Parigi sorprende i piemontesi "C´è tempo per l´Alta velocità"

Ieri la riunione tecnica, con poche novità, al ministero dei Trasporti francese


Un progetto alternativo per la val Cenischia
 
D´accordo anche oltralpe sul rifiuto della doppia galleria del Frejus: "Va trasferito il più possibile il traffico sulla ferrovia"


di Paolo Griseri da Repubblica del 14/5/05 – pag.V Cronaca di Torino


PARIGI - Il tempo stringe, ma a Parigi non tutti sono disposti a concedere già oggi le garanzie finanziarie per far partire la Torino-Lione. È questa la sorpresa negativa che si sono trovati di fronte, ieri mattina, i membri della delegazione italiana nella stanza al trentaquattresimo piano della Grande Arche della Defense, sede del ministero dei Trasporti francese. Nella riunione tecnica sono presenti tutti i protagonisti del progetto: l´Unione Europea, i due governi, la società mista Ltf che deve realizzare l´opera, le due amministrazioni regionali.

 

«Il tempo stringe - spiega il rappresentante dell´Unione europea - perché a fine giugno si insedierà il commissario Loyola De Palacio», la donna incaricata da Bruxelles di seguire la realizzazione del Corridoio 5 che attraversa le Alpi. «È molto importante - aggiunge il rappresentante della Ue - che il commissario De Palacio possa trovare sul tavolo sia il progetto preliminare che le garanzie dei finanziamenti da parte dei governi». Solo così l´Ue potrà stanziare i 3 miliardi di euro che rappresentano il 20 per cento dei costi.

 

È a questo punto che interviene il prefetto La Croix, rappresentante del ministero delle Finanze di Parigi: «Non capisco il motivo di questa fretta per avere le garanzie. Davanti a noi abbiamo tempo». Gelo in sala. Occhiate preoccupate del rappresentante del ministero dei Trasporti di Parigi. Gli italiani osservano con imbarazzo. Louis Besson, capo della delegazione francese, tenta la strada diplomatica: «Ci sono problemi di carattere tecnico tra i ministeri, ma verranno presto superati».


Se si supereranno i «problemi tecnici» francesi, sarà necessario affrontare quelli ambientali.

Ltf, la società mista tra le ferrovie dei due Stati che deve realizzare l´opera, finisce presto sul banco degli accusati.

È lo stesso Rainer Masera, rappresentante del governo italiano e presidente della Conferenza intergovernativa, a sollecitare la società: «Ltf - dice - è invitata a dare risposte sui progetti alternativi chiesti da tempo dalla Regione Piemonte per la parte italiana». In particolare per trovare una soluzione diversa al viadotto che dovrebbe unire la galleria in uscita da Bussoleno con l´imbocco, a Venaus, del lungo tunnel internazionale di 52 chilometri. Quel viadotto sarebbe un nuovo pungo nello stomaco al paesaggio della val Cenischia, quella dell´abbazia di Novalesa. La Ltf aveva promesso di studiare soluzioni diverse ma finora non si è visto nulla.

 

Un atteggiamento nei confronti delle popolazioni locali che comincia a preoccupare anche i francesi del Rhône Alpes: «Gli effetti della protesta delle popolazioni italiane cominciano a farsi sentire anche da noi», avvertono. Come dire che Ltf deve cambiare registro per evitare che l´incendio si propaghi.

Così la società si impegna a fornire al più presto i progetti alternativi per la val Cenischia e a partecipare attivamente al tavolo di concertazione con le comunità locali.


Al termine di quattro ore di incontro, l´assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, commenta la sua prima esperienza al tavolo dell´Alta velocità: «La riunione si è conclusa con tre risultati: l´impegno di Ltf sulla val Cenischia, la volontà di rispettare i tempi e la concordanza di opinioni sul Frejus». Il rappresentante della regione francese di Lione ha infatti concordato con il Piemonte sul no alla seconda galleria autostradale del Frejus: «Dobbiamo trasferire il più possibile il traffico sulla ferrovia - spiega Borioli - e il raddoppio del Frejus smentirebbe questa impostazione».

Rimane l´ombra delle incertezze finanziarie francesi: andranno superate entro giugno. Se così sarà, entro la primavera del 2006 potrebbero cominciare gli scavi per le gallerie di sondaggio a Venaus e La Praz. I lavori per il tunnel devono partire entro il 2010.