TAV e modello di sviluppo

Il 10 Dicembre 2005 si è tenuto a Torino, alla Camera del Lavoro, una giornata di studio dal titolo: "TAV e modello di sviluppo".
Pochi giorni prima l'azione militare di polizia e carabinieri aveva colpito pesantemente Venaus e le coscienze di quegli italiani che si ostinano a credere che la democrazia non si impone con i manganelli; poi, due giorni dopo, decine di migliaia di cittadini avevano riportato la democrazia nella valle e il presidio di Venaus era stato ricostruito nei prati davanti a quello che avrebbe dovuto essere il primo cantiere.

Ma nel convegno del 10 Dicembre si era parlato soprattutto d'altro: non che gli echi, i timori e le speranze si fossero spenti nel giro di soli due giorni e non si pensasse già al grande appuntamento della settimana successiva in cui Torino sarebbe stata invasa da altre 50.000 persone giunte da tutto il paese per dire educatamente: NO TAV.
No, si era scelto di non parlare delle lotte ma delle ragioni da cui nasce questa resistenza diffusa e contagiosa; si era parlato di un diverso modello di sviluppo possibile contrapponendolo a quello che "accentua le diseguaglianze e l'esclusione sociale, che limita la democrazia, e che raffigura la resistenza degli abitanti della Val di Susa come un fenomeno locale, ottusamente egoistico e contro le esigenze più generali e le strategie europee, al di fuori del progresso".
Si era parlato di (in)sostenibilità economica del progetto TAV, si erano analizzati i dati, si erano valutate le previsioni di traffico guardando alle stime presunte e agli andamenti reali; si era parlato di sindrome "nimby", di crescita infinita, di bilanci energetici, del potere delle parole e dell'uso improprio del linguaggio...

Riportiamo qui gli interventi presentati al seminario tenuto nella prima parte della giornata:

Angelo Tartaglia: Alta Velocità e modello produttivo
Andrea Debernardi: Sistema dei trasporti e attraversamento della Val di Susa con il TAV
Marco Revelli: Sviluppo e democrazia: parole non neutrali
Erasmo Venosi: Modello contrattuale e finanziario di TAV e disastro dei conti pubblici futuri
Luca Mercalli: Tav, nimby e limiti fisici alla crescita
Mirco Federici: TAV efficiente? Consumi energetici ed emissioni in rapporto agli altri sistemi di trasporto
Stefano Lenzi: Gli investimenti pubblici nelle infrastrutture non rilanciano l’economia italiana