"Dateci i terreni" Parte il primo cantiere Tav

Ltf avvia le procedure e scrive a 50 proprietari di Chiomonte Ma in mano ai Comitati c'è un'area di 1500 metri quadrati.

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 22/4/11 – Cronaca di Torino

 

Nei prossimi giorni i cinquanta proprietari dei terreni della Maddalena di Chiomonte, dove è prevista la costruzione del cantiere per lo scavo del cunicolo esplorativo della Torino-Lione, si vedranno recapitare una lettera che li inviterà a definire con Ltf i termini di un accordo per l’utilizzo temporaneo dei terreni. Marco Rettighieri, nuovo direttore generale di Ltf, non entra nei dettagli temporali dell’invio e si limita ad annunciare che «per quanto ci riguarda abbiamo avviato le procedure e il nostro obiettivo è raggiungere un accordo con i proprietari».


L’invio delle lettere e l’avvio delle trattative dovrebbero permettere ad Ltf di affidare i lavori tecnici e di ingegneria civile per allestire e preparare il cantiere. Sulla carta ci vogliono circa 4 mesi di lavoro. E questo significa che se la perimetrazione dell’area inizierà come annunciato a cavallo tra maggio e giugno - «dobbiamo rispettare i vincoli posti dall’Unione Europea» - la talpa arriverà in Valsusa alla fine dell’autunno.


Tempi tecnici che devono fare i conti con l’opposizione dei comitati e dei sindaci No Tav. Il primo banco di prova di quello che si annuncia come un braccio di ferro è legato proprio a quelle cinquanta lettere. Rettighieri sottolinea la volontà della società di progettazione della nuova linea ferroviaria di cercare un’intesa che permetta di evitare in caso di rifiuto dell’intesa bonaria le procedure di esproprio generalizzate.


L’area di cantiere dovrebbe essere di circa sette ettari - non è prevista infatti la costruzione di un campo base per i lavoratori - ma nei mesi scorsi il movimento No Tav ha acquisito alcune proprietà lontane tra loro ma con una superficie di circa 1500 metri quadrati. I Comitati hanno già annunciato la loro intenzione di non cedere i terreni - lì hanno costruito la baita-presidio messa sotto sequestro da parte della magistratura - e di essere pronti a dare assistenza legale a tutti i proprietari che sono intenzionati a seguirli su questa strada.


Rettighieri sottolinea comunque che la priorità è raggiungere un’intesa bonaria con i proprietari. Da questo punto vista resta da capire quanti soldi è disposta a pagare Ltf per l’occupazione temporanea dei terreni. Alla Consepi, ad esempio, sono stati riconosciuti 550 euro al metro per dieci giorni di occupazione dell’area dell’autoporto di Susa. Il direttore generale sorvola il tema e si concentra sulla futura gestione del cantiere che sarà realizzato seguendo le 131 prescrizioni concordate con il Comune di Chiomonte. «Siamo pronti a garantire una gestione del cantiere trasparente perché non abbiamo niente da nascondere», spiega. La sicurezza ambientale dei lavori di scavo del cunicolo esplorativo sarà verificata dal comitato di controllo composto da tecnici dell’Arpa, dell’Asl e dell’Ispra.


Rettighieri si dice convinto che l’eventuale ricorso contro la delibera del Cipe che stanzia 146 milioni per i lavori di Chiomonte annunciata dal movimento No Tav non bloccherà le procedure di avvio dei cantieri messe in campo da Ltf. Il ricorso ci sarà. Ci stanno lavorando i legali del movimento: hanno già evidenziato quelle che ritengono irregolarità della delibera. E uno dei leader del movimento, Alberto Perino, attacca: «Nel progetto il tunnel di Chiomonte è classificato come galleria di sicurezza e questo significa che quei terreni non saranno mai restituiti ai proprietari».