«La Gronda di Rfi non va bene per le merci»

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 7/5/10 – pag. 3

 

La Gronda merci non avrebbe in realtà le caratteristiche per essere utilizzata dai treni merci. E' la denuncia che fanno gli esperti ferroviari di Polinomia, la società incaricata dal comune di Sant'An­tonino di seguire i lavori dell'Osservatorio con Alfredo Drufuca e Andrea Debernardi e che da sempre è consulente per la valle di Susa sul progetto Tav. E un Ferrentino arrabbiatissimo annuncia che por­terà la questione all'incontro con Cota e Saitta del 28 maggio.

 

Rfi presenterà lo schema con cui intende realizzare la Gronda merci, considerandola di fatto una prosecuzione dell'alta velocità Torino-Lione fino a Orbassano. «Che la Gronda sia da adibire so­prattutto al trasporto merci per liberare il passante ferroviario per il trasporto metropolitano è una cosa decisa da molto tempo e fa parte delle specifiche progettuali fatte proprie dal governo - ricorda Polinomìa – E allora perché poi Rfi fa quello che vuole? Perché ci ha presentato in Osservatorio una soluzione con caratteristiche inutili per il trasporto merci?».

 

L'accusa a Rfi è di prevedere una linea che potrà essere percorsa solo da locomotori con doppia alimentazione, con sistemi avanzati di segnalamento e da carri ferroviari innovativi. «Può darsi che Rfi pensi al trasporto ferroviario del futuro ma intanto questi standard oggi non li ha nessuno. Nemmeno i Tgv tant'è vero che sulla nuova linea Torino-Milano non ci passano. Nessuno in Italia ha i carri ferroviari necessari per una linea di questo tipo e i binari da linea veloce non potranno supportare il transito di convogli merci pesanti, infatti per Milano non passa nemmeno un merci». Poi c'è la questione degli scambi per rendere connessa la Gronda e lo scalo di Orbassano al resto della rete merci. «Così non sarà possibile instradare lo stesso treno per il porto di Genova: ma non avevamo detto che lo scalo di Orbassano avrebbe dovuto essere strettamente legato all'attività del porto di Genova?». Polinomia a questo punto teme che «questa sia poi una linea ad alta velocità per i treni passeggeri e i merci conti­nueranno a dover passare nel passante. E come la mettiamo con gli standard di sicurezza per le merci pericolose? Non dimentichiamo che nel sistema del passante c'è la stazione sotterranea di Porta Susa». I tecnici valsusini puntano il dito ancora una volta contro il comportamento delle ferrovie. «Gli standard li decide l'Osservatorio o no? Se abbiamo chiesto una linea che possa essere usata da 160 treni merci al giorno, come fa Rfi a decidere che dovrà essere una linea con caratteristiche di linea ad alta velocità passeggeri? Di questo passo avremo speso 20 miliardi di euro per la Torino-Lione per fare passare nel 2035 quattro treni passeggeri e basta. Qualcuno ha il coraggio di spiegare questo all'Unione europea?».