Maddalena di Chiomonte, torna “un posto in prima fila”

In 64 hanno acquistato il terreno: «L'atto è già stato siglato, stavolta dovevamo fare in fretta»

 

di Claudio Rovere da Luna Nuova del 12/3/10 – pag. 2

 

Chiomonte - Compra un posto in prima fila, atto secon­do. Cambiano i tracciati, non la strategia del movimento No Tav, che prosegue nella sua ricerca dei terreni migliori per poter contrastare l'ipotetico avvio dei cantieri. Facendo il verso ad un nota pubblicità televisiva, "per avere un posto in prima fila" quando verrà il momento.

 

Così, dopo l'opera­zione che due anni fa, il 30 marzo del 2008, vide coinvolti circa 1300 di piccoli acquirenti, a cui si aggiunsero a giugno i 1400 di Venaus, che pagarono il loro metro quadro "in prima fila" 10 euro, in un gerbido tra l'ex cantiere Sitaf ed i fìlari del "Progetto vigne", ecco la seconda puntata. Martedì, nello studio del notaio torinese Roberto Martino, lo stes­so che aveva già redatto i due atti collettivi della primavera 2008, è stato sottoscritto l'atto di ven­dita ad un gruppo di 64 No Tav della particella numero 31, foglio XV, seminativo di 889 metri quadri. Un terreno non più molto appetibile per l'agricoltura, ma, sono parole di Alberto Perino, leader del movimento regista dell'operazione, «molto vocato dal punto di vista della nostra presenza nel momento in cui si dovesse rendere necessa­ria per contrastare l'avvio del cantiere del tunnel geognostico di Maddalena».

 

La piccola ma strategica area si trova infatti nella zona a valle della cascina Maddalena, che degrada verso la val Clarea, a ridosso dei piloni dell'autostrada, proprio dove l'ultimo tracciato Ltf prevede l'attacco del tunnel geognostico. «Potevamo puntare ad avere gli stessi grandi numeri dell'altra volta, ma abbiamo de­ciso di non pubblicizzare troppo la cosa per il fondato timore che la controparte potesse in qualche maniera precederci - chiarisce Perino - così abbiamo fatto cir­colare la voce soltanto nei presìdi e nelle manifestazioni, puntando ad avere qualche decina di acquirenti».

 

In effetti un mese fa, quando è nata l'idea, le voci di un im­minente arrivo del cantiere alla Maddalena erano piuttosto insistenti. «Le condizioni oggettive rispetto al 2008 sono diverse, con la campagna di sondaggi e la militarizzazione in atto, avevamo fretta e riuscire ad avere una te­sta di ponte in questo luogo era molto importante - spiega ancora Perino - il terreno è raggiungibile soltanto a piedi, non in auto come gli altri, quindi abbiamo scelto di avere piccoli proprietari che garantissero la loro presenza in qualsiasi momento e che fossero in grado di farlo con tempesti­vità».

 

L'impegno di spesa, per loro, è stato più impegnativo rispetto alla prima versione di "Compra un posto in prima fila", ma il movimento ha trovato al proprio interno la forza per sopperire. «Ci sono persone che pur non potendo garantire la loro presenza hanno contribuita alla spesa - sottolinea Perino - un comitato ad esempio ha raccolto 120 euro».

 

D'altronde l'importanza stra­tegica del luogo vale l'impegno, secondo il leader del movimento: «Sono stati militarizzati pesan­temente i siti dei sondaggi, fi­guriamoci il cantiere del tunnel geognostico, quindi l'avere il diritto sancito da un atto di ri­manere su quel terreno è molto importante, alla pari della pos­sibilità di venire a sapere le cose più rapidamente, come diritto di noi proprietari».