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Ora indagato anche il geometra del Comune di Chiomonte

(nota a cura del Comitato No Tav Torino)

 

A distanza di sei mesi il geometra che firmò l'ingiunzione di rimozione delle recinzioni esterne al cantiere si ritrova indagato dalla solerte procura torinese "per false comunicazioni al pm": i giornali riferiscono di un interrogatorio durato 7 ore!

La vicenda riguarda la posa, da parte di Ltf, di molte reti di recinzione in aree (vigne, strade interpoderali, museo archeologico...) diverse dal cantiere definito in progetto ed approvato dal Cipe.

 

Ecco quanto avevamo riferito il 7 Febbraio 2013 in proposito:

 

 

[07/02/2013] Ingiunzione del Comune di Chiomonte a Ltf: rimuovere recinzioni e cancelli esterni al cantiere

Nell'estate 2011 fu creata da Ltf la base militare di Maddalena recintando una zona più ampia dell'area di cantiere individuata dal progetto approvato dal Cipe. Risultarono preclusi anche il piazzale col museo, l'area archeologica, la cantina sociale Clarea, via dell'Avanà, tutte le vigne del versante, un Bed & Breakfast, la centrale elettrica. Già il 27 Luglio la Comunità montana fece ricorso al Tar contro la relativa ordinanza del prefetto; poi, a settembre, Pro Natura e la lista Buongiorno Condove presentarono un esposto per presunto abuso edilizio riferito alle recinzioni. Oggi, mentre perdura il silenzio assoluto di tutti i livelli della magistratura, il Comune di Chiomonte procede doverosamente a chiedere la demolizione dei manufatti abusivi per liberare aree e strutture esterne al cantiere.

 

 

Per tornare ai giorni nostri, la questione di carattere legale è, in termini semplificati, la seguente:

- per le recinzioni dell'area di cantiere esiste la "dichiarazione di pubblica utilità dell'area", connaturata con la delibera di approvazione del progetto da parte del Cipe; la forza di questo provvedimento è di rendere non più necessarie concessioni ed autorizzazioni edilizie degli enti locali;

- per le recinzioni nelle restanti aree dovrebbero essere invece presentati al Comune i progetti e chieste le relative autorizzazioni edilizie.

Esistono, è vero, ordinanze prefettizie che dichiarano esigenze di protezione delle aree per motivi di ordine pubblico, ma sulla superiore "forza" rispetto alle leggi in materia di edilizia e sulla reiterabilità nel tempo di tali ordinanze esistono fondati dubbi; su questa materia venne anche presentato un ricorso al Tar del Piemonte.

 

Sollecitato da cittadini ed associazioni ad intervenire contro il presunto abuso, l'ufficio tecnico del Comune di Chiomonte non potè sottrarsi, pena il rischio di "omissione di atti d'ufficio".

Dura la vita dei tecnici di un Comune "toccato" dal Tav!