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Difendere la Zad - un appello alla solidarietà internazionale

8 e 9 ottobre 2016

Da oltre 50 anni, agricoltori e abitanti della Zad hanno resistito alla costruzione di un nuovo aeroporto per la città di Nantes (che tra l’altro ne ha già uno). Su queste fertili terre, foreste e paludi - che la multinazionale Vinci vuole coprire di cemento - un esperimento per reinventare la vita quotidiana sta fiorendo. Attivisti radicali da tutto il mondo, agricoltori locali e abitanti della zona, gruppi di cittadini, sindacalisti e scienziati naturalisti, rifugiati e scappati di casa, squatter e attivisti ecologisti, e molti altri si stanno organizzando per proteggere i duemila ettari di terra dall’aeroporto e il suo mondo. Il governo francese ha sentenziato che questa zona è “un territorio perso dalla repubblica”. I suoi occupanti l’hanno ribattezzato: la Zad (zone à défendre), la zona da difendere.


Durante l’inverno 2012, migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa hanno provato a sgomberare la zona, ma si sono trovati davanti una resistenza determinata ed eterogenea, la quale culminò in una grande manifestazione nella quale 40 mila persone cominciarono a ricostruire quel che lo stato francese aveva distrutto. Meno di una settimana più tardi, la polizia fu costretta a concludere quella che avevano chiamato “Opération César”, Operazione Cesare. Durante gli ultimi quattro anni, la Zad è stata uno straordinario laboratorio di nuovi modi di vita, radicati nella collaborazione tra tutti coloro che rendono possibile la diversità di questo movimento. È stata addirittura redatta una lista in 6 punti (vedi sotto) per ripensare radicalmente l’organizzazione e il lavoro della terra una volta il progetto sia ritirato, basata sulla creazione di communs (la terra e le infrastrutture in uso collettivo), sulla nozione di uso invece che quella di proprietà e sulla rivendicazione che chi ha lottato per la terra possa deciderne il futuro.
In questo momento, l’intera zona è in pericolo di sgombero per la costruzione di questo assurdo aeroporto. Il primo ministro Valls ha promesso un rendez-vous questo ottobre per sgomberare chiunque viva, costruisca o lavori su questa terra.

L’8 ottobre, decine di migliaia di persone si ritroveranno sulla Zad per dimostrare che questo movimento è forte come è sempre stato. In onore delle lotte contadine del passato, arriveremo con dei bastoni e li lasceremo sulla Zad, impegnandoci a tornare a riprenderli se necessario. Alzeremo anche un capannone che è stato preparato da decine di carpentieri durante la scorsa estate, che sarà usato come base in caso di sgombero.
Facciamo una appello a tutti i gruppi e movimenti internazionali a raggiungerci sulla Zad l’8 ottobre o a mostrare solidarietà attraverso l’azione diretta contro il governo francese o la multinazionale Vinci sul loro territorio quello stesso giorno.

L’aeroporto non si farà mai. La vita sulla Zad continuerà a fiorire !