Ferrovia interrata? Per RFI è possibile

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 27/6/08 – pag. 3

 

Mercoledì in Osservatorio Rfi non ha presentato, come si pensava, un vero e proprio tracciato. Si è limitata a rispondere (come ha ribadito più volte Mario Virano) alle domande che le furono formulate a suo tempo proprio dal presidente dell'Osservatorio. A rispondere c'era però l'amministra­tore delegato di Rfi, Michele Mario Elia (il presidente è Rainer Masera) in persona, una presenza che sicuramente testimonia l'impegno della società di progettazione di Fs che ha tra l'altro promesso che impiegherà per gli approfondimenti gli stessi 5 esperti utilizzati da Ltf. Per preparare la riunione di mercoledì Virano era stato lunedì a colloquio con l'Ad delle ferrovie Mauro Moretti

 

«Ci si aspettava un livello di approfondimento uguale a quello contenuto nella proposta di tracciato di Ltf presentata la scorsa settimana», ha ammesso lo stesso Virano. Ma Rfì si è limitata a rispondere formalmente ai quesiti dell'Osservatorio. Fatto che solleva qualche dubbio sul la reale volontà delle ferrovie di mettersi a lavorare per un tracciato definito con sindaci ed enti locali che abbandoni definitivamente il vecchio "sinistra Dora" e l'interporto di Chivasso. Ma su questo aspetto sarà il governo a dare la risposta definitiva, quando, verso metà luglio, sarà convocato un tavolo di Palazzo Chigi per accogliere o meno le risultanze dell'Osservatorio e decidere per una nuova fase di lavoro dell'organismo tecnico.

 

L'esposizione di Rfi però ha mandato su tutte le furie iI sindaco di Venaria che non ha trovato trattate le proposte che erano state avanzate dai tecnici della Gronda e che invitavano Rfi ad esaminare diverse alternative come fatto per la valle di Susa.

 

Così Ferrentino ha chiesto che la proposta di Rfi non venga nemmeno presentata al conclave di Pra Catinat. «Si è trattato - afferma Ferrentino - di un 'idea raffazzonata, superficiale, irrispettosa di quello che è successo in valle di Susa in questi anni. Quello che ci aspettiamo è che Rfi torni con una proposta che abbia un forte livello di approfondimento».      

 

In ogni caso Rfi ha risposto appunto ai cinque quesiti posti da Virano. E' stato così confermato che è possibile pensare all'interramento della linea ad alta capacità sotto l'attuale linea storica anch'essa interrata e da de­dicare al trasporto locale passeggeri, magari modificando in qualche punto i raggi di curvatura; senza così istituire un nuovo corridoio infrastrutturale in bassa valle di Susa. Le possibili difficoltà a lavorare in una piana dove la falda acquifera è ad appena 2-3 metri sotto il piano campagna per Rfì rappresentano certamente un problema da approfondire ma sono superabili.

 

Inoltre, Orbassano «resta piatta­forma logistica» e quindi deve essere servita adeguatamente dalla linea. Per questo, Rfi a precisa domanda, conferma che è possibile arrivarci sotto la linea storica e sotto l'attuale Bivio Pronda, senza creare un nuovo corridoio, oppure bucando la collina morenica all'altezza di Ferriera per sbucare oltre Monsagnasco ed entrare allo scalo di Orbassano dal Sangone. «Per noi è uguale. Sono due opzioni entrambe praticabili» avrebbe detto Elia. Inoltre, corso Marche viene confermata una "invariante", cioè un «pezzo del Corridoio 5 e non soltanto una bretella che interessa solo gli enti locali».

 

E la Gronda nord? Qui Rfi accoglie dopo un anno la proposta di Ativa che vorrebbe iniziare subito a spostare le corsie della tangenziale per realizzare la quarta corsia, lasciando uno spazio centrale che potrebbe, appunto, essere occupato dai binari della Gronda. Per approfondire questo progetto sarà costituito un tavolo di lavoro tra Rfi e Ativa.

 

Elia ha anche assicurato che presto tutti i merci per Milano transiteranno sulla nuova linea ad alta capacità Torino-Milano che avrà però bisogno di un'interconnessione tra Chiasso e Settimo. Per quanto riguarda il poten­ziamento dell'autostrada ferroviaria e le misure per lo spostamento del traffi­co merci su rotaia è previsto l'appalto per individuare la società di gestione di Afa, ma soprattutto sono in corso i contatti annunciati dal ministro Matteoli con Tremonti per discutere delle risorse da investire.