Tav, la bassa Valsusa sta fuori. Quattro posti vuoti nel nuovo Osservatorio

Non avranno tecnici nel nuovo Osservatorio. Saitta: "È un'autoesclusione, no alla consueta tattica dilatoria".

Contro il supertreno anche due sindaci del Pd: Avigliana e Bussoleno

 

di Paolo Griseri da Repubblica del 18/1/10

 

I sindaci della bassa valle di Susa, con poche eccezioni, rinunciano a indicare i tecnici nel nuovo Osservatorio e dichiarano, in un documento, la loro «netta contrarietà» alla Tav. Il testo viene firmato da 18 primi cittadini. Una minoranza sui 43 che guidano i comuni della Comunità ma una minoranza assai significativa perché 11 dei 18 firmatari governano le amministrazioni della bassa valle, quelle interessate ai tracciati. Commenta Antonio Saitta: «I sindaci della bassa valle avevano accettato, 24 ore prima, di firmare l´adesione all´Osservatorio. Solo dopo hanno deciso di autoescludersi dall´organismo». Clamoroso il caso di due sindaci del Pd (Carla Mattioli di Avigliana e Anna Allasio di Bussoleno) pubblicamente schierati contro il supertreno.


La frase centrale del documento, presentato ieri mattina ad Avigliana, è il passaggio in cui si afferma che i sindaci firmatari non possono «sottostare al criterio per il quale, per partecipare ai lavori dell´Osservatorio, è necessario affermare di lavorare alla miglior realizzazione dell´opera, rispetto alla quale si ribadisce la netta contrarietà». Così gli amministratori della bassa valle annunciano di voler affidare alla Comunità montana il compito di coordinamento per la nomina dei tecnici, ipotesi nettamente respinta dal governo, e annunciano che i loro tecnici verranno indicati «non appena sarà acquisita la loro disponibilità».


Per il Presidente della Provincia, Antonio Saitta, «si tratta della consueta tattica dilatoria. Questa volta però non possiamo attendere oltre. I sindaci sapevano che i termini per indicare i tecnici scadevano sabato. Lunedì (oggi n.d.r.) il governo scrive il decreto con i nomi di chi ha accettato». Verranno così indicati 16 tecnici in luogo dei 20 previsti. Ma il nodo è evidentemente politico e mette in imbarazzo soprattutto il Pd. Si creano casi paradossali: Antonio Ferrentino, sindaco di Sant´Antonino di Susa e consigliere provinciale di Sinistra e Libertà, ha indicato il tecnico del suo comune nell´Osservatorio mentre due primi cittadini del Pd non lo hanno fatto, schierandosi con i movimenti contrari al supertreno. Una situazione imbarazzante per il partito di Gianfranco Morgando.

 

La nomina dei tecnici verrà ratificata oggi dal governo. Nell´elenco cinque sono stati indicati dai comuni di diritto, quelli che sono attraversati in ogni caso dalla nuova linea perché presenti su tutte le ipotesi di tracciato: Carlo Alberto Barbieri sarà presente per Torino; Valter Martino per Orbassano; Piercarlo Sibille per Susa; Michele Ruffino per Chiomonte; Andrea Debernardi, già presente nel precedente Osservatorio, per Sant´Antonino. Anche Avigliana avrebbe diritto al suo tecnico ma ha scelto di rinunciare preferendo sottoscrivere il documento comune con i sindaci che delegano alla Comunità montana di scegliere due nomi.


Sei tecnici arriveranno dai Comuni degli ambiti territoriali: Antonio Camillo per Settimo Torinese e Borgaro Torinese; Maria Sorbo per Venaria Reale, Collegno e Grugliasco; Fabio Minucci e Alberto Ballarini per Alpignano, Bruino, Buttigliera Alta, Rivalta, Rivoli, Rosta e Villarbasse; Calogero Carmelo Gravina per la val Sangone; Oliviero Baccelli per i soli tre Comuni della bassa valle di Susa (Borgone di Susa, Condove e Meana) che hanno accettato di indicare un professionista, mentre si sono rifiutati i Comuni di Sant´Ambrogio, Chiusa di San Michele, Vaie, Villarfocchiardo, San Giorio, Bussoleno, Mattie, Chianocco, Bruzolo, San Didero, Mompantero, Venaus, Giaglione e Gravere. Daniele Bezzone, confermato nonostante il rifiuto di Bardonecchia e Oulx, rappresenterà l´alta valle di Susa (la cosiddetta area funzionale). Completano il quadro Paolo Foietta e Giannicola Marengo per la Provincia e Aldo Manto e Luigi Rivalta per la Regione.


Qualche tensione in valle dopo l´incendio appiccato da sconosciuti contro il presidio No Tav di Bruzolo: «Una chiara conseguenza del clima di intimidazione contro chi contesta il treno», dicono gli esponenti dei Comitati. Ieri sera una fiaccolata è stata convocata di fronte al presidio incendiato: «Contesteremo fino in fondo l´atteggiamento di illegalità delle istituzioni e di mancato rispetto delle regole che caratterizza l´avvio dei sondaggi», annuncia Luigi Casel.