Nodo di Torino, Tajani è possibilista

Il commissario europeo ai trasporti traghetta il FARE proposto dai sindaci

 

di Massimiliano Borgia da Luna nuova del 25/7/08 – pag. 4

 

Se i due governi sono d'accor­do, quando sarà rivisto il trattato internazionale, si potrà considerare come "tratta internazionale" l'in­tera linea da Torino a Lione. Per il commissario europeo ai trasporti, Antonio Tajani, la proposta dei sindaci della bassa valle di Susa e della cintura per utilizzare i finan­ziamenti europei non solo sulla tratta di valico, può essere esami­nata con attenzione. Non è ancora un sì, ma da mercoledì l'Europa non esclude l'ipotesi che i 671,8 milioni di euro concessi per la tratta comune italo-francese siano spostati sul Nodo di Torino e per le altre operazioni indicate dalla relazione finale dell'Osservatorio.

 

Così nell'incontro di Bruxelles tra Antonio Ferrentino, il sindaco di Almese Bruno Gonella e i due tecnici Andrea De Bernardi e An­gelo Tartaglia, procacciato dalla deputata verde Monica Frassoni, passa un'immagine nuova dell'opposizione valsusina al Tav. Nella conferenza stampa per presentare il Fare a Bruxelles, Ferrentino e il resto della delegazione hanno fatto con i giornalisti la figura non più di capipopolo di una valle bellicosa (l'immagine che ha la valle in Italia e in Europa), ma di una delegazione venuta a proporre un accordo. La palla è subito stata presa al balzo da Tajani che ha riferito a Berlusconi della buona disponibilità dei sinda­ci. Qui la posta in gioco (nel 2009 ci sono le elezioni europee) è so­prattutto la parola "accordo", cioè la propria immagine politica acco­stata alla soluzione di un problema, magari passando in secondo piano i contenuti di questo accordo.

 

Così è finita che, sull'idea di affrontare la tratta valsusina del Corridoio 5 per "fasi e lotti funzio­nali", rimandando il tunnel di base alla fine della completa ristruttura­zione del trasporto ferroviario da Torino al confine, il braccio destro di Berlusconi ha detto che se i due stati sono d'accordo per l'Europa non dovrebbero esserci problemi. Anche perché Ferrentino (come spesso ha fatto in passato) l'ha mes­sa in questo modo: «Se il governo italiano pensa di spendere i soldi europei per gli studi propedeutici al tunnel di base, il 29 a Palazzo Chigi non ci sarà nessun accordo». Così l'incontro di Bruxelles ha assunto soprattutto un carattere "italiano" più che europeo e ha assunto an­che il sapore di una ricognizione preparatoria del tavolo di Palazzo Chigi di martedì prossimo, riunione che Mario Virano sta preparando con continui colloqui con Gianni Letta per definire la proposta di compromesso.

 

«Considero importante - ha detto Tajani - che i sindaci abbiano fatto una proposta che non esclude nulla anche se implica una verifica delle fasi di realizzazione dei punti decisi nell'Osservatorio. La risposta che darà l'Unione alla richiesta di utilizzare i finanziamenti anche per le tratte nazionali adesso dipende anche dai due stati».

 

De Bernardi ha chiesto a Tajani di fare come per i finanziamenti per il Tav tra Slovenia e Italia dove sono state considerate finanziabili anche opere nel­le tratte "nazionali". I tecnici di Tajani hanno obiettato che l'accordo di Torino del 2001 parla chiaro e che la tratta internazionale è definita tra Saint Jean de Maurienne e Bussoleno e che i trattati non si possono interpretare in modo arbitrario. «Ma dal 2001 sono cambiate molte cose - ha risposto Ferrentino - // trattato internazionale prevedeva un tunnel di 52.8 chilometri e ora nelle idee di Ltf è diventato di 57 chilo­metri; allora non si parlava del tunnel dell'Orsiera e soprattutto non era ancora previsto il lavoro dell'Osservatorio tecnico che è stato validato da tutti anche in sede europea. Una revi­sione del trattato dovrà prevedere tutto questo».

 

La partita quindi prosegue mar­tedì a Roma. Sull'incontro di Pa­lazzo Chigi c'è però il giallo della composizione della delegazione. Questa volta non è stato chiesto ai comuni di indicare un rappresen­tante. Palazzo Chigi, in accordo con il Quirinale che ospiterà la visita delle 11, ha scelto inviti personali. Così i sindaci di Avigliana, Venaria, Collegno, Settimo, che sono in va­canza, non potranno farsi sostituire. Mentre il presidente della Provincia sospenderà per un giorno il suo soggiorno alle Eolie per partecipare alla giornata.