Tav, la val Sangone si siede al Tavolo

Ma la riunione a Roma slitta: Bresso vuol decidere gli invitati con Letta

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 23/3/07

 

Slitta di qualche giorno la convocazione della riunione con­cordata con il sottosegretario En­rico Letta e i sindaci del tracciato Tav del Sangone. Dopo l'incontro di mercoledì tra Di Pietro, Letta e i sindaci della val Sangone chiesto dall'assessore regionale Daniele Borioli, era infatti venuta fuori l'ipotesi di una convocazione di una riunione di approfondimento martedì prossimo. Martedì, però, c'è già la Conferenza intergover­nativa e dunque l'appuntamento va spostato.

In realtà il posticipo è stato anche chiesto dalla presidente della Re­gione Mercedes Bresso che vuole incontrare prima separatamente lo stesso Letta.

 

Raffreddato l'en­tusiasmo per l'ingresso ufficiale della val Sangone nella grande famiglia della Torino-Lione ci si è accorti che la questione può di­ventare spinosa. I Comuni montani della Val Sangone, che hanno come portavoce il sindaco di Giaveno Daniela Ruffino, sono tutti vicini al centrodestra e recentemente, sotto la spinta dell'onorevole Osvaldo Napoli, hanno puntato sempre più il dito contro il governo che «non sa prendere una decisione sulla realizzazione della Torino-Lio­ne». Farli entrare potrebbe così voler dire portarsi a Palazzo Chigi un altro problema, come se non bastasse già la valle di Susa.

 

Inoltre tra i sindaci della Comunità montana e quelli della cintura sud-ovest non c'è accordo sulla posizione comune da tenere sul Tav, così come non c'è identità di vedute nei confronti di que­sto governo. Dunque è fondamentale decidere se al Tavolo di Palazzo Chigi ci debba andare un rappresentante solo per tutti oppure due, uno per ciascuna delle due "sottozone". Così come diventa cruciale decidere chi può nominare un tecnico (o due) nell'Osservatorio.

Le nomine nell'Osservatorio e al Tavolo politico vanno fatte con decreto della presidenza del Consiglio.

 

«È il momento di coinvolgere tutti gli amministratori nell'attività dei diversi tavoli che in questo momento stanno lavorando sulla Torino-Lione -dichiara Mercedes Bresso - La prossima settimana vedrò il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta: faremo un semplice elenco dei soggetti da coinvolgere nei diversi gruppi di lavoro (Tavolo politico, Osservatorio) e a quel punto partiranno le convo­cazioni per la riunione che avevamo previsto».

 

L'ipotesi di annettere ai tavoli anche la val Sangone, come è ovvio, non piace ad Antonio Ferrentino: «Non accettia­mo decisioni unilaterali del governo. Il Tavolo politico e l'Osservatorio sono il risultato di un confronto politico tra la valle di Susa e il governo e non sono una riunione di condominio dove sì entra o si esce quando si vuole. Si tratta di organismi formati per decreto: per modificare le regole del gioco il governo deve convocare il Tavolo polìtico per di­scutere, tra l'altro, anche del rapporto con la Conferenza di servizi e le altre questioni sul tappeto».

Su questo punto, l'assessore Daniele Borioli ag­giunge: «Trovo francamente incomprensi­bili le ragioni per cui Antonio Ferrentino sia così irritato dall'ipotesi di veder concessa ad altri la stessa opportunità di confronto democratico che è stata data a lui. L'inserimento dei sindaci della val Sangone, e di altri importanti comuni dell'area torinese nell'ambito del tavolo istituzionale di Palazzo Chigi e dell'Osservatorio dì Virano, ci sembra semplicemente necessario e doveroso. La cosiddetta "opzione destra Dora" per il tracciato della Torino-Lione (opzione che coin­volgerebbe quei territori, oltre alla val Susa) è ormai formalmente contempla­ta negli studi di Ltf e gli amministratori di quei territori partecipano ormai stabilmente anche alla conferenza dei servizi».