Ecco l’abbraccio con la linea storica

In Osservatorio è stato disegnato lo scambio tra Tav e Torino-Modane

Connessione a fianco dell’abitato di Chiusa e galleria a S.Ambrogio

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 7/5/10 – pag. 3

 

A colpi di "gruppi di lavoro" locali e di soluzioni ai nodi critici si stanno definendo le caratteristiche del progetto preliminare per il Tav. Martedì in Osservatorio è stata presentata la soluzione preliminare per l'interconnessione con la linea storica a Chiusa S.Michele. A que­sto punto questo sarà forse il tratto dove sarà più evidente la presenza della nuova linea.

 

Nella cosiddetta "piana delle Chiuse" ci sarà una struttura com­plessa che dovrà ospitare la linea storica, la linea Tav, la connessione e i binari di sicurezza. Il "sito di sicurezza" e l'interconnessione sono previste in sotterraneo per renderli invisibili anche dalla Sa­cra (Abbazia della Sacra di S.Michele, sul sovrastante monte Pirchiriano – ndr). Il segmento dedicato all'in­terconnessione sarà di 1660 metri (quella dispari lato nord sarà di 1664 metri, quella pari lato sud sarà di 1669); quello per i binari di sicurezza 750 metri. Questa porzione sarà in trincea profonda con degli accorgimenti per farla diventare pra­ticamente una galleria. Mentre l'accesso sia da ovest che da est sarà in trincea digradante (vedi figura in fondo alla pagina). Alla sede binari va ovviamente aggiunto lo spazio per i marciapiedi, per le strutture di alimentazione e per l'intervento di mezzi pesanti e mezzi di soccorso, compreso l'elicottero. Intorno ci sarà un complesso reticolo di via­bilità di servizio mentre dovranno essere spostate le strade comunali con i sovrappassi. Questa fascia sarà corredata dagli ormai irrinunciabili pannelli fotovoltaici e dalle barriere antirumore obbligatorie.

 

L'intera fascia interessa una porzione che va dal confine tra S.Ambrogio e Chiusa fino a circa un centinaio di metri dalla stazione attuale Chiusa-Condove: il tratto più evidente sarà all'altezza della Cabind, alle spalle dello stabili­mento Savio.

 

Per contenere tutta la struttura sarà necessario spostare di poco la stazione di Condove-Chiusa. Per una lunghezza di tre chilometri e mezzo la linea storica viene spo­stata un po' verso nord per adattarla alla connessione. Per lo smarino, cioè la ghiaia scavata per mettere la linea in trincea, si pensa già a riempire le quattro vecchie cave tra Bertassi e Chiusa.

 

L'intera area è in fascia esondabile, in assenza di arginature ed è interessata da tre rii e dal canale Cantarana, più diramazioni irrigue. Questo reticolo potrebbe essere"razionalizzato".

 

Ma forse la vera novità è il tunnel che metterà sottoterra il Tav da Sant'Ambrogio attraversando tutta la Collina morenica. La nuova linea andrebbe infatti sotto la linea sto­rica da Sant'Ambrogio a Ferriera proseguendo poi sotto la Collina morenica.

 

In questo tratto, le compensazioni già di­scusse nel gruppo di lavoro sulla Collina mo­renica prevedono, tra l'altro, una fermata ferroviaria sulla linea storica anche a Ferriera; una novità che potrebbe comportare lo spostamento dell'attestamento dei treni del Servizio ferroviario metro­politano da Avigliana a Ferriera con relativa area di interscambio più vicina allo svincolo autostradale e al tunnel per Giaveno. E c'è già chi dice che questa soluzione sarebbe anche un modo per punire Avigliana che continua a rifiutarsi di fare parte dell'Osservatorio.

 

Per Chiusa S.Michele non è certo una novità: dell'interconnessione se ne parla fin dai tempi dell' accor­do di Pra Catinat. Ma questa volta il disegno c'è e in poche settimane diventerà un progetto. Il sindaco Domenico Usseglio ha saputo della presentazione in Osservatorio da Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino che a differenza di Chiusa ha il tecnico in Osservato­rio che segue quello che succede nell'organismo tecnico. «Per Chiusa è un impatto pazzesco - commenta Usseglio - Oggi ci troviamo in Comunità montana e vo­glio discuterne con gli altri sindaci. Noi comunque non entriamo nell'Osservatorio ma continuiamo a chiedere una riunione del tavolo po­litico. Lo avevamo già fatto con una delibera votata il 30 marzo. Avevamo scritto che Chiusa esprimeva forti timori per il tracciato e per l'impatto che avrebbe creato sia sull’ambiente che sulla qualità della vita dei cittadini. Ab­biamo ribadito di essere contrari a qualunque tracciato in valle di Susa e di volere prima di ogni progetto una seria analisi costi-benefici. Ora con questa ipotesi presentata ci mettono semplicemente contro un muro. E a chi mi chiede perché non ci andiamo all'Osservatorio, visto che stanno decidendo sulla nostra testa gli rispondo: "Cosa ci andiamo a fare? Non vedete che hanno già deciso tutto loro? Andare significherebbe solo farsi prendere in giro"».

 

Intanto continua i suoi lavori anche il gruppo sulla stazione internazionale di Susa, che ora si confronta sull'adeguamento dello strumento urbanistico per piani­ficare l'area intorno alla futura stazione. «Ormai tutti si stanno facendo i loro tavoli - commenta amaramente Antonio Ferrentino - Così buttiamo alle ortiche 15 anni di confronto. Siamo ormai al punto in cui eravamo con l'au­tostrada».