Beltrame – Aia, il Tar boccia anche i comuni

 

Quattro amministrazioni avevano fatto ricorso contro l’autorizzazione concessa all’acciaieria

 

di Paola Meinardi da Luna Nuova del 25/9/07 – pag.2

 

IL TAR ha rigettato, nella sen­tenza emessa la scorsa settimana, i ricorsi dei comuni di Bruzolo e San Didero contro l'Autorizzazione integrata ambientale emessa dalla Provincia nei confronti delle ac­ciaierie Beltrame. Rigettati anche i ricorsi ad adiuvandum dei comuni di Villarfocchiardo e Borgone. Lo stesso Tar ha invece dichiarato inammissibile il ricorso della Coldiretti (sulla stessa Aia) «per carenza di interesse a ricorrere».

 

Gli avvocati dei Comuni aveva­no evidenziato come la conferenza dei servizi avesse avuto uno svolgi­mento incompleto tale che « pareva che il 15 luglio 2005 ci fosse stata solo una prima presa di contatto, con prosecuzione della conferenza in date successive, dato che erano state previste il deposito di ulteriori documentazioni da parte di Arpa e Afv Beltrame.

 

«In merito il Collegio osserva che dalla lettura del verbale della suddetta conferenza di servizi non si evince che essa avrebbe avuto altre sedute - determina il magi­strato - tant'è che gli stessi Comuni hanno avuto modo di pronunciarsi in detta occasione, senza frapporre alcuna riserva o rinvio ad altre date successive. Che ai partecipanti a quella seduta "...fosse parso che quell'incontro fosse solo una prima presa di contatto tra gli enti interessati, nonostante la frase di chiusura, che dichiara conclusa la conferenza...", è dunque circostan­za irrilevante nella presente sede, non prevalendo le impressioni personali ma il dettato del testo normativo e le risultanze di fatto emergenti dal relativo verbale». E aggiunge: «In relazione alle con­seguenze sul dissenso espresso dai Comuni ricorrenti nella sede della conferenza dei servizi in questione, il Collegio rileva, conformemente a quanto osservato anche dalla Provincia e dalla società controinteressata, che in realtà i Comuni in questione non hanno espresso alcun dissenso al rilascio dell'Aia, limitandosi a richiedere prescrizio­ni specifiche». 

 

Bocciate con le medesime moti­vazioni della sentenza del ricorso del comitato Emissionizero le asserzioni che la pubblicità al provvedimento non fosse stata sufficiente, che non siano state utilizzate le migliori tecnologie disponibili, che non ci fossero sufficienti controlli per il materiale radioattivo o per l'inquinamento acustico.

 

Alle osservazioni che non fosse stata presa in considerazione la salute umana, il Tar dice: «Sul punto il Collegio però rileva che la diretta tutela della salute umana non è oggetto dell'autorizzazione in esame ma tale aspetto risulta compreso nella ritenuta assenza di circostanze contrarie ai principi generali descritti nel Part.3, comma 1, Dlgs. 59/05. Poiché l'autorizza­zione in questione è denominata autorizzazione integrata ambien­tale ne consegue che la tutela della salute umana è direttamente ma inscindibilmente collegata al rispetto dei valori ambientali, tra cui quelli tesi all'eliminazione, o quantomeno al relativo conteni­mento dell'inquinamento, secondo la definizione richiamata anche dai Comuni ricorrenti. I precedenti relativi alla contaminazione dei suoli, comunque non accertata come derivante dall'attività della richiedente, non avevano alcuna incidenza diretta sulla procedura di legge esaminabile nella presente sede di legittimità né i Comuni ricorrenti hanno dimostrato nel presente giudizio una correlazione con eventuali conseguenze del provvedimento impugnato». Per quanto riguarda il ricorso della Coldiretti viene ritenuto inammissibile perché <<La Federa­zione ricorrente non ha specificato perché il provvedimento impugna­to immediatamente leda "lo svi­luppo dell'impresa e dell'attività agricola in tutte le sue espressioni ed articolazioni"».

 

I sindaci: «Continueremo la nostra battaglia»

 

Con amarezza, le amministrazioni di Bruzolo, San Didero, Borgone e Villarfocchiardo hanno appreso della sentenza che rigetta il loro ricorso contro l'Aia concessa alle acciaierie Beltrame dalla Provincia.

 

«Penso che sia una sentenza che non ha tenuto conto delle nostre osservazioni dopo la conferenza dei servizi - dice il primo cittadino bruzolese Mario Richiero - Osservazioni puntuali, che non hanno avuto minima risposta da parte della Provincia e neanche adesso con la sentenza. E vero che la sentenza dice che all'Aia si potranno apportare migliorie, ma il resto è alquanto spiacevole. Non so quali saranno gli sviluppi ma non è da escludere il ricorso al Consiglio di Stato o in sede europea. Dobbiamo uscire da questa ragnatela che ci blocca e blocca i nostri allevamenti. La Beltrame ha iniziato un processo di depurazione con i carboni attivi. Speriamo che serva, ma certo bisognerà arrivare a definire se l'acciaieria è compatibile o no con il territorio».

 

Dello stesso parere riguardo le azioni future il vicesindaco di San Didero, Giorgio Vair: «Mi sembra che il Tar sia andato molto supinamente dietro a quanto già osservato dalla Provincia e dalla Beltrame. Gli obiettivi sono di non lasciar perdere ma di proseguire la lotta. Nella questione di forma mi pare una forzatura dire che leggendo i verbali non risultano le nostre riserve. E’ stata una nostra ingenuità  pensare che fosse chiusa la seduta e non la conferenza. Ma vuol dire che tanti giocano sulle parole e sul comportamento pur di avere risultati e sicuramente la Provincia è uno di questi. Abbiamo espressamente chiesto il rinvio delle decisioni e tempo per poter leggere i documenti presentati dallo stabilimento due giorni prima. Non vero, poi, che noi non abbiamo chiesto qualcosa dì puntuale sulle migliori tecnologie. Non c'è la volontà di rispondere a queste questioni».

 

Anche per i Comuni che avevano fatto il ricorso ad adiuvandum la sentenza va accettata ma la questione dell’inquinamento non può essere messa sotto silenzio. «Da parte nostra era un atto dovuto fare questo ricorso ad adiuvandum perché l'acciaieria non è sul nostro territorio magli effetti negativi ricadono anche su di noi - dichiara Simona Pognant, sindaco di Borgone - se questo è quanto, bisogna cominciare a perseguire altre strade. Per esempio, spingere quel tavolo tecnico-politico presieduto da Saitta in modo che si cominci a fare chiarezza». «Sono amareggiato per la sentenza, anche se in qualche modo ce la aspettavamo -dice il sindaco di Villarfocchiardo, Luigi Franco - siamo stati i primi a voler appoggiare Bruzolo e San Didero. Capisco le difficoltà di gestire i posti di lavoro ma dobbiamo mettere in primo piano con chiarezza e trasparenza la salute in valle diSusa».