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Ospitaletto: sotto la linea Tav cromo 70 volte oltre i limiti

La Provincia individua i colpevoli in una cromatura del paese. Ma Legambiente invita le istituzioni a cercare altri focolai nelle tante discariche della zona

 

Di Pietro Gorlani dal Corriere della Sera del 02-03-2015 Cronaca di Brescia
http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/15_marzo_02/ospitaletto-sotto-linea-tav-cromo-70-volte-oltre-limiti-12d340a4-c0bb-11e4-b2c9-4738a8583ea9.shtml

 

La prima falda che scorre sotto il tracciato della Tav, ad Ospitaletto, è inquinata da cromo esavalente. Fino a 364 microgrammi per litro. Settanta volte oltre i limiti di legge. Lo dicono le analisi dell’Arpa, che da tre anni sta monitorando l’area di cantiere, con l’installazione di piezometri per capire la concentrazione di inquinanti.

 

Se nel dicembre 2014 il cromo venne trovato (con valori 1400 volte oltre i limiti) a due chilometri di distanza, sotto la terza corsia dell’autostrada A4, dove si stava realizzando un sottopasso Brebemi, adesso è l’altra grande infrastruttura (la linea Tav) a portare a galla l’inquinamento pregresso di questa fetta di provincia, che in passato ha visto concentrarsi nel raggio di pochi chilometri quasi venti discariche (tra autorizzate e illegali).

 

La Provincia di Brescia in questo caso ha però individuato un colpevole: «Gli esiti del monitoraggio hanno accertato il supero delle concentrazioni soglia a valle idrogeologica dell’insediamento cromatura Cotelli di via Padana Superiore» si legge nel verbale. Il prossimo passo sarà un’ordinanza che imporrà la bonifica.

 

Silvio Parzanini, presidente Legambiente Franciacorta, invita però le istituzioni ad approfondire la presenza di altri focolai di inquinamento: «non ci convince l’individuazione di una sola fonte inquinante; lungo l’asse ferroviario Tav sono state ritrovate alcune discariche sconosciute e a pochi metri da qui c’è la discarica Pianera, dove già nel 2002 fu rilevata la presenza di cromo e altre sostanze cancerogene». Parzanini è categorico: «Vista l’emergenza vanno fatte al più presto le bonifiche attese e non vanno autorizzare altre discariche, come la Bosco Stella».