(da www.eddyburg.it ) n. 29 - 28.08.2009

 

Lo scandalo del MoSE

Un nuovo scandalo nella vicenda del MoSE a Venezia.

Si sono già spesi fiumi di denaro pubblico ma non si sa se funzionerà o no.

La verità è emersa dalla concomitanza di due avvenimenti.

 

Premessa. Tutto il sistema è basato sulla manovra di 79 immani portelloni d’acciaio (20x20x5 metri ciascuno), incernierati in un enorme manufatto di cemento armato ancorato sul fondo delle aperture che collegano la Laguna al mare. Chiave del sistema sono le cerniere tra portelloni e basamento, ma ancora non esiste un progetto affidabile di queste cerniere.


Primo avvenimento. Poche settimane fa il comitato che controlla l’attività e i finanziamenti del Consorzio Venezia nuova, concessionario dell’opera, ha dato una ulteriore proroga di due anni per studiare le cerniere, che finora non sono in grado di funzionare. Ancora oggi non si sa se il MoSE potrà entrare in esercizio perché ancora non è stato progettato l’elemento indispensabile!


Secondo avvenimento. Il Comune ha reso nota la relazione di una delle più competenti società di ricerca sui sistemi marini complessi, la francese Principia, cui era stata chiesta una verifica del MoSE. La relazione è nettamente negativa: il sistema è fortemente instabile, ed è dubbio che i portelloni riescano a funzionare.


Da tempo molte voci si erano levate per chiedere un esame del MoSE, affidato a un pool internazionale di esperti liberi da ogni soggezione rispetto al potente Consorzio Venezia Nuova: costituito dalle maggiori società di costruzione italiane, è incaricato della progettazione, sperimentazione, costruzione dell’immane complesso di opere (preventivo: 4.700 milioni). La VIA è stata negativa. L’illegittimità delle procedure è stata rilevata in molte sedi, tra cui il Comune di Venezia e, recentemente, la Corte dei Conti. Ma sia il governo Prodi che quello Berlusconi hanno ignorato le critiche e dato il via libera al potentissimo consorzio.

 

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(In eddyburg un'intera cartella è dedicata al MoSE)

MOSE: una soluzione tardo-ottocentesca, distruttiva di un ambiente delicatissimo e unico, lucrosissima per chi si fa coinvolgere a realizzarla, costosissima per il contribuente, inutile per la salvaguarda degli abitati dalla acque alte. Il contrario della saggezza, della parsimonia, dell'efficacia