UE: TAJANI, A ITALIA 80 MILIONI PER PROGETTI INFRASTRUTTURE

Italy ( Ansa)

Circa 80 milioni di contributi Ue alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali italiane figurano nel piano di Bruxelles di finanziamenti europei per la ripresa economica (Eer): lo ha detto oggi a Madrid in una conferenza stampa il vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani, responsabile per i trasporti.

 

I progetti italiani cui Bruxelles intende contribuire, ha precisato, sono nella Tav Torino-Lione la tratta Susa-Stura, il nodo di Torino (con 52,74 milioni di euro), i lavori sull'anulare di Roma (2,98 milioni), l'incremento dell'accessibilita' nautica del porto di Venezia Marghera (3,91 milioni), l'intervento sull' impianto ferroviario Roma Tiburtina (6,96 milioni), il progetto nuova generazione Sesar (4,084 milioni) e il miglioramento infrastrutturale del collegamento via acqua fra Mantova e l'Adriatico (9,3 milioni). (ANSA).

 

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Precisazione da Vittorio Agnoletto

 

INFORMAZIONE A PROPOSITO DI UN'AGENZIA DI STAMPA CHE LA SETTIMANA SCORSA ANNUNCIAVA UN CONTRIBUTO EUROPEO AL NODO DI TORINO

 

1) Confermo che il nodo di Torino e la tratta P.Susa Stura citata dall'Agenzia stampa era un progetto rifiutato dalla Commissione Europea in sede di approvazione della decisione di cofinanziamento alla TO-Lyon. Si chiedevano all'epoca 154,2 mil €  e il progetto è stata rigettato per una questione di priorità di scelta

 

2) Di fronte alla crisi economica la Commissione Europea il 26.11.2008 approva il  "Piano europeo di rilancio Economico (EERP)" e stanzia 500mil da allocare rapidamente via "bando di gara", emanato a marzo, da destinare ad opere immediatamente cantierabili.

I 52 mil € destinati al nodo di Torino derivano quindi dalle decisioni assunte dalla Commissione Europea ai primi di luglio valutando i risultati del bando.

 

3) Il cofinanziamento annunciato è arrivato perchè evidentemente le FS si sono mosse per sfruttare questa nuova fonte disponibile, creata appositamente  per fronteggiare la crisi economica assieme ad altre misure per occupazione, formazione, ricerca ed altro; hanno rimodulato secondo i criteri di cantierabilità immediata la richiesta originaria, hanno fatto lobby, forse anche avvalendosi delle raccomandazioni dell'osservatorio o di chi altro sottolineava la presenza di colli di bottiglia in diversi nodi urbani della rete ferroviara italiana.

 

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L’Europa aggiunge 52 milioni di euro per la Torino-Lione (tratta italiana)

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 14/7/09 – pag. 3

 

Per la Torino-Lione arrivano altri 52 milioni dall’Unione europea. Lo ha annunciato venerdì il vicepresidente della Commissione europea An­tonio Tajani. Questi soldi si aggiungono ai 671 milioni già destinati grazie ai bando europeo per le reti Ten. Ma se i fondi precedenti erano solo per la tratta internazionale, questi sono al contrario solo per quella nazionale, cioè per la tratta Susa-Stura è per il Nodo di Torino. L'Ue ha stanziato questa trance per la Torino-Lione all'interno di un nuovo provvedimento anticrisi, su un totale di 79 milioni 943mila euro per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali italiane (Nodo di Roma, anello autostradale di Roma, canali navigabili e accesso al porto di Venezia).

 

Per la precisione si tratta di 52 milioni 740mila euro, il 20 per cento su un progetto da 357 milioni 204mila di cui "ritenuti ammissibili dall'Unione per calcolare la quota del 20 percento: 263 milioni 700mila”. La cifra è stanziata «per rimuovere i colli di bottiglia». Si tratterebbe di "soldi in più", inaspettati. Probabilmente frutto di pressioni italiane anche attraverso l'azione dell'Osservatorio che, con Virano, ha sottoposto al commissario Brinkhorst e allo staff di Tajani le richieste degli enti locali per finanziare la tratta italiana e il Nodo di Torino convincendo Bruxelles sul fatto che ora il progetto del Tav è fatto di tanti progetti, tra cui il miglioramento del trasporto locale.

 

 L’Unione ha così risposto alla richiesta avanzata da RFI che è la società progettista (attraverso Italferr) della tratta italiana. Ma per cosa servano questi soldi è ancora buio fitto. E’ probabile che servano per la progettazione della tratta italiana, ma c'è chi chiede che siano messi sugli interventi più urgenti come il Sistema ferroviario metropolitano.

 

«Se servono per risolvere il collo di bottiglia - commenta Antonio Ferrentino - allora vanno spesi subito per il nodo di Torino» E su questo gli fa eco il presidente dell'agenzia metropolitana trasporti, Giovanni Nigro: «Guarda caso questa è proprio la cifra che serve per collegare definitiva­mente in modo efficiente le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa per poter utilizzare il passante anche per il servizio ferroviario dalla valle di Susa. In questo modo avremmo la possibilità di fare arrivare i treni della valle a Porta Nuova oppure a Porta Susa e farli proseguire per Caselle». Nigro, comunque, chiede che il governo intervenga al più presto per finanziare soprattutto l’acquisto del materiale rotabile e per il coIlegamento di Grosseto per l'aeroporto. «Corso Grosseto è l'intervento più urgente per fare vivere il Sistema ferroviario metropolitano. Mentre se il materiale rotabile non lo prenotiamo adesso non potrà essere pronto per il 2012; le ditte lo forniscono in tre anni».

 

Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta con questi finanziamenti europei chiede anche che il governo dia le sue risposte finanziarie sul Nodo di Torino e sul progetto strategico. «Ora è indispensabile – afferma – che il governo italiano confermi il suo impegno e renda disponibili i 200 milioni che ha promesso, così come è determinante procedere con l’attuazione del piano strategico di sviluppo della zona interessata dal passaggio della linea».