Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto, Juri Bossuto e Alberto Deambrogio

 

TAV, SCONTRO SU VIRANO;

Agnoletto, Bossuto, Deambrogio:

«L’OSSERVATORIO SULLA TORINO-LIONE È DA SEMPRE UNA TRAPPOLA DEL GOVERNO.

NO ALLA TAV NELLA LEGGE OBIETTIVO: È CONTRO LE DIRETTIVE EUROPEE»

 

Torino, 15 settembre 2009 –

 

«Come abbiamo sempre detto – dichiara Vittorio Agnoletto, ex eurodeputato Sinistra europea/Prc, da anni a fianco dei No Tav - l’Osservatorio sulla Torino-Lione è una trappola utilizzata dal governo solo per imbrigliare le lotte della valle. È per lo meno ingenuo chi solo oggi accusa Virano di svolgere un ruolo politico: è sempre stato così, fin dall’inizio.

Infatti l’Osservatorio non ha mai realmente preso in considerazione l’opzione zero.

L’eventuale decisione del governo di reinserire la Tav nella legge obiettivo è in contrasto con le direttive europee: proprio su questo l’Italia è stata messa sotto procedura d’infrazione dalla Commissione europea. Ed infatti anche lo scorso marzo lo stesso Antonio Tajani, rispondendo ad una mia interrogazione, ricordò che per la costruzione della Tav è necessaria la Valutazione d’impatto ambientale e il rispetto delle direttive VAS (valutazione ambientale strategica) e Natura e "acque". Anche se tardiva è comunque positiva la decisione degli esperti della Comunità montana di uscire dall’Osservatorio».

 

Dello stesso avviso Juri Bossuto, consigliere regionale Prc, che dichiara: «Non si può far altro che comprendere l’uscita dei due tecnici, De Bernardi e Tartaglia, dal tavolo (presunto tecnico) dell’Osservatorio.

L’accelerazione data dal Governo all’avvio di nuovi carotaggi e inizio lavori diretti alla costruzione al tunnel di Chiomonte svelano il perverso gioco che negli ultimi anni ha retto i rapporti Osservatorio-Governo/i: mascherano il tavolo, che da tecnico si trasforma in politico nel momento in cui sceglie di fare, volenti o nolenti, la Torino-Lione.

Un gioco attuato sulle spalle di cittadini ed amministrazioni pubbliche, e praticato nel nome della Ragione di Stato incentrata non sul servizio pubblico, ma esclusivamente su un goloso business.

Mi spiace ribadirlo ma da tempo il Presidente Virano si è trasformato in personaggio dal ruolo politico e le vignette recenti da lui firmate ben lo dimostrano nel momento in cui con le medesime vengono dileggiati i No Tav e glorificata al contempo l’opera stessa».

 

«La decisione di re-immettere il progetto Torino-Lione all'interno della Legge Obiettivo – aggiunge Alberto Deambrogio, consigliere regionale Prc - conferma la modalità d'opera del governo Berlusconi: stroncare ogni elemento di discussione democratica. Lo fa con la Tav così come per il nucleare: le scelte vanno portate avanti passando sopra la testa di cittadini e amministratori e militarizzando il territorio.

Da tempo abbiamo denunciato la trappola dell'Osservatorio che  perde del tutto le caratteristiche tecniche per diventare un organo prettamente politico e le recenti sortite di Virano lo dimostrano appieno».