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"Vivere a Bussoleno è considerata un'aggravante? Riflessioni del Sindaco su Dana e la sua carcerazione

Riportiamo dalla pagina facebook “Per Bussoleno” le parole del sindaco Bruna Consolini a proposito dell’arresto della sua concittadina Dana Lauriola.

 

Dana Lauriola, 38 anni, storica attivista del movimento No Tav è stata arrestata per effetto di una sentenza della Cassazione del giugno del 2019, su fatti del 2012, che le assegna una pena detentiva di 2 anni e per la decisione di respingere la richiesta di misure alternative (detenzione domiciliare o affidamento in prova a un servizio sociale).

 

Parto dall’affermazione di Marco Grimaldi di LUV: “Conosco Dana come molti di voi e non perché sia la storica portavoce, nonché un volto conosciuto anche all’opinione pubblica, dei No Tav. La conosco per il ruolo sociale e civile che ha in questa città e, anche se non la pensiamo allo stesso modo e le nostre pratiche sono spesso distanti, non posso pensare che si punisca una donna come lei in modo esemplare solo perché il suo domicilio è troppo vicino a quello del movimento o perché non si è dissociata dal Movimento NoTav”. Io non conoscevo personalmente Dana, ma sono rimasta personalmente colpita dalle motivazioni che hanno portato il magistrato a negare la detenzione domiciliare ad una concittadina, peraltro incensurata.
Dana non ha rinnegato la propria contrarietà al TAV e ha continuato a partecipare al Movimento NoTav: dare prova di “incrollabile fede negli ideali politici” non dovrebbe essere considerato un fattore negativo.
Ma, soprattutto, Dana “risiede a Bussoleno” che, anche se non è un Comune dell’Alta Val di Susa, è comunque non troppo lontano da Giaglione e Chiomonte, sedi del cantiere principale del tunnel, e vicino alla Piana di Susa, dove arriverà lo smarino per la selezione del materiale da riuso.

 

Bussoleno è il mio paese: qui sono cresciuta, ho studiato, ho fatto la vita da pendolare, ho lavorato, ho svolto attività di volontariato e, infine, sono stata eletta sindaco. È un paese che ha una storia da vantare sotto tanti aspetti: ha vissuto la lotta partigiana sin dal suo nascere ottenendo la medaglia di bronzo e, per questo, molte vie del paese sono dedicate a ragazzi che sono morti sulle nostre montagne per la libertà di tutti. All’inizio del secolo scorso ha visto la prima elettrificazione di paese connessa ad un mulino; ha partecipato alla rinascita economica con i cotonifici, la fabbrica da fer, la stazione ferroviaria; ha accolto migranti dal Sud e poi dall’Albania, dal Marocco, dalla Romania; ha subito emergenze da fenomeni idrogeologici e da incendi boschivi con danni ingenti… E’ un paese ancora qui: con un po’ di negozi chiusi e fabbriche svuotate ma con allevamenti fiorenti, con una crisi forse più pesante che in altre città ma con progetti e prospettive. Soprattutto con la volontà di difendere il proprio territorio guardando avanti nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, in armonia con l’ambiente.

 

Mi preoccupa il messaggio che vivere a Bussoleno sia concepito come un’aggravante. Si tratta di un invito a non venire a Bussoleno? Proprio quest’anno che al termine del lockdown molti dalle città hanno raggiunto i nostri sentieri per camminare, stare all’aperto e respirare aria buona. Si tratta di un invito ad andare via da Bussoleno? Purtroppo ci sono già troppi che devono scappare per trovare lavoro. Si tratta di un invito a stare lontani da Bussoleno per ignorare questa grande opera? Se partirà, sarà molto difficile ignorare l’impatto dato dai cantieri all’opera, dai mezzi in transito, dalle emissioni di CO2 già prefigurate nei progetti.

 

Mi preme sottolineare il concetto che “vivere a Bussoleno”, o meglio essere Bussolenesi, non è solo una questione legata alle generazioni montane che molti di noi gloriosamente hanno, bensì comporta l’immergersi nei problemi di questo Comune e nell’impegnarsi a fronteggiarli: dal fruire della bellezza dei nostri monti al soffrire per la loro fragilità, dal supportare l’istruzione all’inventare spazi di intrattenimento culturale, dal sopperire alle difficoltà socio-economiche al cercare di avviare iniziative di sviluppo, dal creare piccole opere in sintonia con il nostro habitat al contrastare grandi opere distruttive del territorio.

 

Dana è Bussolenese!

Bruna Consolini