vai alla home page

Bookmark and Share

 

Torino esce dall’Osservatorio sulla Tav: depositata una mozione

da Nuovasocietà del 1-12-2016
http://www.nuovasocieta.it/metropoli/torino-esce-dallosservatorio-sulla-tav-depositata-una-mozione/

 

Una mozione a firma dei consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle in cui Torino s’impegna ad uscire dall’Osservatorio della Tav è stato depositato oggi e verrà discussa prossimamente in Sala Rossa. «Questa mozione – ha spiegato Appendino- aiuta a spiegare perché siamo fortemente contrari alla Torino-Lione, a un investimento che non è necessario né prioritario le cui risorse, dato anche il momento di difficoltà che stiamo vivendo, potrebbero essere impiegate meglio».


«Si tratta – ha poi precisato la sindaca – di una posizione non ideologica ma nel merito».
I pentastellati sostengono che non c’è stata possibilità di dialogo sulla questione e quindi non ci sarà il consiglio comunale aperto perché le opposizioni hanno votato contro.
«Avremmo voluto fare un consiglio comunale aperto per dare a tutti la possibilità di spiegare le ragioni pro e contro l’opera – ha aggiunto il capogruppo M5S in Consiglio, Alberto Unia – ma non è stato possibile. Nonostante la maggioranza che abbiamo, per convocarlo erano necessari due terzi del Consiglio ma contro hanno votato Pd, Fi, Lista Morano e Lista civica per Torino. Abbiamo cercato un dialogo che non c’è stato, oggi quindi abbiamo depositato una mozione che proporremo di discutere nel Consiglio comunale lunedì».


Bandiere e foulard No Tav non sono di certo mancate, come quello al collo della consigliera Viviana Ferrero che ha detto che «questa decisione ricostruisce un ponte tra Torino e la Valle di Susa, mentre fino a oggi con gran parte dei comuni valsusini fuori dall’Osservatorio c’era una voragine tra il capoluogo e l’area metropolitana».


La consigliera ha poi ringraziato il Movimento No Tav «per la tenacia con cui in questi 20 anni ha portato avanti con le parole le ragioni della lotta nonostante gli espropri, i gas, le manganellate, gli arresti, il terrorismo mediatico».