Bardonecchia non ci sta: «Susa ci porta via i treni»

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 29/10/10 – pag. 3

 

Alla Bardonecchia dello sci e del turismo non piace la stazione interna­zionale del Tav a Susa. La "Perla delle Alpi" ha paura che più nessun treno internazionale si fermi dove si è sempre fermato fin dall'inaugurazione del traforo del Frejus nel 1871. Se proprio dovrà essere costruita la stazione Tav di Susa, e per questo Bardonecchia dovesse perdere la sua caratteristica di stazione sciistica a portata di treno, da queste parti vogliono adeguate compensazioni.

 

«La stazione sciistica di Bardonecchia si può dire che sia nata con quella ferroviaria - ricorda Nicola Bosticco, amministra­tore della Colomion Spa, la società degli impianti di risalita - Il turismo di Bardonecchia è sempre stato collegato alla ferrovia. Mia nonna veniva in vacanza qui da Parigi e qui ha conosciuto mio nonno: veniva a Bardonecchia perché ci poteva arrivare in treno da Parigi. E così è stato per un secolo. C'è un famoso manifesto che pubblicizza Bardonecchia e ritrae un signore che scende dal treno che trova ad accoglierlo la famiglia con gli sci. Ma non è solo una questione di nostalgia. La presenza della stazione è un fattore importante nella vendita dei pacchetti turistici, una recente classifica internazionale ci colloca al primo posto tra le località delle AIpi raggiungibili dal Regno Unito proprio per la stazione ferroviaria. La stazione è stata al centro di un articolo sul Figaro che parlava della Bardonecchia turistica. Da sempre, chi compra lo stagionale per sciare o la casa a Bardonecchia lo fa anche perché qui c'è il treno. L'ufficio vendita degli ski pass è davanti alla stazione non a caso. Se i treni internazionali si fermeranno solo più a Susa e qui arriveranno dei collegamenti locali perdiamo di colpo un primato importante».

 

A Bardonecchia non sono particolarmente No Tav, ma il timore è che i collegamenti con la futura stazione internazionale di Susa non funzionino. «Oggi il successo dello snowpark olimpico è dato anche dal treno: i ragazzi partono da Torino o Genova in treno con tavola e scarponi. Domani che giro dovrà fare un turista per arrivare da noi? Non mi esprimo sulla Torino-Lione, a noi importa capire come faremo arrivare i nostri clienti da Caselle, da Torino, da Londra e Parigi. Come si pensa dì poter convincere una famiglia a prendere un treno che arriva a Susa per poi spostarsi con i bagagli su un altro treno?».

 

Bosticco non pensa che questo sia impossibile, ma se per arrivare a Bardo­necchia si dovrà cambiare treno allora ci vorrà qualcosa in più per convincere i turisti a farlo... «Se perdiamo il vantaggio del treno internazionale dobbiamo avere qualcos'altro che compensi la perdita di attrattiva». Bosticco pensa al collegamento tra i comprensori del Colomion e dello Jafferau, vecchio progetto che nemmeno le Olimpiadi hanno sbloccato. Con il collegamento in ovovia Bardonecchia avrebbe un comprensorio sciistico unificato. Poi la cabinovia dello Jafferau che parta direttamente dalla stazione, approfittando anche dei lavori di risistemazione della centrale elettrica. Infine un tunnel autostradale che copra l'autostrada alla vista da Bardonecchia e abbatta l'inquinamento nella conca. «Visto che stanno per partire con il raddoppio del Frejus e che la Sitaf ha già pronti i progetti, non vedo perché questo non debba entrare dentro un pacchetto complessivo di opere di mitigazione e compensazione per la valle», azzarda l'imprenditore della neve.