TAV, i sindaci approvano il Quaderno n.1

Stralciata l’introduzione “politica”, c’è l’accordo sulla linea storica

di Paola Meinardi da Luna Nuova del 17/4/07

La Conferenza dei sindaci ha approvato il primo quaderno prodotto dall'Osservatorio sulla Torino-Lione presieduto da Mario Virano. Il quaderno ha subìto alcune minime variazioni tecniche in sede di assemblea dei sindaci, ma soprattutto ha visto lo stralcio di tutta l'introdu­zione "politica", che resterà tale ma diventa una prefazione curata dal solo Virano. L'approvazione ha registrato un'unica espressione contraria ma non è stato lasciato trapelare il nome dell'amministratore che l'ha avanzata e che non si è sentito di dare il suo voto favorevole.

 

Abbiamo modificato quattro o cinque punti dell'articolato tecnico - spiega Antonio Ferrentino, presi­dente della Comunità montana bassa valle Susa - ma soprattutto abbiamo chiesto lo stralcio di tutta la prima parte di premessa. Tutta questa prima parte diventa una prefazione di Virano e, in questo senso, impegna solo lui stesso. Siamo tutti soddisfatti. Per noi era assolutamente indispensabile far uscire quei numeri su cui il dibattito all'interno dell'Osservatorio è durato mesi. Martedì (oggi, ndr), nella riunione dell'Osservatorio si chiuderà questo primo capitolo e si firmerà quel quaderno. Poi faremo una conferenza stampa congiunta”.

Lo stralcio della prima parte, che indica come prioritario il corridoio 5 e come via di passaggio dello stesso corridoio  5  la valle di Susa, ha com­pattato maggiormente le file degli amministratori. “Poiché l'Osserva­torio è un tavolo tecnico e nessuno di noi era presente, noi ci possiamo riconoscere solo nel contenuto tecnico - prosegue Ferrentino - la prima parte, più "politica ", potrà essere messa in discussione in un eventuale tavolo politico”.

 

Ciò nonostante non tutti sono stati d'accordo. “Abbiamo regi­strato al momento della votazione una posizione contraria - dice il presidente della Comunità monta­na - l'amministratore chiedeva di spostare l'approvazione più avanti nel tempo, di alcune settimane, per poter esaminare meglio il contenuto. Ma noi abbiamo la necessità di chiu­dere, di fissare sulla carta intestata del governo quei numeri, perché se l'Osservatorio per qualsiasi motivo dovesse cadere noi ci ritroveremmo con un pugno di mosche in mano. D'ora in poi ognuno potrà dire quello che vuole, come è stato fatto in questi mesi... si potrà dire che la nuova linea la si vuole per forza, ma non si potrà certo sostenere che la linea storica è satura”.

 

Lo stralcio della prima parte del quaderno getta certo un po' d'acqua sul fuoco, ma il dibattito sul signi­ficato di questa firma, all'interno della parte non istituzionale del movimento No Tav, resta acceso.

Io chiedo, ma spero che lo chieda tutto il movimento No Tav - scriveva Alberto Perino ( i cui maggiori dubbi però erano relativi alla prima parte del testo) poche ore prima della conferenza dei sindaci - che un do­cumento così importante prima di essere licenziato venga discusso con tut­ti, a porte aperte, e non rifilato già confezionalo alla gente come una cosa già decisa e immodifica­bile, perché sarebbe, nel migliore dei casi, una grave scorrettezza o per lo meno una grossa forza­tura. Tutto questo senza precludere la stima reci­proca di tutte le anime del movimento, ma perché le decisioni condivise sono meglio delle decisioni imposte”.

 

E sempre attraverso "Assemblea permanen­te", lo strumento virtua­le attraverso il quale si confrontano le anime No Tav, scrive Marco Cedolin: A quanto mi risul­ta i promotori dell'opera ai quali, se qualcuno se lo fosse scordato appartiene anche Mario Virano, hanno da tempo smesso di sostenere che il problema alligni nella satura­zione della linea storica, preferendo dichiarare la stessa assolutamente inadatta (causa pendenza eccessiva e altre amenità sui generis) all'alta capacità. In virtù di ciò lor signori possono permettersi di divulgare la sacrosanta verità in tutta tranquillità avendo già da tempo spostato i I pro­blema su un piano diverso”.