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Sindaci contro la violenza

 

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 13-09-2013 – pag. 3

 

«Con riferimento ai recenti scontri con le forze dell'ordine e all'incendio di mezzi di alcune imprese, gli amministratori della valle di Susa condannano ogni atto di violenza, intimidazione e vandalismo». In un comunicato diffuso ieri, i sindaci No Tav tornano a ribadire la loro posizione rispondendo implicitamente a quanti, dal fronte politico Sì Tav, li avevano più volte accusati di essere troppo mor­bidi o addirittura “dei cojlaborazionisti” rispetto ai recenti atti intimidatori che si sono verificati in valle di Susa.

 

Il documento è stato sottoscritto dal presidente della Comunità montana valle Susa e val Sangone, Sandro Plano, e da 22 dei 23 sindaci che appoggia­no la maggioranza di Comunità, a cui si aggiunge il collega di Rivalta Mauro Marinari: i firmatari sono Angelo Patrizio (Avigliana), Bruno Gonella (Almese), Mario Richiero (Bruzolo), Anna Allasio (Bussoleno), Gianandrea Torasso (Caprie), Sandro Dogliotti (Caselette), Mauro Russo (Chianocco), Domenico Usseglio (Chiusa San Michele), Ezio Paini (Giaglione), Sergio Calabresi (Gravere), Paolo Cata­lano (Mattie), Piera Favro (Mompantero), Vittorio Perottino (Moncenisio), Ezio Rivetti (Novalesa), Paolo De Marchis (Oulx), Loredana Bellone (San Didero), Danilo Bar (San Giorio), Dario Fracchia (Sant'Ambrogio), Lionello Gioberto (Vaie), Nilo Durbiano (Venaus), Mauro Carena (Villardora) e Emilio Chiaberto (Villarfocchiardo).

 

Nel loro documento, Plano e i sindaci rivolgono «un appello affinché questi episodi non si ripetano più e la protesta contro la costruzione di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità si svolga nei limiti e nelle forme consentite dalla legge». Chiedono inoltre «che sia data un'informazione corretta su queste vicende e al governo di riaprire, con urgenza, un confronto tecnico e istituzionale anche con gli enti locali che hanno espresso critiche all'opera».

 

Una richiesta già inoltrata più volte sia al governo Monti che all'attuale esecutivo guidato da Enrico Letta, ma che finora è sempre rimasta inascoltata. E infatti ieri il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha replicato ai sindaci No Tav che «il luogo di questo confronto c'è già, l'Osservatorio sulla Torino-Lione, che ha fatto 208 incontri e audizioni. Grazie a questo confronto il tracciato venne modificato radicalmente nel 2006. La migliore risposta ai violenti è la realizzazione dell'opera».