Milano, preso con la mazzetta in mano

Arrestato il consigliere comunale del Pdl Pennisi, è accusato di concussione

Nella busta 5mila euro consegnati dal rappresentante di una ditta di costruzioni

 

di Emilio Randacio da La Repubblica del 12/2/10 – pag. 18

 

A cento passi da Palazzo Marino. Pochi di più dal­la Madonnina. È qui, di fronte alla storica libreria milanese Hoepli, che ieri pomeriggio è stata stoppata la carriera politica del presidente della com­missione Urbanistica del Co­mune di Milano, l'esponente del Pdl Milko Pennisi. I finan­zieri lo hanno bloccato con in mano una mazzetta con den­tro 5 mila euro e lo hanno arre­stato con l'accusa di concus­sione. Era appena uscito dal Consiglio comunale per riti­rarla. A consegnargliela, il rap­presentante di una ditta di costruzioni, M.B.: era l'unico modo per sbloccare la pratica per edificare una palazzina di tre piani, con annessa zona fitness, in zona Bovisa, a Nord di Milano.

 

A novembre, l'imprenditore aveva ricevuto l'aut aut da Pen­nisi: «O paghi o i lavori si fer­mano». In un'altra zona del centro, in via Manzoni, M. B. aveva pagato la prima tranche: 5mila euro, in banconote da 500, arrotolate in un pacchetto di sigarette. Ma l'imprendito­re, preoccupato di essere rag­girato, all'appuntamento si è presentato con una telecame­ra che ha ripreso il passaggio della mazzetta. Lunedì scorso, a poche ore dal secondo ap­puntamento con l'esponente del Pdl, M.B. ha deciso di bus­sare alla porta della procura, negli uffici dei procuratori ag­giunti Francesco Greco ed Edmondo Bruti Liberati. Ha con­segnato il dvd del primo incon­tro e ha raccontato per ore del «ricatto» a cui era sottoposto da mesi. Ieri l'arresto in flagranza di Pennisi, su disposizione dei pm Laura Pedio, Grazia Pradella e Tiziana Siciliano. La sua segretaria-ombra, sempre presente agli appuntamenti con la mazzetta, è finita sul re­gistro degli indagati con la medesima accusa di concussione. Il suo ufficio, nella sede di Pa­lazzo Marino, è stato perquisi­to fino a sera. Pennisi, con a fianco il suo legale, ha iniziato a raccontare la sua versione alle 19.30, prima di essere trasferito in carcere.

 

Pennisi, classe 1961, originario di Mondovì (Cuneo), ha mosso i suoi primi passi lavorativi in Publitalia, la concessio­naria di pubblicità del gruppo Fininvest fondata da Marcello Dell’Utri. Nel 1989, dopo la laurea in Giurisprudenza, Pennisi vi ha svolto un master in comu­nicazione d'impresa. Nel '93 è tra i fondatori di uno dei primi circoli che convoglieranno poi in Forza Italia. Nel 1995 viene eletto prima nel Consiglio pro­vinciale, poi entra a Palazzo Marino come consigliere.

«Ho piena fiducia nella ma­gistratura e mi auguro che il consigliere Pennisi possa chia­rire al più presto la sua posizione di fronte alla giustizia», il primo commento a caldo del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Il suo vice, il senatore del Pdl Riccardo De Corato, si af­fretta comunque a sottolinea­re come sia «infondato ogni paragone storico tra l'arresto di ieri e Tangentopoli». Tutto questo mentre, mercoledì prossimo, ricorreranno i 18 anni dall'arresto di Mario Chiesa.