Terzo valico a peso d’oro

Scusate, ma chi paga?

 

Di Stefano Lenzi (responsabile Ufficio istituzionale WWF Italia) da Il Secolo XIX del 7-8-05

 

Per un momento lasciamo correre la nostra giustificata e ribadita opposizione alla costruzione dell'inutile quarto valico di Genova (che si andrebbe ad aggiungere alle due linee storiche dei Giovi e alla Voltri-Ovada), visto l'andamento non certo entusiasmante del traffico container nel porto di Genova, e compiamo delle riflessioni dopo l'annuncio dato dal CIPE nella riunione del 3 Agosto avrebbe stanziato 260 milioni di euro aggiuntivi “a titolo di adeguamento economico per il Terzo Valico".

 
Alla luce di queste novità, da buon padre di famiglia, mi faccio alcune domande:

A quale titolo lo Stato vuole tirar fuori altri 148 milioni di euro?

Da dove li prende?

E’ mai possibile che per una tratta ferroviaria di 54 km circa si debbano spendere 5 miliardi e 167 milioni di euro?


E comincio a spiegarmi da quest'ultimo punto.

Il conto è presto fatto: costruire il Terzo Valico in quanto tale costa 4 miliardi e 700 milioni di euro; a questi bisogna aggiungere 319 milioni di euro per opere complementari e mitigazioni ambientali; cui sommare, a quanto sembra, i 148 milioni di euro decisi l'altro giorno: il totale è quello detto. Come si dice in gergo siamo fuori della grazia di Dio! Senza scomodare il padreterno lo eravamo già quando con la Delibera del CIPE 78/2003 furono decisi i primi stanziamenti ammontanti a 5 miliardi e 19 milioni di euro., considerato che per costruire il ponte sullo stretto di Messina il concessionario ha posto a base di gara un costo di soli 4 miliardi e 400 milioni di euro.

Se le cifre di fine luglio fossero confermate il Terzo Valico verrebbe a costare, tra costi interni ed esterni, 95,6 milioni di euro a km (5 miliardi e 167 milioni diviso i 54 km della tratta).

Tanto vale la pena farlo d'oro, svuotando le casse dello Stato!


Le altre due curiosità non sono peregrine. Al Consorzio CoCiv erano stati assegnati in passato circa 100-130 miliardi di lire, solo per approfondire la progettazione della linea ad Alta Velocità (soldi spesi anche male come nel caso delle gallerie di Fraconalto e Voltaggio, sequestrate dai Carabinieri dopo l'Ordinanza del febbraio 1998 dell'allora ministro dell'Ambiente Ronchi). Oggi si pensa di destinare altri 260 milioni di euro: per le attività legate alla progettazione? Per le opere complementari? Se fossimo nel primo caso si dovrebbe dire che non c'è vergogna: di fronte a un concessionario, scelto senza alcuna gara, che ancora batte cassa solo per compiere approfondimenti progettuali. Se fossero destinati alle opere compensative anche in questo caso qualcuno dovrebbe risponderne, perché non è stato capace di fare bene i calcoli dei lavori necessari e funzionali all'opera principale.


Ma il bello è capire da dove li tirano fuori: Rete Ferroviaria Italiana non ce l'ha.

Il Governo ha dovuto inserire il 18 marzo 2005 il Terzo Valico nel programma di emissione di titoli obbligazionari per la linee ad AV Torino-Milano-Napoli perché non ha fondi e avrà un bel da fare a spiegare alla Commissione Europea come farà a non violare il Patto di Stabilità, visto che dovrà coprire oltre l'85% dei costi della linea.

E questi ulteriori 148 milioni chi li ha nel cilindro: Lunardi?

Spero solo che il governatore Burlando faccia sentire la sua voce chiedendo un minimo di trasparenza e moralità.