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Incendi in Valsusa, parla Plano: “no ai soldi della Tav. Pericoloso impiegare i militari non addestrati”

lettera di Sandro Plano da Valsusaoggi del 26-10-2017
http://www.valsusaoggi.it/incendi-in-valsusa-parla-plano-no-ai-soldi-della-tav-pericoloso-impiegare-i-militari-non-addestrati/

 

di SANDRO PLANO (Presidente Unione Montana Val Susa)

 

Gli incendi dei boschi stanno devastando il versante nord della nostra Valle e i Vigili del Fuoco, i piloti dei Canadair e degli elicotteri, i Volontari AIB, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e semplici cittadini si stanno impegnando al massimo per mettere al sicuro le persone, proteggere le abitazioni e spegnere le fiamme. Non si ricordano eventi di questa portata nella nostra storia recente. In questi casi, si deve dare la massima fiducia a chi conosce il territorio e le tecniche di intervento. Si dovrebbero accantonare le polemiche e aiutare, se richiesto, e per quanto possibile chi opera, senza dare consigli, proporre soluzioni o disquisire sui massimi sistemi di prevenzione, ricercare responsabilità. Tutto a tempo debito e a problema risolto.

 

Il ministro Pinotti ha offerto l’appoggio dell’esercito, gesto apprezzabile e da utilizzare per le eventuali ricostruzioni. In questo frangente però può essere pericoloso l’impiego di militari non addestrati ad affrontare i problemi che crea una barriera di fuoco su un versante scosceso, nell’oscurità. Questo intervento deve essere richiesto e coordinato da chi a livello regionale sta gestendo l’emergenza.

 

Il Commissario Paolo Foietta ha proposto l’utilizzo delle compensazioni per il TAV in opere di prevenzione e risarcimento. Lo ringraziamo per il pensiero, ma non condividiamo questa impostazione. La prevenzione dagli incendi, come dalle alluvioni e dal dissesto geologico, devono essere affrontate in Valle di Susa, come in Val Soana, come al Sud con specifici capitoli di spesa, indipendenti dal discorso relativo alla nuova linea ferroviaria. Vale per lo sviluppo economico, le rotonde, i teatri, e tutto ciò che nel resto d’Italia è definito contributo pubblico e qui è definito compensazione.

 

La popolazione è preoccupata per la cappa di fumo che incombe sulle case e sulle vie. L’ARPA Piemonte sta monitorando l’atmosfera e dai primi rilievi non sembrano emergere valori preoccupanti o tali da richiedere provvedimenti di evacuazione dei centri abitati. Sino a diverso avviso possono consigliare provvedimenti minimali: ridurre l’attività all’aperto specie per bambini, anziani e persone con problemi respiratori.


Ringraziamo ancora tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie a fronteggiare questa calamità.
IL Presidente – Sandro Plano