Ltf cerca di fare valere l'appalto di Venaus

Rifare tutto significa perdere un altro anno prima dei cantieri di Chiomonte

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 3/12/10 – pag. 3

 

Per il cunicolo della Maddalena Ltf sta cercando di confermare la validità dell'appalto vinto dalla Cmc nel 2005 per Venaus. E a sentire il presidente, il francese Patrice Raulin, il problema non è tanto la differenza di costi tra il vecchio e il nuovo lavoro, quanto un problema legale. Il problema è capire se, dopo cinque anni dall'aggiudicazione, l'appalto per Venaus è ancora valido anche per il diritto francese.

 

Quello dell'affidamento alla stessa ditta che vinse la gara sei anni fa non è una questione da poco. Infatti, se si dovesse indire un nuovo appalto la data di inizio dei lavori dovrebbe essere spostata di almeno una decina di mesi, e quindi addio rispetto delle date pro­messe in sede europea (prima era fine anno, poi gennaio e adesso siamo a fine marzo). Ltf dovrebbe indire una gara di prequalifica e poi la gara d'appalto definitiva. Gare che sono, naturalmente, europee.

 

L'appalto per lo scavo del "cunicolo esplorativo di Venaus" era stato aggiu­dicato da Ltf il 31 gennaio 2005 all'Ati composta dalla Cooperativa muratori e cementisti (Cmc di Ravenna, in qualità di capofila), Strabag Ag, Cogeis Spa, Bentini Spa e Geotecna Spa. Ma il la­voro, il cui valore era di oltre 84 milioni di euro, e che negli anni successivi era salito a oltre 90 milioni, oggi per il Cipe vale 143 milioni lordi: una spesa che dovrebbe essere di 65,5 milioni a carico dell'Ue, 26,75 della Francia e 38,75 dell'Italia.

 

La Cmc e le altre ditte dovran­no redigere il progetto esecutivo prevedendo i relativi monitoraggi prescritti dalla Regione e accolti dal governo. Lo stesso vale per le opere propedeutiche quali l'adattamento della viabilità di accesso al can­tiere. Rispetto al tunnel di Venaus l'appalto per il tunnel di Chiomonte prevede uno scavo più corto: 8,8km. Invece, il tunnel di Venaus era previ­sto di 10 km più 3 opzionali.

 

Ma al tunnel geognostico che diventerà poi la discenderia lato Italia del tunnel di base si potreb­bero aggiungere i 5 km del pozzo di ventilazione "Clarea" anche se quest'opera, per ora, non risulta fare parte del progetto definitivo del cu­nicolo esplorativo. Inoltre, lo stesso cunicolo, quando sarà adattato alla sua funzione di galleria di sicurezza per raggiungere la stazione Clarea di servizio nel tunnel di base potrebbe in seguito essere allargato per permettere il transito dei mezzi di soccorso in entrambi i sensi di marcia. Ma anche questo potrebbe fare parte degli appalti perii tunnel di base.

 

Come è noto Cmc non ha mai dato seguito alla richiesta di pagamento di compensazioni per i danni e per i mancati utili, ricevendo da Ltf ras­sicurazioni sul fatto che lo stesso raggruppamento avrebbe prima o poi lavorato a Chiomonte. Nel contratto per lo scavo del cunicolo esplorativo di Venaus la Cmc era titolare di una quota che si aggirava sui 25 milioni, la cui "pro­duzione" era prevista in quattro anni a partire dal 2006. Oggi il quadro sembra completamente cambiato, anche se la talpa realizzata cinque anni fa potrebbe andare bene lo stesso anche per questo nuovo lavoro.

 

Per il presidente di Ltf, Patrice Rau­lin, «non è una questione di soldi è sol­tanto un problema giuridico. Il progetto definitivo è stato appena approvato dal Cipe come variante del progetto del cunicolo di Venaus. Stiamo aspettando il pronunciamento della Corte dei conti italiana per capire quale forma giuri­dica possiamo adottare per siglare il nuovo contratto. Non dimentichiamo che Ltf ha sede in Francia ed è una so­cietà regolata dal diritto francese».