Comitato di pilotaggio, la valle c’è

 

Ferrentino, Mattioli e Durbiano vanno a discutere del Piano di sviluppo

 

di Marco Giavelli da Luna nuova del 18/4/08 – pag.4

 

BUSSOLENO - Antonio Fer­rentino, Carla Mattioli e Nilo Durbiano: saranno loro tre a rap­presentare la bassa valle di Susa e la val Cenischia nel comitato di pilotaggio per il Piano strategico di sviluppo dei territori interessati dalla Torino-Lione, che si insedia ufficialmente stamattina alle 11 in Provincia. Ferrentino rappresente­rà la Comunità montana, la Mattioli (Avigliana) i grandi comuni e Dur­biano (Venaus) i piccoli comuni. I nomi sono venuti fuori mercoledì sera da una conferenza dei sindaci che ha confermato, anzi, ampliato il diffuso scetticismo che già circolava sulla “cabina” guidata dal presidente Saitta.

 

Ogni sindaco aveva il compito di portare in assemblea la posizione prevalente del proprio comune, dopo aver consultato maggioranza e minoranza. Dei 24 soggetti che partecipano alle riunioni di Villa Ferro, in 14 hanno detto sì pur con tutta una serie di riserve. Sei i contrari: netto il "no" di Bussoleno e San Didero, più sfumato quello di Chiusa San Michele, Villarfocchiardo, San Giorio e Bruzolo, che a grandi linee hanno chiesto di valutare l'opportunità dell'av­vio del comitato solo una volta conclusi i lavori dell'Osservatorio. Ancora più articolata la posizione di Caprie e Vaie, che in sostanza hanno proposto di rinviare l'inizio  del pilotaggio in attesa  di capire meglio a cosa si andrà incontro col nuovo governo. Assenti, invece, Rubiana e Villardora, an­che se quest'ultimo nella precedente assemblea aveva già espresso la sua perplessità.

 

«Come Comune di Bruzolo abbiamo chiesto di soprassedere – spiega il sindaco Mario Richiero - è da due anni e mezzo che questi soldi sono lì e non capiamo la ne­cessità di agire cosi in fretta: tutta questa urgenza ci sembra fuori luogo. Per il momento preferirem­mo non si aderisse al comitato e vedere prima come si assesteranno le cose, visto che si parla tanto di un ritorno al progetto sinistra Dora. Siamo comunque più che disponibili ad analizzare cosa verrà fuori dalla cabina». Un no pro tempore, in sostanza. Non molto diversa la posizione portata da Gian Andrea Torasso, sindaco di Caprie: «Abbiamo grandi per­plessità su questa decisione, che ci sembra un po' inopportuna: in sostanza abbiamo chiesto di congelare un attimo questa nuova sede di confronto, se non altro per avere le idee più chiare. C'è già l'Osservatorio, in cui ho sempre creduto, e poi bisogna capire come si muoverà il nuovo governo e se quest'ultimo confermerà il tavolo tecnico, visto che Virano si è dimesso in attesa che gli venga rinnovato il mandato. Bisogna stare attenti che il comitato di pi­lotaggio non diventi il tavolo delle compensazioni».

 

Insomma, il fronte di quelli che storcono il naso di fronte a tavoli e tavoli continua a crescere. Ma sul discorso compensazioni, il pre­sidente Ferrentino tranquillizza i sindaci dubbiosi : «Anche i comuni che si sono riconosciuti in questo percorso hanno le loro perplessità: sia chiaro che se qualcuno vorrà forzare la mano e discutere di compensazioni, così come siamo entrati usciremo immediatamente dalla cabina. Non siamo strabici e non ci dimentichiamo affatto che esiste l'Osservatorio e che i nostri consulenti che partecipano a quel tavolo hanno un mandato ben preciso, ovvero discutere le ragioni del "se" di quell'opera. Il comitato di pilotaggio avrà esclu­sivamente il compito di individuare le linee di sviluppo dei territori potenzialmente interessati dalla Torino-Lione, la cui realizzazione per noi è tuttaltro che assodata. In ogni caso l'impegno assunto dai tre rappresentanti nominati l'altra sera è di rappresentare l'intero ter­ritorio, anche chi legittimamente ha detto no a questo percorso».

 

Per ora, dunque, la cabina parte e la bassa valle ci sarà da subito, poi si vedrà: i lavori del comitato di pilotaggio saranno infatti divisi in due tranche. Per questo primo bando, la Provincia utilizzerà 200 dei 500mila euro a sua disposizio­ne: l'obiettivo a breve scadenza è delineare le potenzialità dei vari territori per come si presentano oggi, valutandone debolezze, criticità e punti forti. Il tutto dovrà essere fatto entro il 30 giugno, stessa scadenza dell'Osservatorio. Dopodiché la Provincia farà un altro bando per dare respiro alle considerazioni fatte nella prima parte del lavoro e stendere così un vero e proprio piano di sviluppo. La società vincitrice di questo pri­mo bando è la "St", che da diversi anni collabora con gli enti locali per i vari Docup, Pia e Patti terri­toriali e che dunque conosce bene le caratteristiche della bassa valle. Dopo l'insediamento ufficiale del comitato, i professionisti della società incaricata inizieranno ad incontrare i rappresentanti dei vari territori: la bassa valle è l'unica ad averne tre, mentre le altre sette macro-aree ne hanno uno a testa.

 

INSEDIAMENTO

 

Oggi la prima riunione con il presidente Saitta

 

OGGI si insedia la Cabina di pilotaggio per il progetto di sviluppo della valle di Susa, in previsione della Torino-Lione. Questa mattina, poco prima della riunione, la Provincia preparerà la determina per l'assegna­zione dell'incarico di redazione dello studio sulla base delle indicazioni che usciranno proprio dalla Cabina di pilotaggio. A seguire i lavori dell'organismo voluto da Saitta sarà lo stesso presidente con l'assessore alla pianifica/ione territoriale Giorgio Giani, che a sua volta si avvarrà del suo direttore Paolo Foietta che è anche membro dell'Osservatorio di Virano.

 

Per Saitta questo sarà l'organismo che concerterà un progetto strategico per la valle di Susa con gli ammini­stratori della valle. «Sarà uno strumento utilissimo, che non sarà in contrapposizione all'Osservatorio tecnico. Soprattutto, anche quando il lavoro di Virano sarà terminato questo sarà un organismo di concertazione che resterà a Torino». Sui tempi dei lavori Saitta adesso non pensa più a un lavoro rapido da concludere in un paio di mesi. «Entro il 30 giugno conto di concludere lo schema del Piano di sviluppo, che in parte sarà già a conoscenza dell'Osservatorio. Ma dopo si svilupperà il Piano vero e proprio. Dopo giugno si continuerà quindi a lavorare; del resto un Piano di sviluppo di un territorio come la valle di Susa e della cintura ovest e sud-ovest di Torino non è certo una cosa che si fa in due mesi: servono consultazioni e approfondimenti che non si possono esaurire in poche settimane».