Pietro e Maria, sposi "No-Tav" 

A San Giorio in diretta radiofonica il primo matrimonio contro l´alta velocità


di Sara Strippoli  da Republica del 24/7/05 – pag I Cronaca diTorino


Un´insolita formula per uno scambio di anelli fra i più originali in tempi di presidi e resistenza: Vorresti tu Pietro, vivere in una valle dove per vent´anni si prospetta un cantiere unico, attraversata da migliaia di automezzi? E tu, Maria, vorresti vivere in una valle dove il rischio ambientale è di queste dimensioni? Sguardi languidi degli innamorati ma voce ferma: NO. Il primo matrimonio No-Tav della storia è cominciata con un «Sì» deciso (questa unione s´ha da fare), è continuato con un secco «No» (questa valle non deve essere devastata) ed è andato in scena ieri mattina nel piccolo comune di San Giorio, valle di Susa. Un´unione valida a tutti gli effetti, sia ben inteso. Prima della formula anti-alta velocità, i due novelli sposi si sono sottoposti alla domanda di rito: «Vorresti tu, Pietro, prendere in sposa la qui presente Maria?. E tu, Maria...». L´idea che ha prolungato di qualche minuto la cerimonia nel piccolo municipio di paese è venuta al vicesindaco Danilo Bar, un diessino da sempre molto critico e attivo sul fronte del No all´alta velocità. «Due momenti distinti, per carità», si affanna a chiarire.

 

Erano circa le undici quando i settanta invitati si sono ritrovati in Comune per il fatidico sì di Maria Zambrotta, 37 anni, biologa, in abito color panna, e Pietro Cardona, 29 anni, geologo. Torinesi di residenza ma da tempo amanti della valle di Susa, che lo sposo frequenta da sempre. La storia è finita in diretta su Radio Popolare e rimbalzata sulla locale Radio Dora. L´occasione, la lunga maratona per il gemellaggio con i resistenti sullo stretto di Messina. Che si è concluso ieri sera, dopo due giorni di collegamenti fra chi si sente unito da un comune destino di dubbi per il futuro. Una provocazione, un divertissement, un pizzico d´ironia? Pietro e Maria, che per ora resteranno a Torino ma che non escludono un trasferimento in valle, hanno assicurato che l´impegno è duplice, sentimentale e ambientale: «Un rito serissimo, una convinzione profonda. Questa valle deve essere rispettata».