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Jacques Gounon

Président du Comité pour la Transalpine

8 rue Paul Montrocher

69002 Lyon cedex 2

Signor Presidente,

 

La Metropoli di Lione, per diritto di sostituzione alla Comunità urbana di Lione dal 1° gennaio 2015, è membro del Comitato transalpino dal 1992, ossia da 30 anni.

 

Questi 30 anni di appartenenza ci hanno permesso di seguire i progressi del progetto del nuovo collegamento ferroviario tra Lione e Torino. Hanno comportato una spesa pubblica complessiva di circa 900.000 euro in euro correnti (il calcolo in euro costanti sarebbe ancora più significativo). Quando si tratta di valutare il ruolo del Comitato transalpino nella definizione e nell'avanzamento del progetto un tempo descritto come treno ad alta velocità Lione-Torino, si deve dire che non ha avuto successo, né per quanto riguarda il suo funzionamento né per la pertinenza delle posizioni che ha difeso.

 

Da un punto di vista organizzativo e democratico, ci si può interrogare sullo scopo stesso di un'associazione che mescola interessi pubblici e privati con l'obiettivo di fare pressione sul processo decisionale a favore di una grande infrastruttura nazionale ed europea.

Per sua natura e composizione, il Comitato Transalpino ha sempre difeso un approccio infrastrutturale al problema degli attraversamenti alpini. Di conseguenza, ha difeso e continua a difendere una visione massimalista delle nuove infrastrutture da costruire, trascurando in gran parte le infrastrutture esistenti e le possibilità di condivisione merci-passeggeri.

 

La vostra associazione ha quindi costantemente denigrato le capacità e il potenziale di ammodernamento delle attuali linee Digione - Ambérieu - Chambéry - Modane e Saint-André-le-Gaz - Chambéry.

 

Allo stesso modo, ha metodicamente contestato o ignorato le numerose perizie che evidenziavano la mancanza di redditività socio-economica e il costo ambientale delle linee esistenti. e il costo ambientale del programma definito nel 2012-2013.

 

Quando lo Stato si è impegnato a razionalizzare meglio la programmazione degli accessi francesi alla sezione transfrontaliera, a partire dal 2018 è stato attivato il Comitato transalpino per rallentare o addirittura vanificare il processo.

 

Questa strategia è stata rivelata in varie occasioni, in particolare durante la riunione del comitato direttivo per l'accesso alle Alpi del 19 marzo 2021, preceduta da una lettera in cui si chiedeva ai soci transalpini di prendere posizione contro qualsiasi investimento nella linea attuale e a favore di tutte le nuove linee dichiarate di interesse pubblico nel 2013.

 

Questa strategia non è stata discussa dal Consiglio di amministrazione, almeno da quando sono stato nominato a rappresentare la Metropoli di Lione nel Consiglio di amministrazione nell'ottobre 2020.

 

Oltre alle domande sulla posizione della vostra associazione nel processo decisionale, c'è anche una domanda sul suo funzionamento interno, che apparentemente lascia poco spazio al dibattito.

 

Infine, questa strategia vi ha portato a investire notevoli risorse in una comunicazione veemente contro qualsiasi espressione critica nel dibattito pubblico, abbandonando spesso l'argomentazione per la squalifica.

 

Alla luce di queste osservazioni, dell'attuale avanzamento del processo decisionale a seguito del Comitato direttivo per l'accesso alle Alpi del 13 dicembre scorso e, più in generale, del rapporto costi/benefici di un gruppo di pressione come il Comitato transalpino negli ultimi 30 anni, la Metropoli di Lione ha deciso di non rinnovare la propria adesione a partire dal 2022.

 

Signor Presidente, va notato che questo ritiro non mette in discussione il sostegno della Metropoli di Lione allo sviluppo del trasporto ferroviario tra Francia e Italia. Ci limitiamo a constatare che esiste una radicale divergenza di opinioni su come migliorare i collegamenti transalpini e su come agire. Resto a disposizione per uno scambio di opinioni su questi argomenti.

 

Distinti saluti.

Jean-Charles Kohlhaas, Vicepresidente per i trasporti, le modalità e la logistica urbana