Stiamo assistendo alla caduta degli “eletti” dall’empireo in cui erano assisi

 

Lettera alla rubrica “Opinioni” - da Luna NUova del 14/11/08 – pag. 7

 

Gli ultimi eventi inerenti il Tav, tra cui i più significativi sono la presentazione da parte del governo del fantomatico progetto alla Ue e le dichiarazioni di Berlusconi sul come agire per aprire i cantieri, hanno riportato i nostri sindaci ed amministratori sul duro suolo della val Susa, facendoli precipitare dall'Empireo in cui si erano assisi negli ultimi tre anni. Neanche la loro fonte di luce, ovvero il Grande Archi­tetto, in questo caso solamente Architetto dell'Osservatorio e non dell'Universo, ha potuto evitare questa ricaduta tra i mortali, in particolare tra i mortali del movimento No Tav.

 

Stiamo assistendo ad una nuova rivo­luzione copernicana che al pari di quella storica che cancellò il sistema geocentrico cancellerà il sistema Ferrentinocentrico, sistema che al pari della concezione Tole­maica era comunemente ed ufficialmente accettato con la sola differenza che al posto della terra poneva al centro di tutto l'universo la Conferenza dei sindaci, il suo presidente ed una ristrettissima cerchia di eletti.

 

Ci è parso pertinente l'uso di questa metafora in quanto gli atti ed i comporta­menti dei nostri sindaci ed amministratori a cui abbiamo assistito negli ultimi tre anni sono stati talmente arroganti, presuntuosi, miopi e gravi che potevano essere opera solo di persone che effettivamente si credevano ad un passo dall'infallibilità e dall'essere illuminati da qualche Entità superiore! Non si spiegherebbero altri­menti scelte miopi quali il volersi erigere ad unici interlocutori con il governo e le altre istituzioni, a voler essere gli unici a delineare le scelte strategico/tattiche ma, soprattutto, la consapevolezza che con quegli atteggiamenti si manifesta­va la volontà di distruggere l'unità del movimento rischiando di affossare per sempre la lotta al Tav e tutto quello che essa rappresenta.

 

La ricaduta sulla terra degli Eletti speriamo abbia come primo effetto il ricordare loro che quel po' di fama e considerazione di cui hanno goduto a livello governativo e mediatico non era dovuto al fatto di essere diventati improvvisamente illuminati, ma era dovuto in primo luogo al fatto che oltre a loro vi era una grande fetta della popolazione della valle (e non solo) e questo inquietava il governo ed in secondo luogo che erano e sono l'anello debole del movimento (proprio perché in una posizione particolare) ed i fautori del Tav hanno saputo cogliere appieno le loro debolezze e le loro vanità per tentare di controllare il movimento, rischiando quasi di riuscirci.

 

Per fortuna il movimento, inteso nel­l'accezione più ampia, ha saputo reagire grazie alla sua vitalità, all'opera di tutti i partecipanti ed alla consapevolezza che le ragioni che lo animano sono più forti di tutte le possibili avversità.

Vi è un certo rammarico per quei sindaci ed amministratori che, inizialmente di sicuro in buona fede, si sono però assisi all'Empireo ed anzi ne sono stati stre­nui sostenitori, ci riferiamo al supporto dato in modo incondizionato alle scelte strategiche del presidente della Cmbvs, all'Osservatorio, al Fare ed a tutta quella serie di azioni che, alla luce dei fatti, si sono dimostrate inconsistenti velleitarie e dannose; soprattutto un grande rammarico perché al momento di fare una scelta essi si sono schierati con chi (il futuro dirà se ingenuamente o cinicamente) ha lavorato per distruggere l'opposizione al Tav con l'aggravante di tentare di ingannare pale­semente i cittadini!

 

Anche mettendoci tutta la comprensione possibile è veramente difficile capire cosa sia successo nella mente dei nostri sindaci ed amministratori, come possano essersi allontanati così tanto dalla realtà e come possano essersi sopravvalutati così tanto, dispiace quasi fare queste affermazioni perché molti di loro si conoscono perso­nalmente, ma questa purtroppo è la realtà e loro sono responsabili delle loro scelte.

 

E' veramente difficile credere che qual­cuno potesse pensare che l'Osservatorio fosse uno strumento imparziale, come è quasi impossibile credere che ci fosse qualcuno che pensasse che il Fare fosse tenuto in minima considerazione dalle con­troparti; a volte è quasi meglio pensare che sindaci ed amministratori fossero in mala­fede perché se non fosse così l’ingenuità e l’incapacità dimostrata sono state talmente enormi che renderebbero il giudizio su di loro addirittura imbarazzante.

 

Ma una volta precipitati sulla dura terra valsusina, quale potrebbe essere lo scenario? Noi speriamo che si rendano finalmente conto dei loro limiti, della loro incapacità nel delineare strategie vincenti, che non erano stati scelti dal Supremo ma molto più prosaicamente sono stati utilizzati sfruttando le loro debolezze e vanità, e dopo questo coloro che saranno effettivamente ancora convinti che la lotta al Tav, la lotta per l'acqua e molto altro siano un vero e proprio baluardo contro un sistema che ci sta distruggendo, ebbene ammesso che ne resti qualcuno, ne diano una dimostrazione concreta.

 

Un primo segno tangibile sarebbe il con­dannare pubblicamente le affermazioni profferite dai parlamentari Napoli e Merlo e prontamente sottoscritte da Ferrentino che hanno definito "personaggi disgustosi, vigliacchi, veri delinquenti incapaci di razionalità" coloro che hanno realizzato e coloro che approvavano la scritta No Mafia sul Musiné, ed anzi ribadire (come affermato dalla magistratura più volte) che proprio la mafia è intrinsecamente legata alla realizzazione di tutte le grandi opere; ci sembrerebbe il minimo che debbano fare coloro che si definiscono i rappresentanti eletti dai cittadini della Valsusa.

 

Un secondo segnale sarebbe denunciare pubblicamente il clima di tensione che si sta artificialmente creando (e le dichiara­zioni di cui sopra ne sono un esempio), clima che potrebbe essere funzionale a qualche "atto di violenza sconsiderato" tipo il ritrovamento del solito ordigno rudimentale che darebbe finalmente la possibilità di militarizzare nuovamente la valle e di giustificare eventuali atti di forza contro la popolazione. Stiamo aspettando!

V. Bertolo, A. Bonaudo, W. Boria,

MG. DiPietro, R. Leonardi,

G. Moletto, M. Fagliano, I Peroglia,

D. Perotto, C. Pettigiani, G. Salette,

V. Valli, V. Vinassa, A. Veggio