ALTA VELOCITA'

Tav, crepe nelle case esposto in procura

Crepe e lesioni a due abitazioni causate dallo scavo per il tunnel dell'Alta velocità.
E' la denuncia depositata da due famiglie della zona di Rifredi

 

di Mario Neri da Repubblica del 17/2/11 – Cronaca di Firenze

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/02/17/news/tav_crepe_nelle_case_esposto_in_procura-12580342/

 

Sembrano le prime avvisaglie di quello che comitati e associazioni No Tav fiorentini denunciano ormai da mesi. Crepe, lesioni e cedimenti alle case dovuti allo scavo per il sottoattraversamento dell'Alta Velocità in appalto alla società Nodavia. E' l'allarme lanciato da due famiglie di Rifredi che hanno deciso di depositare un esposto alla procura di Firenze. Le due abitazioni si trovano nella zona del Sodo e i danneggiamenti alle case sarebbero apparsi già a partire dalla primavera del 2008 per poi espandersi e moltiplicarsi.


A darne notizia è l’avvocato Walter Cabras. Il legale ha depositato l'esposto nel quale le due famiglie denunciano "i gravi disagi che dall'inizio dei lavori di scavo si vedono costrette a subire a causa dei cedimenti del terreno sottostante la loro abitazione, determinati dal prosciugamento della falda acquifera". In conseguenza dei cedimenti, continua la denuncia, "le loro abitazioni sono state interessate da una serie di crepe e lesioni di vario genere che sono andate via via aggravandosi e moltiplicandosi". Nell'esposto le due famiglie segnalano anche cedimenti alle fondazioni e fenditure che si aprono continuamente sui muri. Tutto perché i lavori di consolidamento sarebbero cominciati troppo tardi, mentre l'apertura del cantiere sarebbe avvenuta in anticipo e in sordina. Inoltre, sottolinea l'esposto, le lesioni sarebbero state create da scavi che per ora si sarebbero spinti a 9 metri di profondità. Un elemento che preoccupa i comitati, visto che per il tunnel da quasi 8 chilometri che attraverserà la città la talpa dovrà scavare anche fino a 30 metri.


In una nota Cabras ricostruisce quanto accaduto a partire dal periodo "tra la primavera e l'estate 2008" quando si presentarono le prime crepe "a seguito delle prime opere di scavo Tav" e, inoltre, sottolinea che "non vi sono dubbi che tutti gli enti interessati al sottoattraversamento e alla relativa valutazione di impatto ambientale, nessuno escluso, fossero a conoscenza delle conseguenze dannose che siffatta infrastruttura e i lavori ad essa propedeutici avrebbero determinato a carico della falda acquifera e conseguentemente agli immobili posti 'a valle' dell'opera".


"Questa notizia conferma quanto stiamo dicendo ormai da anni. Lo temevamo, lo avevamo annunciato anche presentando le osservazioni di alcuni esperti e ora ne abbiamo un nuovo riscontro", dice Tiziano Cardosi del comitato contro il sottoattraversamento Tav. Per l'associazione, inoltre, non si tratterebbe del primo caso in cui i lavori provocano danni alle case. "Sempre per la zona di Rifredi sappiamo di allagamenti ad alcune cantine causate dagli effetti dei lavori sulla falda di superficie, che tecnicamente viene chiamata falda epidermica. Per questo continuano a non convincerci e non ci hanno rassicurato le dichiarazioni del presidente Rossi e dell'assessore Ceccobao. Dicono di aver richiesto a Ferrovie di stanziare fondi per attivare un monitoraggio. Perché, non erano già previsti i monitoraggi?"

 

 

Il supertunnel sotto Firenze apre un altro fronte sulla Tav

II governatore Rossi: io eletto quando i lavori erano già stati appaltati

Renzi: in cambio vogliamo servizi. La Lega manifesta contro

 

di Marco Gasperetti da Il Corriere della sera del 25/2/11 – pag. 31

 

Firenze - Un tunnel di set­te chilometri sotto Firenze con mega stazione di sei piani, an­ch'essa sotterranea, griffata dal grande architetto britanni­co Norman Foster.

 

Quello che doveva essere uno dei progetti all'avanguar­dia dell'alta velocità ferrovia­ria per l'attraversamento rapi­do del capoluogo toscano (co­sto stimato da 1,3 a 1,7 miliar­di di euro) si è trasformato in un tormentone di polemiche spesso trasversali. Che vedo­no da anni confrontarsi e fron­teggiarsi comitati (convinti della pericolosità dello sbanca­mento di 3 milioni di metri cu­bi di terra sotto palazzi e mo­numenti per far arrivare i treni 10 minuti prima), partiti politi­ci, tecnici e istituzioni. Il pro­getto, che affianca la linea Tav già in funzione, ha superato l'iter burocratico con tanto di via libera del ministro Altero Matteoli e i cantieri potrebbe­ro essere aperti entro l'estate, ma sul fronte politico-istitu­zionale sono molti i nodi da sciogliere.

 

Il sindaco Matteo Renzi, che non ha mai amato il tunnel e ha lo ha ricevuto in eredità dal­la passata giunta, teme di do­ver immolare Firenze a Ferro­vie e ministero dei Trasporti. La città per almeno quattro an­ni diventerà un enorme cantie­re. «Che noi possiamo soppor­tare soltanto se ci saranno be­nefici e ricadute importanti per il tessuto sociale ed econo­mico», dice Renzi.

 

Tra questi una rete ferrovia­ria migliore con treni ogni die­ci minuti, una sorta di metro­politana di superficie. E anco­ra finanziamenti per le cosid­dette «opere di compensazio­ne», come un miglior collegamento tra la stazione sotterra­nea, e il centro della città.

 

L'analisi del governatore della Toscana, Enrico Rossi, parte da una premessa: «Quan­do sono stato eletto presiden­te i lavori per l'alta velocità a Firenze erano già a stati appal­tati». Come dire, quel tunnel non l'ho deciso io. Ma poi Ros­si precisa: «Si tratta comun­que di una grande opera che adesso va fatta presto e bene. Con tutte le garanzie».

 

E l'opposizione? Contraria al sub-attraversamento di Fi­renze. Se pur con sfumature di­verse. Se il Pdl accusa il centro­sinistra di aver voluto questo progetto faraonico senza tener conto di alternative ma allo stesso tempo ritiene che or­mai i giochi siano stati fatti, la Lega si mobilita e per oggi or­ganizza un convegno per «smascherare le follie del progetto» come denuncia Mario Razzanelli, capogruppo del Carroccio a Palazzo Vecchio, che ha presentato un sondag­gio. «Il 53% dei cittadini non vuole tunnel e stazione - di­ce - e quasi la totalità dei fio­rentini chiedono di prendere in considerazione il progetto alternativo: il raddoppio dell' attuale linea. Si direbbe di no a mega cantieri e a grandi appal­ti, ma la città sarebbe salva da dieci anni di inquinamento da polveri, disagi e danni a due­mila abitazioni».

 

Contraria al tunnel anche si­nistra radicale e i Verdi. Dice Valdo Spini, già candidato sin­daco di una lista civica e di sinistra appoggiata da Rifonda­zione: «La Tav a Firenze esiste già e della stazione e del tun­nel se ne può fare a meno sen­za problemi».