta l'Italia. Noi chiediamo solo di rispettare la volontà po­polare che si è espressa sempre, in oltre 20 anni, con pacifica determinazione contro questo progetto faraonico insano. Si tratta di rispettare la Costituzione, che garantisce all'articolo 1 il lavoro per tutti, che riconosce e garantisce all'articolo 2 i diritti uni­versali dell'uomo, che assicura all'articolo 16 la libera circolazione in qualsiasi parte del territorio nazionale, che all'articolo 32 solennemente proclama di tutelare la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, che all'articolo 52 assicura che l'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica e all'articolo 54 ricorda che tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

 

Come la mettiamo dunque con un finto e illegale cantiere, con l'arroganza del­l'occupazione militare del nostro suolo con l'impiego di armi chimiche contro la popolazione che si ribella per un sacrosanto diritto? Noi continueremo sui sentieri della opposizione pacifica e nonviolenta. E voi? Quando vi degnerete di rispettare la Costituzione e di accettare di discutere seriamente l'utilità e il senso di que­st'opera? Quante menzogne o assordanti silenzi (civili e religiosi) dovremo ancora sopportare prima che la valle di Susa ritorni ad essere rispettata?

 

Intanto che riflettete/riflettiamo, ecco i prossimi appuntamenti a cui partecipere­mo, a cui può partecipare ogni cittadino attivo: 25 settembre, Marcia della Pace Perugia-Assisi; 6 ottobre, Conferenza su "Salute e Tav" a Torino (ore 15 -19); 15 ottobre, Giornata universale per il cambiamento ("United for global change").

 

Eleonora Cane, Laura Favro Bertrando, Mira Mondo, Gabriella Tittonel, Paolo Perotto, Mari e Elena Nicoli, Eugenio Cantore, Gigi Richetto, Maria Chirio

Gruppo Pace Valsusa

Gruppo di preghiera e meditazione