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Notizie dal Comitato NO TAV Torino - n.7
(25 aprile 2012)

25 Aprile 2012: ancora RESISTENZA

Sono passati due mesi dalla news precedente e ci scusiamo per la latitanza: ma avrete sicuramente seguito sul nostro sito (e non solo) i principali eventi che hanno segnato questa fase della resistenza notav. Nei giorni a cavallo tra febbraio e marzo abbiamo avuto migliaia di visite giornaliere (con punte vicine a 10.000) e molte altre fonti hanno informato anche più tempestivamente di quanto siamo in grado di fare noi.

Per ritrovare la cronaca, i commenti e i documenti pubblicati negli ultimi mesi rimandiamo dunque al sito ricordando che nell'archivio potete ritrovare tutto ciò che abbiamo pubblicato fin'ora; trovate anche una raccolta dei principali eventi dei giorni più "caldi" che hanno seguito la grande manifestazione del 25 febbraio.

Ci limitiamo qui a registrare come questa fase caratterizzata da un salto di qualità nell'arroganza di chi vuole imporre l'inizio dei cantieri mascherando interessi inconfessabili dietro il paravento di un "ce lo chiede l'Europa" abbia prodotto in tutto il paese una crescita significativa del consenso nei confronti della resistenza notav: ne sono una prova evidente le innumerevoli iniziative che hanno accompagnato in tante città  le proteste della valle e le numerose prese di posizione provenienti dal mondo della cultura, dell'informazione e dello spettacolo. Oggi, più di ieri, la lotta notav è diventata un simbolo di una più generale battaglia in difesa dei beni comuni.

Forse anche per questo c'è stato anche un salto di qualità senza precedenti nella repressione sul piano giudiziario: mentre rispuntano gli intrecci evidenti tra politica e mafie (sul nostro sito dedichiamo a questo capitolo un'intera sezione) l'accanimento della Procura di Torino che non sembra accorgersi delle ripetute illegalità che si consumano nell'area militarizzata  punta nei fatti a delegittimare la protesta nel suo complesso con l'uso abnorme e ingiustificato di misure cautelari; vengono imposte restrizioni delle più elementari libertà sancite dalla nostra Costituzione con provvedimenti che riportano con la memoria a tempi bui del nostro passato.
Oggi, a ridosso di un 25 Aprile 2012 in cui la ventennale protesta civile e pacifica contro il tav To-Lione vuole sottolineare il filo rosso che la lega alla lotta di Resistenza di cui è anche figlia arriva ad esempio una denuncia per "vilipendio delle forze armate" per alcune dichiarazioni riportate dai giornali.

Mentre in Europa dopo il Portogallo anche la Germania fa dietro-front sull'alta velocità dalle nostre parti il capo del governo del Partito Preso (il "tecnico" Monti) tira dritto: in un documento su 14 punti ripropone vecchie bugie condite con il fumo del progresso e della crescita senza curarsi di chi gli chiede "fatti e non parole", ovvero di documentare le affermazioni e mostrare i dati su cui si basano le previsioni. Niente, non salta fuori neanche uno straccio di analisi costi-benefici.
Ci pensano i tecnici della Comunità Montana a rispondere (dati alla mano) alla propaganda governativa:  confrontare il rigore del loro documento con quello del Governo è un utile esercizio e porta a farsi nuove domande sul rigore e la serietà con cui il governo impone altre scelte, ad esempio su lavoro e diritti: anche su questo terreno ritroviamo l'approccio di chi dichiara di cercare il dialogo ma ha già deciso a priori le soluzioni.
Domani, 26/4/2012 si terrà al Politecnico di Torino un'importante  convegno scientifico Tav Torino-Lione: quali opportunità e criticità? promosso dai firmatari dell'appello al governo di 360 tecnici e docenti universitari e dalle associazioni ambientaliste.

E la politica? E i partiti? Ah già, i partiti... Nella maratona bipartisan ad Alta Velocità che promette ricchi premi a chi riuscirà a piazzarsi nelle prime posizioni i partiti assumono al tempo stesso ruolo di atleti e di sponsor. E quando sono chiamati a dare risposte ai cittadini latitano, balbettano, divagano e ogni volta emerge l'insostenibile leggerezza dell'essere si-tav.

Intanto a Torino nasce l'iniziativa "Ascoltateli" che raccoglie numerose adesioni per uno sciopero della fame a staffetta con cui si sollecita l'ascolto delle ragioni notav da parte delle istituzioni sorde a qualsiasi richiamo che cerchi di ridare dignità alla parola Democrazia. E in val di Susa nasce "Etinomia", un'associazione di "imprenditori etici per la difesa dei beni comuni": è uno dei tanti effetti collaterali di una resistenza ventennale che ha imparato a guardare oltre il proprio cortile.