Convegno “Vediamoci chiaro” sui risultati del lavoro dell’Osservatorio Tecnico per la Torino-Lione (Torino, 1° Dicembre 2007)

 

- Contributo del Sindaco di Vaie, in rappresentanza dei Sindaci della Bassa Valle Susa

 

L'esperienza della Valle di Susa

 

 Lionello Gioberto

 

1/12/2007

 

II titolo di questo convegno è: "Vediamoci chiaro" e credo che queste due parole siano l'estrema sintesi dei principi che hanno guidato le azioni degli Amministratori della Valle di Susa. Ho iniziato la mia attività di amministratore come Consigliere comunale e Consigliere di Comunità montana nel 1995, quando le possibilità di comprendere le vere caratteristiche della nuova linea erano sicuramente poco chiare e mai conosciute per vie ufficiali. Adesso la padronanza che abbiamo del tema ci consente di porre obiezioni supportate da tesi tecniche e ipotesi approfondite e contestualizzate nell'ambito di un panorama trasportistico che coinvolge l'intero arco alpino.

 

Questo perché in questi lunghi anni non ci siamo mai fermati ad analizzare la forma dei progetti dal di fuori, ma ci siamo impegnati a volere "vederci chiaro". Abbiamo analizzato tutti i documenti che avevamo disponibili, ci siamo avvalsi dell'importantissimo aiuto di tecnici qualificati, abbiamo cercato tutte le occasioni utili per fare comprendere le nostre ragioni e non ci siamo abbattuti ogni volta che le nostre tesi rimbalzavano contro il muro di gomma all'interno del quale eravamo stati rinchiusi dai tanti soggetti che, a vario titolo, promuovono la costruzione della nuova linea ferroviaria in Valle di Susa.

 

Il progetto della sinistra dora lo abbiamo analizzato al microscopio, lo abbiamo esaminato, capito e spiegato. Abbiamo individuato e evidenziato criticità che sono state la solida base per chiedere l'annullamento di un indigeribile progetto.

 

Tutto ciò con l'insostituibile aiuto dei tanti cittadini della Valle che ci hanno affiancato in questa opposizione consapevole, cittadini che hanno voluto occupare tempo ed energie per approfondire problematiche che richiedono grande impegno e voglia di imparare nozioni che appaiono ostiche anche per gli addetti ai lavori.

 

Credo che in una situazione complessa come quella che si è creata in particolar modo in questi ultimi 2 anni, i Sindaci e gli Amministratori della Valle abbiano saputo tenere un atteggiamento responsabile e coerente: non ci siamo mai sottratti al confronto (anche duro) abbiamo partecipato in modo costruttivo alle varie sedi di consultazione dove eravamo invitati. Abbiamo abbandonato i tavoli di discussione solo ed esclusivamente quando si sono rivelati essere delle situazioni non chiare e trasparenti. Anche nei momenti più duri abbiamo sempre chiesto luoghi di confronto seri e qualificati e, una volta ottenuti i tavoli li abbiamo onorati con la nostra presenza seria e partecipativa. Il lungo lavoro di approfondimento sul tema ci ha sempre fatto trattare gli argomenti in modo consapevole e convinto, convinti delle nostre argomentazioni. Abbiamo ottenuto anche qualche successo innegabile come l'esclusione dell'opera dalla legge obbiettivo, l'azzeramento o cancellazione del progetto LTF, lo stop alla conferenza dei servizi, l'istituzione del "Tavolo di Palazzo Chigi" e dell'Osservatorio Tecnico. Tutte cose che non vanno solo a vantaggio delle Comunità locali, ma che hanno messo in evidenza argomentazioni serie a tutto vantaggio della collettività più ampia.

 

Per quel che concerne il lavoro dell'Osservatorio tecnico, non possiamo che averne fiducia, per la prima volta in una sede ufficiale, vengono sottoscritte tesi che da quindici anni sono le nostre: la non saturazione della linea attuale, le potenzialità della linea stessa, il calo della richiesta di traffico, il fallimento nei fatti dell'autostrada ferroviaria Orbassano - Aiton e soprattutto la consapevolezza che i camion sulle strade sono destinati ad aumentare indipendentemente dalle infrastrutture ferroviarie che possano venire ipotizzate. Su questi dati acquisiti dobbiamo basare i nostri atteggiamenti per il futuro.

 

Chiediamo però ai nostri interlocutori la medesima nostra serietà: se dovessimo scoprire che mentre l'Osservatorio svolge i suoi lavori, qualche Ministero lavora fattivamente a dei progetti con dei tracciati nuovi, sicuramente abbandoneremmo tutti i tavoli lasciando la responsabilità della rottura a chi non è stato ai patti finora condivisi.

 

Questo deve essere chiaro, non saremo la foglia di fico dietro la quale nascondere delle vergogne, saremo sempre sinceri, onesti e trasparenti e chiediamo che lo stesso atteggiamento venga tenuto nei nostri confronti.