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Lettera inviata a Luca Casciani di Radio Ti Ricordi su TAV Torino Lione

 

Caro Luca,
non vorrei importunarti ancora, ma dopo aver ascoltato attentamente le tue recenti trasmissioni sull'argomento gradirei molto che tu leggessi queste poche righe sul perché sia contrario all'Alta Velocità Torino-Lione, pur essendo un progettista di sistemi ferroviari e di metropolitane.

 

A metà degli anni '90 ero ad un convegno delle FS presso la stazione Termini, proprio nei locali oggi destinati ai VIP dell'AV. Il tema era il trasporto merci in Europa e l'incremento del traffico merci su ferrovia in Italia. A fine convegno mi avvicinai ai dirigenti FS presenti e, presili da parte, gli spiegai i motivi dei miei dubbi sul sistema AV, diventato poi Alta Capacità per giustificarne la realizzazione e i relativi altissimi costi con l'incremento del trasporto oltre che dei passeggeri, appunto, delle merci in treno ("alta capacità", termine che non vuol dire niente, abbi l'accortezza di diffidare sempre del cambio dei nomi; un cieco è sempre un cieco, non un vedente diversamente abile, cerca di capirmi!). Quando feci presente all'inclita che il trasporto merci su rotaia era in fortissimo calo non solo in Italia, ma a livello mondiale, con un trend che a tutt'oggi non si è affatto invertito, mi diedero pienamente ragione, ma per motivi di "bottega" non potevano assolutamente dire la verità, che poi è quella che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, aggravata dalla crisi attuale che non è una crisi economica, ma soprattutto di sistema socio-politico che si riverbera sull'economia (in altre parole, il nostro modo di vivere e pensare è arrivato al capolinea e inizia l'inevitabile e naturale declino). All'epoca avevo consultato uno studio statistico dell'ONU proprio riguardante le ferrovie a livello mondiale (traffico, materiale rotabile - ossia locomotive e vagoni, merci trasportate, addetti impiegati nel sistema, ecc.ecc.). Ebbene ne scaturiva che le ferrovie dell'ex URSS, accomunate in questo alle nostre prima dell'attuale cura dimagrante, avevano un numero di addetti spropositato ai km di linee esercite (la Russia sfiorava i 2 milioni con circa 150.000 km di linee). Gli USA, come ben sai tutte ferrovie private tranne l'Amtrack, erano a 174.000 addetti complessivi con oltre 250.000 km di linee. Non solo, il traffico merci negli States, malgrado treni condotti da un solo agente (i nostri per motivi sindacali sono sempre due, se non tre) con 10 locomotive telecomandate e una lunghezza di alcuni km di vagoni (per di più caricati con container disposti su due piani) erano comunque in forte deficit, con continuo calo della percentuale di merci trasportate su rotaia, malgrado le distanze coast to coast dell'ordine di 4.000 km non siano certo favorevoli al trasporto su gomma. Esposi tali realtà agli amici FS e mi diedero pienamente ragione. Sottolineo altissimi dirigenti FS, non l'uomo della strada!

 

Per quanto riguarda il valico del Frejus, le FS hanno intrapreso importanti (e costosi) lavori di adeguamento della cosiddetta linea storica per favorire il transito di container e camion su vagoni speciali (le cosiddette autostrade viaggianti). E' stata incrementata la sezione utile delle gallerie, abbassando finanche i binari, per consentire il transito di treni con sagoma definita "gabarit C1" che è quella standard europea per le linee più trafficate. Sono stati introdotti dalla Lohr speciali vagoni a piano ultrabasso per il carico dei TIR fra Francia e Italia, ma tutto ciò non ha prodotto alcun risultato utile. Non solo, l'iniziativa della Lohr è stata artatamente boicottata a livello politico per giustificare la necessità di realizzare la nuova linea Alta Capacità Torino-Lione. So queste cose perché Lohr, che è il primo produttore mondiale di bisarche stradali (quelle che portano le auto nuove) è anche il fornitore del tram su gomma di Padova che il sottoscritto ha contribuito a realizzare quale responsabile del progetto di sistema nel 2003-2004.

 

In altre parole la sintesi del problema, anche se non vorrai crederci, è la seguente:


1) Il progetto della Torino-Lione è stato perorato dai francesi per trasportare velocemente, attraversando semplicemente il nostro territorio e facendoci pagare gran parte dei costi e dell'inquinamento ambientale, le loro merci all'est, alla faccia dello spirito sinergico europeo. A noi invece serve urgentemente il solo tratto Milano-Venezia, che ad oggi è ancora da fare, così come abbiamo dovuto aspettare circa quarant'anni e incidenti tragici anche recenti per il raddoppio dell'importantissimo collegamento Bologna-Verona (traffico verso la Germania, nostro principale partner economico).

 

2) I costruttori, dopo le abbuffate pantagrueliche fatte su autostrade e metropolitane, si sono gettati come avvoltoi sull'Alta Velocità dell'amico Lorenzo Necci, con costi di realizzazione fuori da ogni parametro realistico e da ogni controllo (hai mai sentito parlare dell'analisi costi-benefici dei progetti?).

 

3) Quanta gente va da Torino a Lione? Quanti prendono il TGV da Milano a Parigi invece dell'aereo? Quante merci viaggiano oggi fra Francia e Italia? Quante di queste userebbero il treno? Quanti pendolari sono in disperata attesa di un treno che non passa mai e se passa è stracarico, strasporco, strascassato? E noi facciamo l'Alta Velocità? Ma noi, caro Luca, siamo dei mentecatti, per non dire peggio. Il Paese ha ben altre priorità che una assurdità come il treno veloce. Come disse un mio vecchio amico molti anni fa, il trasporto pubblico è un lusso che non ci possiamo permettere, figuriamoci il resto (e i risultati li vediamo tutti i giorni, perdiana!).

 

Hai mai fatto un giro in Francia nei dintorni di Parigi? A parte che la Francia è Parigi-centripeta, ossia tutto origina e finisce lì, ma già lontano dalla città i binari delle linee quadruplicano, sestuplicano, decuplicano; e i nostri? Li hai mai visti? Uno, due, al massimo 4 binari. Buoni per farci il minestrone! Dove sono le penetrazioni AV di Milano, Bologna e Firenze? Ancora da completare! A costi assurdi.

 

Nel 1985 ero a Parigi per un viaggio d'istruzione sugli impianti di manutenzione dell'Alta Velocità. Eravamo a circa 40 km dal centro e nella stazione dove siamo scesi erano presenti ben 12 binari di linea. I treni di tutti i tipi passavano con una frequenza da far invidia al traffico autostradale! Luca, era il 1985, dove siamo noi oggi, dove sono le nostre infrastrutture strategiche, dove sono i soldi pappati in milioni di ruberie! Mi spiace avere questo ruolo da Cassandra, ma è necessario che la gente sappia la verità e che chi ci ha sempre governati non merita neanche un posto da scopino, pardon, operatore ecologico!

 

Con la massima stima
ing. Antonio Alei