E Giaveno fa la lista della spesa

 

Quattro pagine di richieste inviate alla cabina di pilotaggio

 

di Davide Chiarbonello, da Luna Nuova del 29/4/08 – pag. 24

 

GIAVENO - A una settimana dall'insediamento della cabina di regia per la direzione dello svi­luppo dei territori interessati dal progetto del Tav, l'amministra­zione comunale ha pronta la lista di richieste da avanzare. Quattro pagine firmate dal sindaco Daniela Ruffino che sono state trasferite in Comunità montana, l'ente da sempre portavoce delle istanze di tutta la valle sul tema dell'alta velocità.

 

«Speriamo che lo strumento creato dalla Provincia non si riduca a un'ope­razione di facciata di raccolta di istanze, spendendo inutilmente altri 200mila euro, ma si concretizzi nella realizzazione delle esigenze dei territori», avanza il sin­daco lanciando un preciso appello alla concretezza dell'azione del tavolo.

 

Quattro paginette dall'importo totale di 16,5 milioni di euro che interessano due capitoli di azione: opere infrastrutturali di viabilità e investimenti nel settore dello sviluppo economico.

 

Scorrendo la "lista della spesa" stilata dalla giunta, al primo punto spicca il completamento della circonvallazione al centro, già iniziata nel tratto di corso Piemonte tra via Avigliana e via Torino, in fase di espansione tra via Torino e il palazzetto dello sport di Colpastore. La richiesta dell'amministrazione è la chiusura del progetto proseguendo fino alla zona industriale di Villa e alla provinciale per Cumiana e, da qui, a valle di Ponte Pietra, tornando alla provinciale per Coazze all’altezza di via Viassa. Un intervento che, da solo, costa 12 milioni di euro.

 

Priorità numero due: quattro rotonde di rallentamento su via Selvaggio per mettere in sicurezza un lungo rettilineo oggi controllato da un solo semaforo in­telligente regolato dalla velocità. Costo: un milione di euro.

 

Terzo: la rotonda tra via Avigliana e via Pacchiotti, all'intersezione con la provinciale per Valgioie, da tempo richiesta in sostituzione dell'attuale im­pianto semaforico. Costo: 1,5 milioni.

 

Per l'altra direttrice di via Torino, la provinciale per Trana, si propone un sistema di rallentamento del traffico, mentre non compare nella lista della Ruffino la rotonda a Dogali già chiesta alla Provincia, nell'ultima visita del presidente Antonio Saitta. Ultima opera viaria sollecitata il collegamento tra via Torino e strada del Ferro per deconge­stionare l'area di via San Sebastiano quando sarà attiva la nuova scuola primaria Anna Frank, nell'autunno del prossimo 2009. Costo: 1,5 milioni di euro.

 

Capitolo secondo: interventi a so­stegno dello sviluppo economico. Qui l'amministrazione inserisce il completamento del palazzetto dello sport di Colpastore per 300mila euro, la creazione di un centro micologico per la formazione del personale specializzato alla valutazione del prodotto e per l'istituzione di un centro di documentazione e un museo del fungo per un costo di 60mila euro. 100mila euro servirebbero invece per proseguire il progetto di valorizza­zione della filiera agroalimentare paesa­na, già attivato con uno specifico corso di formazione. L'obiettivo è investire sulla professionalità degli operatori commer­ciali, istituire un apposito consorzio e dar vita a un marchio di certificazione e riconoscimento del prodotto locale.

 

Chiudono la lista la riqualifi­cazione della stazione sciistica di Aquila, interventi per il rispar­mio energetico, il conseguimento della certificazione ambientale per il Comune e la realizzazione di una nuova zona industriale come polo di attrazione per la piccola imprenditorìa e la ricollocazione delle imprese oggi situate in centro o in aree poco idonee.

 

Anche se il territorio dell'alta val Sangone non dovrebbe essere interes­sato direttamente dal passaggio della linea ferroviaria, Ruffino insiste sulla necessità di tutelare anche il proprio co­mune: «Sono convinta che tutti i territori coinvolti ormai da anni da questi progetti debbano essere presi in considerazione e sostenuti, anche perché saranno comun­que interessati, vista la distanza minima tra i nostri paesi, da un qualsiasi progetto infrastrutturale di così ampia portata. Altrimenti non avrebbe avuto senso chiedere la designazione di un membro di nostra rappresentanza al tavolo».