Il geologo: “Sarebbe folle interrare la ferrovia”

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 6/6/08 – pag .2

 

Questa quasi-alluvione ha dimostrato che l'interramento della linea storica non si può fare. Parola di Riccardo Pavia, geologo No Tav che da sempre fa da "consulente" per le serate informative dopo esserlo stato per i sindaci e per la Comunità montana. «I livelli piezometrici da Bussoleno in giù sono ridicoli - dice mostrando una carta dei livelli di falda acquifera - In media si trova acqua già scavando a meno di tre metri. Siamo a un livello dell'acqua sotterranea che è molto prossimo al piano campagna e la piena della Dora, anche in questo caso, ha fatto salire ancora di più le falde». Mostra alcune foto dove si vedono campi allagati non perché è arrivata la Dora ma perché la falda è gonfia e ha riempito d'ac­qua la superficie. «Quando la Dora è in piena l'acqua che scorre sotto il suo alveo e si allarga sottoterra, il "subalveo" sale fino a inondare le cantine delle case anche dove la piena non è arrivata. E se arriva l'esondazione trova terreni già allagati. Per questo è ancora più evidente oggi che l'interramento della linea storica è pericoloso. Si creerebbe un argine sotterraneo che bloccherebbe lo scorrere naturale delle falde. E poi ce li immaginiamo dieci anni di cantieri in mezzo all'acqua, con la minaccia che salga ogni volta che la Dora è in piena?».

 

Pavia mostra una valle di Susa piena di problemi idrogeologici a partire dalle voragini aperte alla Colombera di Chiomonte, fino agli scollamenti, sempre a Chiomonte, e soprattutto mostra le colate in val Clarea dove sembra che a memoria d'uomo sia la prima volta che è successo un disastro del genere. L'ondata di acqua e detriti ha danneggiato seriamente l'invaso idroelettrico, proprio nella zona dove i progetti del Tav prevedono uno sfiato del tunnel di base. L'invaso è stato svuotato così come è tuttora vuoto il grande invaso delle Gorge di Susa, pieno di tronchi e ghiaia. «La valle è piena di problemi geologici. Ci sono frane di versante, soprattutto di fronte a Bussoleno (dove dovrebbe passare la galleria "Orsiera" del Tav, ndr), ci sono conoidi pericolosi e soprattutto ci sono le ampie fasce alluvionabili. Basta guardare le carte delle fasce esondabili, basate sulle alluvioni che sono avvenute nella storia. Praticamente metà della bassa valle è un "penepiano " cioè una piana sospesa. A partire da AIpignano la Dora si inforra e non esonda più di tanto, ma a monte ogni 50-100 anni (dipende dalla fascia) un tempo si allargava dove oggi ci sono intere zone abitate. Quello che dobbiamo fare è non lasciare che il letto della Dora si restringa troppo e lasciarla il più possibile allargare. Gli argini vanno fatti e sono serviti, come a Borgone dove è rimasta asciutta la zona industriale grazie alle nuove difese, ma se il livello sale oltre gli argini non c'è nulla da fare. L'unica soluzione è non restringere troppo l'alveo. Non si può avere in tutta la valle lo stesso rischio che c'è nel centro di Susa e nel centro di Bussoleno».