Tav e sondaggi, un altro stop
Bresso: "L´Unione non candiderà chi rifiuta il progetto"
Nulla di fatto all´assemblea che doveva dare il via ai carotaggi. Oggi una delegazione al dicastero delle Infrastrutture
La commissione tecnica vorrebbe far partire i lavori entro metà ottobre

I sindaci della Valsusa al ministro Lunardi: "Rimandate almeno fino a primavera"

di Sara Strippoli e Marco Trabucco da Repubblica del 20/9/05 - Pagina V - Cronaca di Torino


Tre mesi di lavoro che rischiano di andare in fumo. E di far fallire anche gli ultimi tentativi di mediazione tra chi, in val Susa, continua a dire no alla linea ad alta velocità verso Lione e il «resto del mondo». Con conseguenze oggi difficilmente immaginabili. Ieri mattina infatti i quaranta sindaci valsusini si sono riuniti in assemblea a Bussoleno per dire sì (o no) al documento che la commissione tecnica presieduta da Luigi Rivalta aveva approvato la settimana scorsa. Un documento nel quale si dava il via ai sondaggi geologici necessari sia per valutare i rischi degli scavi (per la presenza di materiali pericolosi come amianto o uranio) sia per permettere una progettazione più accurata del tracciato. L´assemblea, come sempre molto animata e con posizioni anche radicalmente diverse, non è però riuscita a dare una risposta. «La daremo oggi nella riunione (la preconferenza dei servizi) in programma a Roma al ministero delle Infrastrutture. La nostra fiducia nella commissione tecnica è però totale» si limitano a dire i sindaci. Che a Roma saranno presenti con una delegazione ristretta, dodici persone.


A dividere è ancora la questione dei carotaggi che per la commissione tecnica potrebbero, almeno nel tratto internazionale partire da subito o quasi (si parla di metà ottobre). Mentre nel tratto italiano i sondaggi non potrebbero comunque iniziare prima della primavera 2006. E i sindaci oggi chiederanno di rinviare proprio a quel periodo (marzo, aprile prossimi) l´inizio di tutti i sondaggi. Al termine cioè dei lavori della commissione che deve ancora affrontare molti dei problemi posti dai valsusini.


Tempi così lunghi sono però ritenuti inaccettabili dal ministero e dalla Cig (la conferenza intergovernativa). E il rischio che il delicato meccanismo di mediazione costruito con fatica da Provincia e Regione salti è altissimo. Ieri addirittura per qualche ora è girata la voce che lo stesso Rivalta volesse dimettersi. Non era vera ma è un esempio del clima di tensione che si sta creando. Come lo è la telefonata, «intercettata» per caso da alcuni giornalisti, in cui la presidente Mercedes Bresso, ha affermato: «Sia chiaro che non candideremo esponenti della maggioranza che non accettino l´accordo sulla Tav». Affermazione che conferma peraltro una voce che circolava da giorni: e cioè che l´intero centrosinistra (Rifondazione compresa) sia d´accordo in questo senso. Il riferimento è ovviamente ad Antonio Ferrentino (Ds) presidente della Comunità montana Bassa Valle Susa e Sandro Plano (Margherita), sindaco di Susa, considerati oggi i due più probabili candidati per il centrosinistra nel collegio camerale valsusino. Stefano Esposito capogruppo Ds in Provincia e tra i principali registi della mediazione, però raffredda la polemica: «Delle candidature parleremo più avanti. Sono un altro problema. E continuo a pensare che i sindaci della valle non vogliano far cadere nel vuoto il lavoro della commissione Rivalta». Raffredda la polemica anche Bresso: «Sono soddisfatta e speranzosa. Nonostante le difficoltà iniziali e i problemi che comunque restano, la commissione è l´esempio che quando ci si siede e ci si confronta, qualche risultato viene raggiunto. Questo è un fatto positivo, proprio a tutela delle popolazioni interessate. Mi auguro che arrivi il sì anche dei sindaci valsusini: si tratterebbe di un importante passo avanti nella direzione del dialogo costruttivo che ha il preciso obiettivo di risolvere i problemi».

 

La confusione dei sondaggi: a Roma nuovo stop sulla Tav
I sindaci: spostiamo tutto a dopo novembre
È’ stallo col ministero sulle procedure per l´alta velocità della Torino-Lione
Assente il presidente della commissione tecnica Rivalta e ora c´è chi parla di far slittare tutto alla primavera del 2006


di Marco Trabucco da Repubblica del 21/9/05 - Pagina VI - Cronaca di Torino

 

La rottura per ora è stata solo sfiorata, ma le posizioni restano distanti: da un lato i sindaci della val Susa che ripetono il loro «ni» all´inizio dei sondaggi geologici e dall´altro il ministero delle Infrastrutture che quei sondaggi vorrebbe iniziassero al più presto. Così l´incontro di ieri a Roma per la preconferenza dei servizi sulla Tav verso Lione si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto. Sì, è vero, sono stati approvati, all´unanimità, due documenti che fissano il cronoprogramma dei lavori della commissione tecnica e stabiliscono la necessità di quegli stessi sondaggi in primo luogo per la tutela della salute dei cittadini della valle. E, inoltre, tutti hanno concordato nel riconoscere l´assoluta validità del lavoro che la commissione tecnica presieduta da Luigi Rivalta (ieri assente all´incontro romano perché trattenuto a Torino da un lieve malessere). Due passi avanti importanti. Ma alla fine il nodo più importante, quello dei sondaggi appunto, non è stato risolto. E ogni decisione è stata rimandata al 12 ottobre, quando è stata fissata una nuova riunione romana.


Due le posizioni in campo, come si è detto: il ministero delle Infrastrutture che chiedeva l´inizio dei sondaggi (almeno nella parte internazionale) entro la metà di ottobre. Dall´altra i sindaci valsusini che chiedevano un ulteriore rinvio, fino a fine novembre se non addirittura a primavera. «Spero che il problema dei sondaggi - spiegava a fine riunione Mauro Carena, presidente della comunità montana Alta Valle Susa - non vanifichi l´importante lavoro che sta facendo la commissione. Noi però - aggiunge - come sindaci non abbiamo alcun mandato per dire sì ai sondaggi senza prima aver consultato i cittadini». Proprio per questo per consentire ai sindaci di spiegarsi con i loro elettori, alla fine è stato proprio Gaetano Fontana, direttore del ministero, a fare un passo indietro e a dire sì a una nuova dilazione, fino a metà ottobre.


«Il mio giudizio sull´incontro non è negativo - dice l´assessore ai trasporti regionale Daniele Borioli - Il riconoscimento del lavoro della commissione tecnica è stato unanime. Tutti hanno convenuto che i sondaggi geologici sono necessari, non solo per una progettazione più attenta, ma soprattutto per valutare gli eventuali rischi per la salute, e questo punto fino a poco tempo fa non era affatto scontato. Sulle date - spiega - si è deciso di lasciare ai sindaci un arco temporale sufficiente per spiegare ai loro cittadini la posizione che hanno assunto. È chiaro che si dovrà partire con sufficiente rapidità. Lo slittamento dei sondaggi alla prossima primavera è comunque escluso. Non sono state fissate date per l´avvio dei lavori, ma potrebbe trattarsi al massimo di qualche settimana». Buono anche il giudizio di Sergio Vallero (Prc), presidente del Consiglio provinciale e tra coloro che hanno più contribuito a far nascere la commissione tecnica: «Il fatto che oggi non ci sia stata rottura è positivo. Così come lo è il riconoscimento del lavoro della commissione che continuerà a operare per valutare le questioni aperte proprio dalla valle. Il governo ha avuto un atteggiamento ragionevole riconoscendo ai sindaci la necessità di più tempo per convincere i cittadini sulla questione sondaggi: che anche noi, che come Rifondazione siamo e restiamo contrari alla Tav, riteniamo fondamentali perché permettono di rilevare la presenza di materiali pericolosi e quindi renderanno meno conveniente realizzare l´opera».