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Solidarietà dell'ANPI a Dana Lauriola: NO alla repressione politica degli attivisti e dei movimenti

 



L'A.N.P.I. di Grugliasco si unisce alla voce delle Sezioni A.N.P.I. della Val di Susa nella calorosa solidarietà a Dana Lauriola, militante antifascista iscritta all'A.N.P.I. e storica attivista del Movimento popolare NO TAV.

 


Le Sezioni A.N.P.I. della Valle di Susa esprimono piena solidarietà all'attivista NO TAV Dana Lauriola (tesserata nella Sezione di Bussoleno) che, per aver espresso il suo dissenso all'opera in modo pacifico nel 2012 durante una manifestazione, è stata condannata a ben due anni di reclusione.
Le è anche stata rifiutata ogni misura alternativa alla detenzione, considerando come aggravanti l'essere parte del movimento e risiedere a Bussoleno.
Consideriamo molto grave che in Valle di Susa continui la criminalizzazione del dissenso con l'occupazione militare del territorio e la somministrazione di condanne "esemplari" a scapito della democrazia nonché della libertà di opinione e manifestazione sancite dalla Costituzione.
Le Sezioni A.N.P.I. della Valle di Susa

 


Dana è stata riconosciuta colpevole per avere tenuto interventi al megafono durante un'occupazione dell'autostrada nel 2012, cioè di essere NO TAV e di abitare in Val di Susa: per questi motivi le sono stati inflitti dal tribunale di Torino ben 2 anni di carcere, rifiutando tutte le misure alternative proposte.

Essendo Dana uno dei volti più conosciuti del Movimento NO TAV, è chiaro che sia stata condannata per la sua partecipazione in prima fila nei movimenti e nelle lotte: si tratta di una vergognosa operazione politica che quindi riguarda tutte e tutti coloro che partecipano a quei movimenti e a quelle lotte.



Se per devastare la Val Susa e garantire profitto ai pochi si ha bisogno di rinchiudersi in un fortino militarizzato, protetto con filo spinato, mezzi blindati e soldati dell'esercito, è chiaro che per arrestare una donna a casa sua in Val Susa si ha bisogno di interi reparti in assetto antisommossa che caricano i compagni presenti, come accaduto oggi.


Da tempo nel Tribunale di Torino osserviamo un'involuzione sempre più autoritaria e repressiva, mossa contro chi anima le lotte popolari sui territori per il bene della collettività e in difesa dei diritti costituzionali, una criminalizzazione del dissenso portata avanti sia con l'uso della forza del manganello e la militarizzazione territoriale, sia con assurde condanne di chiara matrice politica e la demonizzazione veicolata dai media.

Ci chiediamo come si possano considerare criminali persone come Dana Lauriola e Nicoletta Dosio, colpevoli unicamente di difendere la terra in cui abitano, come Eddi Marcucci, colpevole di avere combattuto al fianco delle YPJ kurde contro i terroristi dell'ISIS in Siria e di tornare viva a casa, o come gli studenti dei collettivi universitari, colpevoli di aver difeso un convegno dell'ANPI al Campus Einaudi cacciando i neofascisti del FUAN e per questo caricati dalla polizia dentro l'università, criminalizzati con obbligo di firma, arresti domiciliari e divieti di dimora.


Per noi i criminali sono e restano gli speculatori e i devastatori del territorio, i fascisti, i razzisti, gli omofobi dell'estrema destra e tutti coloro che si arricchiscono sulle spalle della popolazione distruggendo il territorio e privatizzando i beni comuni.



Con queste riflessioni esprimiamo preoccupazione per una repressione sempre più pesante in corso a Torino: sarebbe tempo che tutte e tutti se ne accorgessero perché essere indifferenti significa essere complici.



L'Antifascismo e le lotte popolari proseguono: ora e sempre Resistenza!