TORINO-LIONE: PDL, PD, LEGA, UDC E ITALIA DEI VALORI FIRMANO IL PATTO. E’ STRATEGICA

 

Gli industriali ai politici "Tav, il tempo è scaduto"

Prc contro l’intesa. Bresso e Saitta convocano i sindaci interessati all’opera

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 13/10/2009

 

«Tav il tempo è scaduto». Con diplomazia, ma anche con fermezza, Confidustria Piemonte avvisa la politica e chiede fatti che avvalorino una decisone già presa perché «O si parte a breve oppure si deve avere il coraggio di dire che l’opera non si farà più. Ognuno si prenderà le sue responsabilità ma la vicenda non può trascinarsi all’infinito», spiega Mariella Enoc, leader degli industriali subalpini. Al suo fianco c’è Luigi Rossi di Montelera, presidente di Transpadana, l’associazione che si batte per la realizzazione del corridoio 5.


Enoc e Montelera parlano ai leader regionali di cinque formazioni politiche che definiscono «strategica» la realizzazione della Torino-Lione. Essi spiegano che il «tempo del dibattito troppo ideologico è da superare» e che «non solo si rischia di perdere il contributo dell’Ue» ma di costringere il «Piemonte a rinchiudersi in un enclave sempre più stretta con un forte rischio di asfissia».


Alla fine dell’incontro viene firmato un documento comune per accelerare i tempi per realizzare la Tav. Osvaldo Napoli (Pdl), Roberto Cota (Lega Nord), Gianfranco Morgando (Pd), Andrea Buquicchio (Italia dei Valori) e Michele Vietti (Udc) si impegnano a sostenerlo nelle «sedi opportune». Sei le priorità. La prima: un nuovo trattato italo-francese per la realizzazione e la gestione dell’opera. La seconda: l’individuazione del nuovo ente Promotore incaricato della costruzione e gestione dell’opera. La terza: inizio dei lavori entro il 2013. La quarta: l'avvio dei carotaggi in Bassa Valle di Susa e del cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte. La quinta: il completamento della progettazione preliminare entro giugno 2010. La sesta: l’assegnazione da parte dello Stato dei 200 milioni per in nodo di Torino.


Tutto bene, allora? Sulla carta sì anche se i problemi in Val Susa sono tutt’altro che risolti. Lo ricorda Napoli: «Sono preoccupato perché se dovesse diventare presidente della comunità il candidato delle liste No Tav alleate con il Pd rischia di saltare tutto il quadro della concertazione. Credo che i democratici debbano fare chiarezza su questo tema». La risposta di Morgando arriva a stretto giro di posta: «La scelta del Pd è chiara e non viene certo dettata dal candidato Plano. Serve un’accelerazione ma il governo deve stanziare i fondi promessi». Cota sottolinea soprattutto la «necessità di una Regione che lavori per integrarsi con una rete infrastrutturale del Nord». Anche Vietti e Buquiccho concordano: «E’ arrivata l’ora di fare». Tutto questo mentre Prc per bocca del suo segretario, Armando Petrini, spara a zero sul documento. A tutti Enoc fa sapere: «Le forze economiche staranno con il fiato sul collo alla politica».


Intanto la presidente della Regione, Mercedes Bresso, e quello della provincia, Antonio Saitta, hanno deciso di convocare per lunedì 19 i sindaci dei territori interessati al passaggio della Torino-Lione. L’obiettivo è quello di arrivare a fare un fronte comune per ottenere dal governo lo stanziamento anche parziale - si parla di una trentina di milioni - dei contributi nazionali previsti dall’intesa Berlusconi-Bresso che prevede interventi urgenti per risolvere le criticità del nodo di Torino. Il sistema degli enti locali torinesi punta ad avere quei fondi prima dell’avvio del piano dei sondaggi. Piani che devono ancora essere esaminati dall’Osservatorio guidato da Mario Virano.