Resoconto riunione del 20 giugno 2006 della commissione europea petizioni e trasporti riunite.

 

Per la prima volta nella storia del Parlamento Europeo sono state riunite congiuntamente le commissioni petizioni e trasporti della UE. L’occasione era data dalla presentazione degli aggiornamenti e audizione dei petizionari (petizioni n. 949/2003 e 198/2005).

Sui motivi dell’opposizione alla nuova linea ferroviaria AV/AC (TAV) in Valle di Susa.

In un primo tempo sembrava certa la presenza della commissione ambiente che invece non era presente.

Presenti alla riunione in commissario europeo per i Trasporti Barrot, i presidenti delle commissioni petizioni Libicki e dei trasporti Costa.

 

La riunione è cominciata alle 12 con le relazioni introduttive di Barrot, Libicki e Costa e proseguita con la presentazione degli aggiornamenti e l’audizione dei petizionari Geol. Riccardo Pavia delegato dal dott. Marco Tomalino (petiz. 198) e Oscar Margaira delegato da Alberto Perino (petiz. 949).

 

I due rappresentanti valsusini fanno parte del movimento Notav, il primo è consulente tecnico della Comunità Montana Bassa Val Susa e Val Cenischia, il secondo ex amministratore della stessa comunità, oggi è vice presidente di Legambiente Valsusa.

 

La Commissione Petizioni alla quale era stata rivolta già nel 2003 la prima petizione sul caso TAV in Valle di Susa ha il compito istituzionale di ascoltare le istanze dei petizionari e, se giudicate pertinenti, inviare alle commissioni competenti (in questo caso Ambiente e Trasporti) le richieste di chiarimenti e programmare ulteriori riunioni. Praticamente quando la Petizione rimane aperta, dopo una seduta significa che i problemi sul tavolo non sono stati risolti.

Primo obiettivo dei petizionari evidentemente era tenere aperte le petizioni che nel frattempo erano state conglobate in un’unica procedura.

 

I petizionari hanno spiegato le questioni ed evidenziato le novità leggendo la relazione qui allegata, e proiettato le slides relative. La presentazione multimediale e relativa lettura dei 10 punti di criticità è durata circa un quarto d’ora, oltre un centinaio di deputati europei hanno seguito la relazione. Tra loro, oltre i membri delle commissioni, anche i rappresentanti di tutti i gruppi politici presenti nella UE. La nutrita presenza, l’attenzione dimostrata e la mancata conoscenza di molte questioni presentate ha dato adito ad una lunga discussione a fine presentazione.

Almeno una dozzina di parlamentari hanno sostanzialmente schermato tra di loro sulla necessità o meno di un simile collegamento, sulla sua capacità di incidere sui trasporti europei disquisendo per oltre un’ora su utilità, finanziabilità, saturazione della linea valsusina attuale e necessità di continuare nella valutazione sanitarie ed ambientali del progetto oggetto di critiche da parte dei NO TAV, oggi a Bruxelles, e questo inverno in valle di Susa, con manifestazioni, scontri e presidi sul territorio.

 

Tra gli interventi si annotano quello dell’On. Marta Vincenzi (DS) che ha chiarito la necessità di verificare le priorità di spesa, ribadendo che “secondo il Ministro Di Pietro se questa è veramente una priorità i soldi ci sono”, dell’On. Gianluca Susta (Margherita) che si è definito profondo conoscitore della questione, essendo piemontese e non a caso sostenitore a tutto campo del progetto, di una deputata socialista spagnola che in modo piuttosto pittoresco ha evidenziato che conosce le situazioni di isolamento dovuto alle montagne, in questo caso i Pirenei “il mio paese d’inverno è isolato dalla neve”, ricavando da questo e altre osservazioni la necessità di una nuova linea in Valle di Susa.

Proprio questa signora ha chiarito che secondo lei per semplificare le cose la petizione andava chiusa, invitando i petizionari a inviarne una nuova qualora le cose non si risolvessero…

Pochi gli interventi da parte di onorevoli non italiani, tra questi quello di Hammerstein (Verdi) che ha chiesto siano considerate meglio le alternative alla Torino Lyon e sia realizzata una VIA sul progetto globale, chiarendo che il rapporto COWI ha le caratteristiche di un “ rapporto di parte”. L’On. tedesco Kramer (Verdi europei) ha chiarito che troppi “esperimenti” sono stati realizzati sui trasporti e che va considerato necessariamente il rapporto cosato/ beneficio, poiché mancano le risorse anche in Europa.

L’On. Frassoni è intervenuta ricordando che la storia della saturazione della linea attuale non sta in piedi, e che va cercata un’alternativa diversa al tunnel per il periodo 2007/2013 per cominciare.

L’On. Agnoletto ha evidenziato la questione assurda dei sondaggi ed i rapporti tra ARPA e LTF evidenziando l’inadeguatezza del sistema dei controlli pubblici sui rischi ambientali.

 

Una relazione conclusiva del Commissario europeo ai trasporti Barrot, piuttosto sbilanciata a favore dell’opera a tutti i costi (salvo verifica di questioni sanitarie e compensazioni) ha chiarito, o almeno ci ha provato, che la Commissione Trasporti non hanno nulla a che spartire con la Commissione COWI, esperti incaricati di studiare le criticità della linea, o diciamo meglio, “che i parametri LTF di studio del progetto fossero qualitativamente validi.

In particolare ci ha colpiti le espressioni: “Rimando la palla al governo italiano, c’è la necessità di un dialogo forte”, e per finire, :”Se gli svizzeri si sono impegnati così per realizzare dei tunnel, è chiaro che…ve lo dico con una mano sul cuore”.

Costa, Presidente Commissione Trasporti, ha evidenziato 3 aree di problemi: utilità, finanziabilità e conseguenze, circa l’ultimo punto ha anche lui parlato di necessità di mitigazioni / compensazioni.

 

A questo punto qualche deputato ha cominciato ad alzarsi per uscire dalla sala, ma con nostra grande sorpresa il settantenne Commissario polacco della Commissione Petizioni Libicky ha richiamato tutti all’ordine, facendoli tornare sui loro passi, richiedendo che si risiedessero ai loro posti. In 10 secondi il silenzio è tornato ed il commissario competente Libicky ha comunicato: “La petizione resta aperta, evidenziando la quantità di motivazioni che lo richiedono, prendendo nel frattempo l’impegno di inviare una lettera al governo italiano, lettera congiunta con Costa, spiegando le cose dette nella riunione. Tale lettera sarà inviata anche alla Commissione Ambiente che non era presente.

Libicky ha infine chiarito che la sua commissione, quella delle Petizioni non ha nessun vincolo con le altre commissioni ( riguardo alle sue decisioni).

 

L’On. Frassoni e l’On. Agnoletto, contattati in momenti separati dopo l’incontro a causa dei loro impegni ci hanno confermato che la riunione è andata molto bene e che aver riunito le commissioni è un precedente unico. La stessa durata della riunione conferma l’attenzione accordata a noi ed all’argomento.

Pranzando con Monica Frassoni che come sempre nei nostri confronti ha avuto la massima disponibilità e che ci ha dedicato tutto il tempo che serviva, abbiamo organizzato una conferenza stampa con i giornalisti presenti al Parlamento che è servita per lasciare tutta la documentazione multimediale e cartacea del caso tra cui il giornale del movimento NO TAV “Sarà Dura”.

 

E’ stata una lunga e faticosa giornata, unica a livello amministrativo europeo. Tanti amici a Bruxelles e qui in valle l’hanno resa produttiva, ed a parte la rabbia quando si sentono certi discorsi “generici”, anche divertente (a vedere certe facce stupite!).