Il “gruppo degli 87” riparte dal no a Virano

Presto un’assemblea pubblica con gli amministratori anti-Osservatorio

 

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 30/1/09 – pag. 3

 

AVIGLIANA - Come risposta al­l'accordo di Palazzo Chigi, il "grup­po degli 87" ha deciso di organizzare una nuova assemblea pubblica per spiegare alla popolazione gli ultimi sviluppi della vicenda Tav. Non c'è ancora una data, ma si pensa. alla metà di febbraio. L'intento è sempre lo stesso: informare e mantenere vivo il filo diretto con il popolo No Tav, di cui si sentono ormai gli unici legittimi rappresentanti all'interno delle amministrazioni comunali di cui fanno parte.

 

La proposta è maturata lunedì sera ad Avigliana, durante la riunione a cui hanno partecipato una trentina di amministratori contrari a che la Comunità montana bassa valle continui a sedersi al tavolo dell'Os­servatorio, ormai indirizzato verso la progettazione della Torino-Lione. Inizialmente avevano anche pensato di stendere un documento ufficiale che sintetizzasse le loro posizioni, ma poi hanno preferito demandare tutto a questa assemblea pubblica che, ad Osservatorio ormai riavviato, avrà anche il compito di riferire sui primi passi della fase-3 del tavolo presie­duto da Virano. Lunedì sera erano presenti tre sindaci: Beppe Joannas (Bussoleno), Loredana Bellone (San Didero) e Barbara Debernardi (Con­dove), ma anche Domenico Usseglio (Chiusa S.Michele), assente a causa di altri impegni, ha dato il suo pieno appoggio. In pratica si è ricompattato il "gruppo storico" dei quattro sin­daci dissidenti, che già nel dicembre 2007 aveva chiesto l'immediata uscita dall'Osservatorio.

 

La serata si è concentrata sulle contromosse da prendere in vi­sta degli appuntamenti dei giorni successivi: l'incontro plenario di martedì in Prefettura e la conferenza dei sindaci di mercoledì. «Il governo - ha accusato la Debernardi - ci ha messo quattro mesi per rispondere al documento della Riposa e noi in una notte dovremmo dire se siamo d'accordo o meno con la terza fase dell'Osservatorio? So bene anch'io che è Virano a dettare l'agenda, ma una questione così importante non può essere affrontata in tempi così ristretti. Sarebbe stato auspi­cabile permettere almeno a giunte, maggioranze e capogruppo di con­frontarsi».

 

«E’ necessario smarcarci un po’ e riuscire a denunciare ciò che sta succedendo - ha attaccato Loredana Bellone, sindaca di San Didero - a cominciare dalle delegazioni che vanno a Palazzo Chigi, imbottite guarda caso di sindaci del Pd: il pre­sidente era stato chiaro, chiedendo che andasse a Roma solo chi aveva condiviso il documento della Riposa, se questo non è un veto... Risposte dei governo non ce ne sono state: il fatto che abbiano giudicato interessante il Fare mi sembra un po’ pochino, se la strada per il dialogo è que­sta chiudiamola pure perché non ce n'è. La valle non deve prendersela solo con il governo nazionale, ma anche con il governo locale che continua a dire tutto e il contrario di tutto».

 

Alla fine però, in conferenza dei sindaci, l'unico comune ad aver dichiarato apertamente il no all'Os­servatorio è stato proprio San Didero, per voce del vicesindaco Giorgio Vair che martedì aveva già partecipato all'incontro in Prefettura. E su questo la Bellone, presente mercoledì a ViIla Ferro, non nega di essersi sentita sola, lanciando una velata accusa agli altri sindaci dissidenti: «Sono rimasta un po' delusa. Lunedì si era detto di mantenere alta l'attenzione, ma così non è stato: mi sarei aspettata più sostegno da parte dei comuni che la pensano come noi. Siamo tutti in campagna elettorale: posso capire Avigliana, che non è in scadenza di mandato, ma dagli altri mi aspettavo un atteggiamento più coraggioso».

 

Joannas, tra coloro che non han­no parlato, tiene a chiarire la sua posizione: «II fatto che io non sia intervenuto non significa certo che io abbia cambiato idea. Ero e rimango contrario all'Osservatorio. Non ho comunque intenzione di consultare la mia maggioranza su questo tema: siamo in campagna elettorale, inutile nasconderlo, e in uno come me che sa già di non volersi più candidare prevale l'idea di raggiungere certi obiettivi che come amministrazione comunale ci siamo prefissati, piutto­sto che andare a sollevare questioni su cui, nella mia maggioranza, è noto a tutti che ci sono visioni diverse. Anche per questo, non avendo un mandato, ho preferito non esprimer­mi in conferenza dei sindaci».

 

Sulla ripresa dell'Osservatorio, Joannas preferisce non sbilanciarsi: «II governo ha voluto dare un colpo di acceleratore verso la progettazio­ne dell'opera: adesso bisogna capire cosa sarà l'Osservatorio, se conti­nuerà ad avere un ruolo tecnico o se diventerà una sede politica legata al progetto, cosa che inevitabilmente richiederà ai tecnici un continuo confronto con le amministrazioni comunali. Prima di pronunciarmi mi riservo di vedere che piega prenderà la discussione e quale sarà l'atteg­giamento di Virano: mi sembra comunque una fase molto complicata da gestire».