Un grande “naso” controllerà l’A32

 

Qualità dell’aria lungo l’Autofrejus: la Sitaf paga, L’Arpa verifica

 

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 16/11/07 – pag 4

 

SUSA - Due mezzi mobili e una stazione fìssa che come un "gran­de fratello" terranno d'occhio la qualità dell'aria. Obiettivo: valu­tare l'impatto dell'A32 sulla valle di Susa e attestare, se possibile, che l’inquinamento presente sul territorio non vede l'autostrada sul banco degli imputati. Almeno questo è ciò che spera di dimostrare la Sitaf, promotrice della campa­gna di monitoraggio ambientale che partirà dal gennaio 2008 e che durerà per tutto il prossimo anno. Poi un anno di tempo per l'elabo­razione dei dati e infine i risultati, che dovrebbero essere resi noti nei primi mesi del 2010.

 

A condurre i rilevamenti sarà l'Arpa, che tenendo anche conto delle centraline fisse già posi­zionate sul territorio effettuerà le misurazioni sugli inquinanti prodotti dal traffico veicolare dell'A32 sia con due mezzi mo­bili, forniti da Sitaf e Provincia, sia tramite una stazione fissa di nuova generazione che utilizza metodi innovativi per la misura di monossido di carbonio, biossido di azoto, benzene, particolato atmo­sferico (non solo i pm 10, ma anche i pm 2,5 e i pm 1) nonché degli Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) presenti nell'aria. La campagna cercherà di individuare le fasce di isoconcentrazione lungo l'Au-tofrejus e di determinare l'effetto dei principali inquinanti di origine veicolare sui centri abitati più pros­simi all'autostrada stessa. La Sitaf ha già.provveduto.'all’acquisto' di tutta la strumentazione necessaria, che sarà consegnata entro la fine di novembre.

 

Il costo della campagna, in­teramente a carico della società autostradale, si aggira sui 400mila euro e sarà dunque a costo zero per tutti gli altri enti che martedì pomeriggio, nella sede Sitaf di Susa, hanno sottoscritto il proto­collo d'intesa che dà il via libera al monitoraggio: erano presenti il direttore dell'Arpa Piemonte Vincenzo Coccolo, l'assessore regionale all'ambiente Nicola De Ruggiero, l'assessore provinciale alla qualità dell'aria Dorino Piras e i due presidenti delle Comunità montane alta e bassa valle Mauro Carena e Antonio Ferrentino, oltre naturalmente al presidente Sitaf Giuseppe Cerutti e al direttore generale Bernardo Magrì. Alla fine anche la bassa valle ha dunque accettato che a gestire la campagna di rilevamenti sia l'Arpa, cosa che inizialmente aveva fatto storcere il naso a Ferrentino, che sui carotaggi per il Tav aveva avuto uno scontro feroce con lo stesso Coccolo.

 

«Le società che operano sul territorio difficilmente si prestano a verifiche di questo tipo - ha commentato Cerutti con una punta d'orgoglio - Spesso si ha paura di ciò che può uscire dai risultati: noi invece lo facciamo con assoluta serenità e con l'intento di ribadire il concetto che siamo una società a servizio, e non a danno della valle. Dalla campagna, condotta con strumentazioni di alto livello da un ente terzo come l'Arpa, verrà fuori una fotografia autentica della qualità dell'aria in valle. A nostro avviso se un minimo di inquinamento c'è, va cercato in altre motivazioni: se avremo delle colpe metteremo dei limiti, ma se sarà dimostrato che non le avremo tutti dovranno prenderne atto. Siamo stufi di essere additati come una presenza che inquina il territorio».

 

Anche tutti gli altri intervenuti si sono detti soddisfatti dell'iniziativa. «Si tratta del primo monitoraggio di questo tipo su tutto il Piemonte e siamo felici che venga effettuato su un territorio come questo, dalle forti pres­sioni in senso ambientate - ha sot­tolineato l’assessore provinciale Piras – E’ importante che ci sia univocità di idee su come svolgere questa campagna, rispetto al pas­sato è un grande risultato. Per in­tervenire bisogna prima avere dei dati chiari, che questo monitorag­gio ci garantisce: se verranno fuori degli sforamenti interverremo su ciò che non funziona, anche se ca­pire le reali fonti di inquinamento è un'impresa titanica, visto che le ricadute al suolo tengono conto anche delle atti­vità industriali del passato. Cre­do che altri tipi di insediamenti produttivi pre­senti in valle do­vrebbero seguire l'esempio della Sitaf».

 

Mauro Carena da tempo richie­deva una cam­pagna di questo tipo: «Abbiamo insistito molto con la Sitaf e sia­mo lieti di questo primo importan­te passo, che però non servirà se poi non si permetterà a tutti di intervenire qualora fosse necessario: non si capisce ad esempio perché a Torino in certi casi si possa chiudere e qui no. Ave­re un'infrastruttura di questo tipo ci permette di fare delle politiche avanzate per monitorare un terri­torio dove ora la gente potrà avere la consapevolezza di quale sarà il livello reale di inquinamento. Spe­riamo di avere un monitoraggio anche sui paesi, sulle statali e sui colli, dove spesso transita il peggio dei trasporti».