Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Regionale del Piemonte
COMUNICATO STAMPA

PRC: TAV Torino-Lione non è un’opera prioritaria

Abbiamo letto la lettera di quindici consiglieri Ds e Margherita del Piemonte, pubblicata da Repubblica, per sostenere un’accelerazione della realizzazione del treno ad alta velocità Torino-Lione.

Non siamo d’accordo sul metodo e sul merito.

Sul metodo riteniamo di cattivo gusto per una coalizione se una parte, seppur maggioritaria, assume un atteggiamento dittatoriale nei confronti del resto dello schieramento, irridendone alcuni sui rappresentanti come viene fatto nei confronti di Pecoraro Scanio.

Sul merito crediamo che l’Unione, nel suo programma, debba affrontare i gravi problemi del Paese con equilibrio proporzionato alla situazione in cui lo troverà se vincerà le elezioni. Non riteniamo utile continuare con la politica dei grandi appalti, ragionando allo stesso modo dell’attuale ministro Lunardi.

Esprimiamo dunque una totale contrarietà al contenuto di quella lettera per tre ordini di problemi:

  1. La situazione economica del nostro Paese è così devastata dal rendere improponibile ora uno sforzo di tale entità, per un’opera certamente non prioritaria per le necessità dei cittadini;

  1. I servizi forniti dalle ferrovie italiane sono in uno stato comatoso, dal quale sembrano incapaci di uscire. Tagli alle linee, sporcizia, cimici, inaffidabilità negli orari: questi sono i problemi che richiedono uno sforzo economico eccezionale per rispondere alle esigenze della maggioranza degli italiani, a partire da pendolari e studenti, quotidianamente costretti ad usare un servizio sempre più degradato. In queste condizioni non ci sembra proprio utile investire decine di miliardi di euro per un’opera faraonica che entrerà in funzione tra non prima di 15 anni e servirà prevalentemente a pochi politici e manager;

  1. La Commissione istituita per analizzare il sottosuolo dei luoghi interessati dall’eventuale tunnel della nuova Torino-Lione sta ancora operando per la ricerca di risposte indispensabili alla salvaguardia della salute degli abitanti della Val Susa, mentre il Governo intende imporre da subito la realizzazione della galleria di Venaus.

Per questo consideriamo la lettera dei “quindici” un sostegno improvvido ad un governo che tutto fa tranne gli interessi degli italiani.

Torino, 22/10/05

Alberto Deambrogio, Segretario Regionale
Gianni Naggi, Responsabile Regionale Ambiente PRC

Roma, 26 ottobre 2005

I rappresentanti presenti al tavolo dell’Unione Ambiente, Territorio-Infrastrutture sono impegnati nella coalizione a far avanzare questioni programmatiche inerenti l’ambiente, il territorio e le infrastrutture.

Ancora non è stata raggiunta una stesura conclusiva dei punti programmatici relativi agli argomenti oggetto del tavolo e, quindi, riteniamo non sia né utile né necessario, in una fase ancora in itinere del nostro lavoro, che siano prese posizioni a favore della TAV tratto Torino-Lione come alcuni esponenti regionali e provinciali di altri partiti hanno fatto sollecitando anche l’intervento di Prodi.

Torniamo a sottolineare la nostra contrarietà al progetto TAV e ci adopereremo nel tavolo in tal senso. La riteniamo un’opera sbagliata e faremo presente questo all’interno del gruppo di lavoro. Riteniamo controproducente qualsiasi accelerazione dell’opera in questione.


Cordiali saluti,

Patrizia Sentinelli (PRC)
Fabrizio Fabbri (Verdi)
Primo Galdelli (PdCI)


Dichiarazione Luca Robotti, segretario regionale PdcI Piemonte, consigliere regionale Comunisti italiani

COMUNICATO STAMPA

Garantiamo i diritti delle popolazioni della Valle di Susa

Noi abbiamo sollecitato una presa di posizione pubblica delle forze nazionali perché riteniamo utile tener distinto la costruzione del programma dell’Unione dal nodo che vede le popolazioni della Valle di Susa chiedere il rispetto della certezza dei diritti e della democrazia sul proprio territorio.
Prima della difesa del territorio valsusino occorre che si garantiscano i diritti della sua popolazione. Non è con accelerazioni politiche o con l’uso della forza pubblica che si potrà risolvere la questione della TAV. È nostro dovere permettere che coloro che vivono in quella valle possano avere certezze di tutela e salvaguardia dei propri diritti civili a manifestare la propria contrarietà all’opera. Ogni violazione di questo farà fare un passo indietro al lavoro svolto sino ad oggi.
Noi ribadiamo la nostra presenza al presidio di lunedì dove pacificamente manifesteremo il nostro dissenso, non accetteremo alcuna provocazione, e ci opereremo perché la forza pubblica e l’autorità dello Stato non si imponga come uno strumento oppressivo, che in questa fase non farebbe altro che far accrescere uno estremismo aprioristico all’opera, inutile a risolvere il problema.

Torino, 27 ottobre 2005