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Notizie dal Comitato NO TAV Torino - n.5
(10 febbraio 2012)


Per i notav Gennaio è stato il mese che ha visto scatenarsi la Procura della Repubblica di Torino che ha usato il carcere come una clava: non per punire eventuali singoli reati ma per intimidire l'intero movimento e fiaccare la resistenza di una valle che non si arrende da 22 anni. Le misure cautelari utilizzate sono una follia e a distanza di due settimane soltanto quattro degli arrestati hanno potuto usufruire degli arresti domiciliari o dell'obbligo di dimora mentre altri cinque che erano detenuti nel carcere di Torino sono stati trasferiti per punizione ognuno in un carcere diverso per evitare qualsiasi contatto: come negli anni di piombo.
In realtà il teorema che si sta facendo strada è quello che in Val di Susa sia nato un nuovo terrorismo da combattere con gli stessi metodi degli anni '70: alle responsabilità individuali si accompagnano  responsabilità collettive e  tutti coloro che non prendendo sufficientemente le distanze vengono considerati nemici dello stato. I media si allineano e gli opinionisti perdono la testa: Marcello Sorgi ad esempio, ex direttore de La Stampa, rispondendo alla radio (Prima Pagina) ad una domanda sulle ragioni notav attribuisce agli indagati il lancio di bombe e candelotti di dinamite: ascoltare per credere
E pensare che la nostra è una lotta per la difesa dei diritti, della democrazia e per combattere l'illegalità...

Ripercorriamo insieme alcune tappe di questo inizio dell'anno che non promette nulla di buono.

Il 31 dicembre scorso ci eravamo lasciati con un intermezzo musicale: per qualche minuto almeno volevamo dimenticare che per risalire dai bassifondi a cui ci aveva abituato il precedente governo ai salotti buoni del nuovo la strada sarebbe stata tutta in salita. Oggi vediamo la Grecia che sprofonda e il nostro spread che scende e ci sentiamo dire che va bene così.
Ci dicono che per rimanere in Europa dobbiamo crescere, crescere, crescere e...  cancellare un po' di Costituzione giurando che non faremo aumentare il debito e assicureremo il pareggio di bilancio: noi, che alla Costituzione siamo affezionati, noi ci siamo fatti un'altra idea sulle cause del debito, eccone alcune.

Ci spiegano che il PIL sale più in fretta se il lavoro scende, che chi ha un lavoro che non scade tra tre mesi si annoia da morire guardando al suo futuro. Sarà, ma non siamo riusciti a spiegarlo ai lavoratori dell'ex WAGON-LITS che hanno passato capodanno in cima ad una gru per non annoiarsi in famiglia, né a quelli della Fincantieri né a quelli dell'OMSA.
Ci dicono che con nuove liberalizzazioni saremo accolti senza sorrisini da Merkel-Sarkozy che ben sopportano pacche sul sedere e corna nelle foto di gruppo ma son poco disponibili a scherzare quando si tratta di decidere chi paga la crisi. Siamo andati a vedere qualche esempio e ci pare che i conti tornino solo per alcuni.
A proposito di Sarkozy: abbiamo scoperto che in Francia è uscito un libro in cui si racconta della celebrazione del 30° compleanno del TGV e della fatica a nascondere una catastrofe economica e gestionale: un buco di 30 miliardi di euro

Babbo Natale quest'anno ha portato in Val di Susa una "area di interesse strategico nazionale" ma era un regalo annunciato, neanche il gusto della sorpresa. Tutto sommato non è cambiato granché: il filo spinato è rimasto lo stesso e i cingolati sono gli stessi a parte qualche nuovo modello con la scritta "UN" che con il suo colore bianco si mimetizza meglio nella neve. Che sia anche questa una nuova "guerra umanitaria"? 



 

Qualche volta (raramente) guardando la TV abbiamo la conferma che le nostre denunce hanno un fondamento: parlano di faccende che ci riguardano mentre parlano di 'ndrangheta, di appalti e spartizione del bussiness e di rapporti della 'ndrangheta con i partiti.

E finalmente il 26 gennaio torniamo ad essere protagonisti in apertura dei TG: come nelle migliori tradizioni in occasione di massicce retate contro la camorra questa volta i camorristi e i mafiosi siamo noi: arresti a raffica in tutta Italia contro i notav che oppongono resistenza alle forse dell'ordine o provocano lesioni.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio


La prima risposta vede in piazza diecimila terroristi notav (l'ala dura), per una fiaccolata che invade Bussoleno dicendo "La valle non si arresta". Nei giorni successivi non si conteranno le manifestazioni di solidarietà promosse in tutto il paese.
E il 25 Febbraio una nuova manifestazione popolare porterà decine di migliaia di persone a invadere le strade della valle...


Intanto la vita continua...

... e prende il via la sesta edizione del "Grande Cortile": questa volta si parla di "Debiti sovrani € sovranità popolare" ...
 

...  360 docenti di numerose università italiane scrivono a Mario Monti chiedendo un ripensamento del progetto TO-Lyon...

... una delegazione del Parlamento europeo torna in Val di Susa, incontra i cittadini e visita il cantiere che non c'è: e ha promette che tornerà a Strasburgo per denunciare la truffa.

.. e si sta preparando un'altra, grande, manifestazione popolare unitaria, promossa dagli amministratori e dal movimento: appuntamento il 25 febbraio prossimo per una marcia Bussoleno-Susa.
Per la liberazione degli arrestati, per dire no alle grandi opere inutili, in difesa dei beni comuni, contro la truffa del "non cantiere" di Chiomonte

 
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