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Tav, il governo manda rinforzi in Valsusa
Alla questura 200 poliziotti.  Il ministro: “andrò a Chiomonte”

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 04/09/2012  - Cronaca di Torino

 

Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha deciso di mandare a Torino circa 200 giovani allievi che usciranno dai corsi di polizia. Questi uomini, al netto dei pensionamenti della questura di Torino, serviranno anche per rafforzare il controllo sul territorio valsusino e la sicurezza del cantiere Tav della Maddalena di Chiomonte. «Il ministro mi ha garantito che rafforzerà il personale delle forze dell’ordine, da lungo tempo duramente impegnate nel presidio del cantiere per impedire devastazioni e disordini», spiega il presidente della Provincia, Antonio Saitta, a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha chiesto al ministro «per ribadirle l’urgenza di rafforzare la sicurezza per operai e imprese che lavorano nel cantiere Tav perché sono continuamente bersagliati da minacce ed azioni che non esito a definire squadriste e mafiose».

 

L’attenzione del governo sulla Tav è confermata anche dalla decisione del ministro di visitare, entro settembre il cantiere. Una visita in preparazione da tempo probabilmente si svolgerà nel giorno della firma a Torino del protocollo anti-mafia che governerà l’assegnazione degli appalti e i lavori di tutta l’opera. E Cancellieri alle sollecitazioni di Saitta e del responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, sulla necessità di un intervento del governo per «garantire l’agibilità economica in Valsusa» risponde così: «Stiamo guardando con molta attenzione a questo fenomeno sul quale vogliamo porre molto, molto impegno». E, in ogni caso per il governo la Torino-Lione è «un tema molto impegnativo sul quale non abbiamo intenzione di cedere in alcun modo».

 

Chissà se la determinazione e gli impegni della Cancellieri saranno ritenuti sufficienti dal Pd che ieri, per bocca di Fassina ha annunciato la volontà di affrontare in sede parlamentare la questione sicurezza: «In Valsusa c’è un problema di credibilità e autorevolezza dello Stato. Gli imprenditori ci hanno raccontato del clima di intimidazione nel quale loro e i loro famigliari stanno vivendo. E intollerabile. Qui non è garantito il diritto al lavoro, a fare impresa». Fassina ha guidato una delegazione del Pd (Esposito, Boccuzzi, Placido, Fregolent e Ferrentino) che ha prima incontrato i rappresentanti delle imprese aderenti al consorzio Valsusa Piemonte finite nel mirino del movimento No Tav.

 

Sandro Plano, presidente della Comunità Montana Valsusa, in una video-intervista trasmessa dai siti No Tav commenta così la possibile visita della Cancellieri: «Un ministro dovrebbe rapportarsi con gli amministratori del territorio. Credo che uno dei problemi importanti da verificare siano le ragioni di questo conflitto sociale che sta investendo la Valle di Susa e non solo. Qui si continua a ignorare il problema. Ormai molti economisti e intellettuali anche, la contestano e quindi il ministro e il governo dovrebbero porsi dei problemi su questo».