L'EUROPA FINANZIA IL SUPER-TUNNEL DEL TAV
Stanziamento di 48 milioni di euro per lo studio della galleria di base di 54 km

 

di Paola Meinardi da Luna Nuova del 13/9/05

Finanziati dalla Commissione europea 48 milioni di euro per lo studio del tunnel di base sotto il Moncenisio, per la tratta Torino-Lione dell'alta capacità ferroviaria. La notizia, che porta la data dell'8 settembre, arriva direttamente da Bruxelles. Il finanziamento rientra in una serie di sovvenzioni concesse dalla Commissione europea, per un totale di oltre 350 milioni di euro. I progetti indicati come "prioritari" (tra cui la To-Lione) beneficiano da soli di quasi l'85 per cento del totale e sono per la maggior parte progetti ferroviari.

«Il contributo europeo ai grandi progetti di infrastruttura transeuropei svolge un ruolo fondamentale per la loro realizzazione - dichiara il vicepresidente Jacques Barrot - senza questo intervento, alcuni progetti non vedrebbero mai la luce oppure subirebbero notevoli ritardi. Il progetto Lione-Torino, da solo, vanta ormai un sostegno di 48 milioni di euro per il 2005 e l'Unione europea è pertanto il finanziatore principale del progetto».

I progetti finanziati figuravano nel programma indicativo pluriennale 2001/06 e il finanziamento dei progetti di linee ad alta velocità è stato subordinato al totale rispetto delle prescrizioni in materia di interoperabilità. Una seconda parte dei fondi destinati ai progetti del piano indicativo pluriennale (per altri 150 milioni di euro circa) sarà stanziata nelle prossime settimane. «Nei soli progetti prioritari della rete transeuropea, saranno investiti 225 miliardi di euro fino al 2020 - si precisa da Bruxelles - considerata la loro importanza per la competitività e la coesione dell'Unione, la Commissione ha proposto, nell'ambito delle prospettive finanziarie 2007/13, di aumentare gli stanziamenti per le reti transeuropee (20,35 miliardi di euro in totale, ndr). Per compensare gli insufficienti finanziamenti nazionali stanziati per i collegamenti transnazionali, la proposta della Commissione punta ad un aumento del tasso di intervento (fino al 30 per cento ed eccezionalmente fino al 50 per cento del costo totale del progetto) e incentra i finanziamenti sui progetti transfrontalieri».

Le reazioni alla notizia non si sono fatte attendere e, sempre restando in ambito Ue, l'eurodeputata dei Verdi Monica Frassoni dichiara: «Speriamo che questo denaro pubblico serva finalmente a dimostrare la non fattibilità e l'insostenibilità dell'opera sotto il profilo ambientale, di quello trasportistico e della salute. Non vi è alcuna necessità oggettiva di realizzare una linea costosissima (in cui 131 km su 254 scorrono in tunnel), mentre esistono diverse soluzioni sostenibili e altrettanto finanziabili con fondi Ue, a partire dall'ammodernamento della linea esistente e da una più razionale suddivisione del traffico tra gomma e ferro. Si tratta di soluzioni che è ora di prendere seriamente in considerazione, anche alla luce della giustissima e civilissima protesta contro l'opera che stanno conducendo da anni le popolazioni locali. Quando il commissario Barrot dichiara che l'Ue è il finanziatore principale del progetto - prosegue la Frassoni - dice in realtà una cosa abbastanza ovvia poiché, per quello che riguarda gli studi di fattibilità, l'Ue ha la possibilità di contribuire con percentuali più elevate rispetto a quanto accade per la realizzazione delle opere vere e proprie. Il problema è che la dichiarazione di Barrot lascia credere che l'Ue continuerà a rimanere il principale finanziatore della Torino-Lione, il che, dati gli ingenti costi previsti (15 miliardi di euro a preventivo), non è ovviamente possibile».